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Citazioni di Difetti femminili, pagina 3

Madame de Staël

Non so se esagero, ma i difetti degli Italiani non fanno che suscitarmi un sentimento di pietà per la loro sorte. Gli stranieri di tutti i tempi hanno conquistato e lacerato questo bel Paese, oggetto della loro perpetua ambizione. E ora gli stranieri rimproverano con acredine a questa nazione i torti delle nazioni vinte e lacerate.

Madame de Staël in Corinna o l'ItaliaSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Balzac

Ciò che forma le qualità del marito che si ama, forma spesso i difetti del marito che non si ama.

citazione di BalzacSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Dan Costinaş
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Un editore è fatto più spesso di difetti che di qualità. Deve essere, per esempio, aggressivo, prepotente e colonialista. Deve spingere la propria ambizione fino alla vanità, per far propria la vanità segreta dello scrittore. Deve saper mentire per poter sostenere anche i libri di cui non sia convinto. Deve, talvolta, dar credito più all'istinto che al raziocinio.

Valentino Bompiani in discorso in omaggio a Arnoldo Mondadori (1970)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Passeggiate tra due guerre

Ci hanno portato
al San Carlone di Arona
pieno di scalette
per farci vedere
che nella testa di un santo
si può giocare a tressette.

Ci hanno portato
al Cottolengo
per ringraziare il Signore
di averci fatto senza difetti
e di potere
tutti giorni che dio comanda
lavorare tra casa e filanda
sedici ore e diciassette.

Ci hanno portato
a Redipuglia in compagnia
perché non avevamo ancora aperto
lo spazio vitale

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poesia di Giancarlo ConsonniSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Essi offrivano lo spettacolo più patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi innamorati che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino della vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui un regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo la cripta e il veleno, di già previsti nel copione. Né l'uno né l'altro erano buoni, ciascuno pieno di calcoli, gonfio di mire segrete, ma entrambi erano cari e commoventi metre le loro non limpide ma ingenue ambizioni erano obliterate dalle parole di giocosa tenerezza che lui le mormorava all'orecchio e dal profumo dei capelli di lei, dalla reciproca stretta di quei loro corpi destinati a morire.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa in Il gattopardo (1957)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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