Va bene! Diciamo che siamo in democrazia perché ci sono le elezioni. Ma bastano perché sia una democrazia che ci piace?
Gustavo Zagrebelsky in La felicità della democrazia (2011)
Aggiunto di Simona Enache
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Etica pubblica e convivenza politica sono sotto molti aspetti interdipendenti. Il modo d'intendere la prima si riflette sul modo d'intendere la seconda, e così anche al rovescio.
Gustavo Zagrebelsky in Contro l'etica della verità (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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Tutti, quasi, nel ceto politico, si dichiarano per una riforma, salvo dissentire su quale. La conseguenza è che la Costituzione è restata in piedi per mancanza di forza sufficiente a modificarla.
Gustavo Zagrebelsky in Discorso (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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Ha senso dire che chi nega Dio vorrebbe mettersi al suo posto? Se Dio non esiste, non può essere questione di rimpiazzarlo. L'argomento della superbia sta e cade con Dio e, se Dio esiste, non vale più niente.
Gustavo Zagrebelsky in Contro l'etica della verità (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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Tutti vogliono cambiare la Costituzione ma tutti hanno idee diverse su come cambiarla: il miracolo costituente d'un tempo è difficile che si rinnovi oggi, quando qualsiasi mutamento della Costituzione si risolve, per gli uni e per gli altri, in un vantaggio o in uno svantaggio, che ciascuno è in grado di calcolare.
Gustavo Zagrebelsky in Discorso (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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La democrazia non promette nulla a nessuno, ma richiede molto a tutti. È non un idolo, ma un ideale corrispondente a un'idea di dignità umana, e la sua ricompensa sta nello stesso agire per realizzarlo. Se siamo disillusi, è per illusione circa la facilità del compito. Se abbiamo perduto fiducia, è perché siamo sfiduciati in noi stessi.
Gustavo Zagrebelsky in Contro l'etica della verità, cap. 16 (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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Un grande giurista del secolo scorso, cattolico per giunta, ha scritto che evocare il diritto naturale nelle nostre società, dove convivono valori, concezioni della vita e del bene comune diverse, significa lanciare un grido di guerra civile... Questo incitamento, per quanto nobili a taluno possano sembrarne le motivazioni, è sovversivo; è l'espressione della pretesa di chi ha l'ardire di porsi unilateralmente al di sopra delle leggi e della Costituzione.
Gustavo Zagrebelsky in La Repubblica: Le false risposte del diritto naturale (4 aprile 2007)
Aggiunto di Simona Enache
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Pensando e ripensando, non trovo altro fondamento della democrazia che questo solo. Solo, ma grande: il rispetto di sé. La democrazia è l'unica forma di reggimento politico che rispetta la mia dignità nella sfera pubblica, mi riconosce capace di discutere e decidere sulla mia esistenza in rapporto con gli altri. Nessun altro regime mi presta questo riconoscimento, poiché mi considera indegno di autonomia, fuori della cerchia stretta delle mie relazioni puramente private.
Gustavo Zagrebelsky in Contro l'etica della verità, cap. 16 (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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Direi che oggi la destra considera la democrazia italiana insufficiente, perché non consente al potere legittimato dal voto di farsi potere supremo, in nome nella "unione sacra" rappresentata dal suffragio popolare. La sinistra invece, se fosse possibile considerarla unitariamente, considera la nostra democrazia debole per ragioni esattamente opposte, vale a dire perché si lascia troppo facilmente deformare a vantaggio del vincitore delle elezioni. I bilanciamenti, i controlli, le garanzie di fronte allo strapotere legittimato dal voto stentano a dispiegarsi come dovrebbero. Insomma, la democrazia italiana non soddisfa chi le chiede troppo, mentre delude chi già crede che abbia concesso molto più del dovuto al più forte.
Gustavo Zagrebelsky in La felicità della democrazia (2011)
Aggiunto di Simona Enache
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La democrazia, come la concepiamo e la desideriamo, è, in breve, il regime delle possibilità sempre aperte. Non basandosi su certezze definitive, essa è sempre disposta a correggersi perché – salvi i suoi presupposti procedurali (le deliberazioni popolari e parlamentari) e sostanziali (i diritti di libera, responsabile e uguale partecipazione politica), consacrati in norme intangibili della Costituzione, oggi garantite da tribunali costituzionali – tutto il resto può sempre essere rimesso in discussione. La vita democratica è una continua ricerca e un continuo confronto su ciò che, per il consenso comune che di tempo in tempo viene a determinarsi modificandosi, può essere ritenuto prossimo al bene sociale. Il dogma – cioè l'affermazione definitiva e quindi indiscutibile di ciò che è vero, buono e giusto –, come pure le decisioni di fatto irreversibili, cioè quelle che per loro natura non possono essere ripensate e modificate (come mettere a morte qualcuno o provocare una guerra), sono incompatibili con la democrazia.
Gustavo Zagrebelsky in Contro l'etica della verità (2008)
Aggiunto di Simona Enache
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