Fare clic nel campo,quindi CTRL+C per copiare il codice HTML
L’Arca
La tempesta di primavera ha sconvolto
l’ombrello del salice,
al turbine d’aprile
s‘è impigliato nell’orto il vello d’oro
che nasconde i miei morti,
i miei cani fidati, le mie vecchie
serve – quanti da allora
(quando il salce era biondo e io ne stroncavo
le anella con la fionda) son calati,
vivi, nel trabocchetto. La tempesta
certo li riunirà sotto quel tetto
di prima, ma lontano, più lontano
di questa terra folgorata dove
bollono calce e sangue nell’impronta
del piede umano. Fuma il ramaiolo
in cucina, un suo tondo di riflessi
accentra i volti ossuti, i musi aguzzi
e li protegge in fondo la magnolia
se un soffio ve la getta. La tempesta
primaverile scuote d’un latrato
di fedeltà la mia arca, o perduti.
poesia di
Eugenio Montale
frame con linea semplice
frame con linea interrotta
frame con linea tratteggiata
frame con linea doppia
frame con linea scanalato
frame con linea sottolineato
frame giu`
frame elevata
senza frame
blu
verde
rosso
viola
ciano
oro
argento
nero