Ardito banditore delle popolari verità italiane, alzerò il grido della nostra guerra d'indipendenza e più fortemente il grido della concordia.
Santorre di Santarosa in Ricordi (1825)
Aggiunto di Simona Enache
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Giusti e moderati devono essere gli atti di una rivoluzione, ma nella giustizia e moderazione vuolsi mantenere animo fermo, ché moderazione non è debolezza né stupida condiscendenza.
Santorre di Santarosa in Storia della rivoluzione piemontese del 1821 del conte di Santarosa (1850)
Aggiunto di Simona Enache
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Non cadranno infruttuosi i gravi esempi eredati dagli avi nostri, e quando, al sentore della prima guerra europea, l'Austria chiederà all'Italia i suoi figli, i suoi tesori, gl'Italiani sapranno come meglio adoprarli.
Santorre di Santarosa in Storia della rivoluzione piemontese del 1821 del conte di Santarosa (1850)
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La spinta è data; la liberazione d'Italia fia l'avvenimento del secolo decimonono. Scrivano pure a talento liste di proscrizione, vadano pure a gara i principi italiani in curvare la fronte ai cenni dell'Austria, posciaché va loro più a grado regnare con la costei forza, che non colle leggi.
Santorre di Santarosa in Storia della rivoluzione piemontese del 1821 del conte di Santarosa (1850)
Aggiunto di Simona Enache
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Non è già dalla utilità o magnificenza di qualche pubblico stabilimento innalzato nelle capitali che si dee misurare la floridezza di un popolo: sono le provincie, sono i luoghi più discosti dal centro del governo che voglionsi interrogare sull'esecuzione delle leggi, sulla sicurezza individuale, sul comodo, sull'onesta indipendenza dell'agricoltore, dell'artigiano.
Santorre di Santarosa in Storia della rivoluzione piemontese del 1821 del conte di Santarosa (1850)
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Avventurati giorni di sempre cara rimembranza pel mio paese, quando tutti uniti in un solo pensiero, in una sola speranza, gli occhi nostri si volgevano mesti alla Lombardia, che alfine salutavamo terra di fratelli! Non un Piemontese che non trasalisse al suono di loro catene, che non sentisse ribollirsi il sangue all'immagine di un Milanese prostrato sotto il bastone di austriaco caporale.
Santorre di Santarosa in Storia della rivoluzione piemontese del 1821 del conte di Santarosa (1850)
Aggiunto di Simona Enache
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O giovani dello sventurato mio paese! Egli è in voi che rinascono sue speranze. In voi che all'uscire dai collegi, dalle case paterne, ovunque volgerete lo sguardo, non vi sarà fatto di scorgere che stranieri insultanti; non avrete dinanzi che un avvenire senza gloria, senza onore; non un bene che vi appartenga, non una gioia che non vi possa essere avvelenata dall'ingiustizia, dal disprezzo de' vostri padroni, o peggio ancora, dei loro satelliti. Sì, o gioventù d'Italia, ti disprezzano, sperano che una vita molle ed oziosa varrà a snervare tuo intelletto, che ardore e coraggio ti staran solo sul labbro. Lo pensano, lo dicono i tiranni, e sogghignano ogniqualvolta su te arrestano l'infernale loro sguardo.
Santorre di Santarosa in Storia della rivoluzione piemontese del 1821 del conte di Santarosa (1850)
Aggiunto di Simona Enache
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