Una statua di giada di Iside ci appare come una presenza finalmente inesplicabile. Gli uomini che l'hanno creata credevano. Noi in che cosa crediamo? È questo ciò che di più importante ci dice la statua. Anzi non ce lo dice. Ce lo comunica in silenzio. No, neanche. La statua è questo.
Giuseppe Pontiggia in Prima persona
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
C'è un piacere più intenso, per chi ama i libri di antiquariato? Sì. È sfogliarne un catalogo. Niente uguaglia la gioia di cercare – l'occhio concentrato e mobile del vizio – i titoli bramati, differendo spesso l'attimo fatale, per aumentare l'ebbrezza o attenuare la delusione.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
Problema – Parola usata per dire che non c'è: non c'è problema. Variante euforica: no problem. Tipica di esistenze assillate da troppi problemi. Ha una funzione liberatoria e per questo ricorre anche quando non è il caso. Mi può portare in via Bixio? Non c'è problema. Poi ci si impiega cinquantacinque minuti. Questo è il problema.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
Tra un libro "di" Einstein e un libro "su" Einstein scegli il primo. C'è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo. Gli scopritori di continenti hanno disegnato contorni sempre imprecisi delle coste, che oggi qualsiasi agenzia turistica è in grado di correggere. Preferisco chi ha scoperto i continenti.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
Diciamo – Plurale humilitatis, diverso da quel "noi" maiestatis a cui gli studenti contrappongono un "io" insicuro. "Diciamo" è pacioso e bonario, tende a cooptare gli ascoltatori in affermazioni che riguardano solamente chi le pronuncia. Sornionamente democratico, modestamente capzioso, è usato da tutti, atleti, clinici, capiservizio. È il coro delle individualità negli anni Novanta.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
Noi dobbiamo piuttosto difendere l'immagine della cultura che il libro esprime rispetto ad altre fonti di sapere. E la lettura come esperienza che non coltiva l'ideale della rapidità, ma della ricchezza, della profondità, della durata. Una lettura amante degli indugi e dei ritorni su di sé, aperta, più che alle scorciatoie, ai cambi di passo che assecondano i ritmi della mente e vi imprimono le emozioni e le acquisizioni.
Giuseppe Pontiggia in Prima persona
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
Incredibile – Usato per attirare l'attenzione su ciò che stiamo dicendo, perciò usato continuamente. Suscita rassegnazione in chi lo ascolta, perché non si tratta mai dell'incredibile, ma solo di ciò che è scarsamente credibile. Ho fatto un incontro incredibile (detto per "interessante"). Ma l'interesse di chi ascolta è già scemato. Ho conosciuto una donna incredibile. L'interesse è zero. Incredibile è, alla lettera, solo chi lo dice.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
La contemporaneità non esiste. Non esiste, dopo la Relatività, nella fisica e non esiste, dopo la Storia, nell'arte. Che i classici siano nostri contemporanei è un conforto idealistico e una menzogna pubblicitaria. Questa però non è una conclusione, ma una premessa. L'esperienza dei classici ci dice il contrario. Non sono nostri contemporanei, siamo noi che lo diventiamo di loro. Dimenticarli in nome del futuro sarebbe il fraintendimento più grande. Perché i classici sono la riserva del futuro.
citazione di Giuseppe Pontiggia
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!