Citazioni di venegas bustamante mayra rosa, pagina 3

Dell'unico amore terreno della mia vita, non sapevo, e non seppi mai, il nome.
Umberto Eco in Il nome della rosa
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!

La rosa è sempre stata un simbolo di nobilta'.
Rappresenta la rinascita di nuove forze, un approfondimento del trionfo della divina bellezza. Perché vive per un breve periodo in una realta' divina.
Camelia Oprița in Universo dell\'amore
Aggiunto di anonimo
Commenti! | Vota! | Copia!

L'umorismo uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede. Senza la paura del demonio non c'è più la necessità del timore di Dio.
in film 'Il nome della rosa' di Jean-Jacques Annaud (1986)
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!


La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell'unità.
Umberto Eco in Il nome della rosa
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!


Quando i veri nemici sono troppo forti, bisogna pur scegliere dei nemici più deboli. Riflettei che per questo i semplici son detti tali. Solo i potenti sanno sempre con grande chiarezza chi siano i loro nemici veri.
Umberto Eco in Il nome della rosa
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!

Mia nonna sembrava un bocciolo di rosa. Non mi rendevo conto di quanto all'improvviso fossi cresciuta stringendogli la mano con sincero calore. I sentimenti nella loro evoluzione trasformano l'anima umana e maturano i suoi impulsi interiori.
Camelia Oprița in L'isola del tempo ( Casa editrice Santo Ierarh Nicolae - 2019 ) (27 novembre 2019)
Aggiunto di Alexander G
Commenti! | Vota! | Copia!


Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
[...] Read more
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!

A l'antica piazza dei tornei salgono strade e strade e nell'aria pura si prevede sotto il cielo il mare. L'aria pura è appena segnata di nubi leggere. L'aria è rosa. Un antico crepuscolo ha tinto la piazza e le sue mura. E dura sotto il cielo che dura, estate rosea di più rosea estate. Intorno nell'aria del crepuscolo si intendono delle risa, serenamente, e dalle mura sporge una torricella rosa tra l'edera che cela una campana: mentre, accanto, una fonte sotto una cupoletta getta acqua acqua ed acqua senza fretta, nella vetta con il busto di un savio imperatore: acqua acqua, acqua getta senza fretta, con in vetta il busto cieco di un savio imperatore romano. Un vertice colorito dall'altra parte della piazza mette quadretta, da quattro cuspidi una torre quadrata mette quadretta svariate di smalto, un riso acuto nel cielo, oltre il tortueggiare, sopra dei vicoli il velo rosso del roso mattone: ed a quel riso odo risponde l'oblìo. L'oblìo così caro alla statua del pagano imperatore sopra la cupoletta dove l'acqua zampilla senza fretta sotto lo sguardo cieco del savio imperatore romano.
Dino Campana in Piazza Sarzano
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!


Forse non essere è esser senza che tu sia
Forse non essere è esser senza che tu sia,
senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
come un fiore azzurro, senza che tu cammini
più tardi per la nebbia e i mattoni,
senza quella luce che tu rechi in mano
che forse altri non vedran dorata,
che forse nessuno seppe che cresceva
come l'origine rossa della rosa,
senza che tu sia, infine, senza che venissi
brusca, eccitante, a conoscer la mia vita,
raffica di roseto, frumento del vento,
e da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!


La morte degli amanti
Avremo letti intrisi di sentori
tenui, divani oscuri come avelli,
sulle mensole nuovi e strani fiori,
nati per noi sotto i cieli più belli.
Consumandosi a gara, i nostri cuori
come due grandi torce due ruscelli
verseranno di vampe e di fulgori
nei nostri spiriti, specchi gemelli.
Una sera di rosa e azzurro mistico,
un lampo solo ci vedrà commisti,
lungo singhiozzo carico d'addio.
Un Angelo, schiudendo indi le porte,
a ravvivar verrà, gaudioso e pio,
gli specchi opachi e le due fiamme morte.
poesia di Charles Baudelaire da I fiori del male
Aggiunto di Simona Enache
Commenti! | Vota! | Copia!
