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<div style="background:#fff;border:#bbb dashed 1px;padding:5px"><a href="http://it.citatepedia.net/comments.php?id=1510" style="color:#000;text-decoration:none"><div style="margin:10px 0"><strong>Viaggio a Montevideo</strong></div><div style="margin:10px 0"><a href="http://www.citatepedia.ro/comentarii.php?id=1510" style="color:#000;text-decoration:none">Io vidi dal ponte della nave <br>I colli di Spagna <br>Svanire, nel verde <br>Dentro il crepuscolo d'oro la bruna terra celando <br>Come una melodia: <br>D'ignota scena fanciulla sola <br>Come una melodia <br>Blu, su la riva dei colli ancora tremare una viola... <br>Illanguidiva la sera celeste sul mare: <br>Pure i dorati silenzii ad ora ad ora dell'ale <br>Varcaron lentamente in un azzurreggiare: ... <br>Lontani tinti dei varii colori <br>Dai più lontani silenzii <br>Ne la ceste sera varcaron gli uccelli d'oro: la nave <br>Già cieca varcando battendo la tenebra <br>Coi nostri naufraghi cuori <br>Battendo la tenebra l'ale celeste sul mare. <br>Ma un giorno <br>Salirono sopra la nave le gravi matrone di Spagna <br>Da gli occhi torbidi e angelici <br>Dai seni gravidi di vertigine. Quando <br>In una baia profonda di un'isola equatoriale <br>In una baia tranquilla e profonda assai più del cielo notturno <br>Noi vedemmo sorgere nella luce incantata <br>Una bianca città addormentata <br>Ai piedi dei picchi altissimi dei vulcani spenti <br>Nel soffio torbido dell'equatore: finché <br>Dopo molte grida e molte ombre di un paese ignoto, <br>Dopo molto cigolìo di catene e molto acceso fervore <br>Noi lasciammo la città equatoriale <br>Verso l'inquieto mare notturno. <br>Andavamo andavamo, per giorni e per giorni: le navi <br>gravi di vele molli di caldi soffi incontro passavano lente: <br>Sì presso di sul cassero a noi ne appariva bronzina <br>Una fanciulla della razza nuova, <br>Occhi lucenti e le vesti al vento! ed ecco: selvaggia a la fine di un giorno che apparve <br>La riva selvaggia là giù sopra la sconfinata marina: <br>E vidi come cavalle <br>Vertiginose che si scioglievano le dune <br>Verso la prateria senza fine <br>Deserta senza le case umane <br>E noi volgemmo fuggendo le dune che apparve <br>Su un mare giallo de la portentosa dovizia del fiume, <br>Del continente nuovo la capitale marina. <br>Limpido fresco ed elettrico era il lume <br>Della sera e là le alte case parevan deserte <br>Laggiù sul mar del pirata <br>De la città abbandonata <br>Tra il mare giallo e le dune...</a></div><div style="margin:10px 0"><br /></a><br />poesia di <a href="http://it.citatepedia.net/by.php?a=Dino+Campana">Dino Campana</a><div class=q> <img src="http://www.citatepedia.ro/g/32share.png" style="float:left" alt="Share"> <script type="text/javascript" src="//s7.addthis.com/js/300/addthis_widget.js#pubid=citatepedia" async="async"></script><div style="display:inline-block" class="addthis_sharing_toolbox" data-url="http://it.citatepedia.net/comments.php?id=1510" data-title="Viaggio a Montevideo de Dino Campana" data-description="Io vidi dal ponte della nave /I colli di Spagna /Svanire, nel verde /Dentro il crepuscolo d'oro la bruna terra celando /Come una melodia: /D'ignota scena fanciulla sola /Come una melodia /Blu, su la riva dei colli ancora tremare una viola... /Illa..."></div> </div> </div>
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