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Pablo Neruda

Canzone del maschio e della femmina

Canzone del maschio e della femmina!
Il frutto dei secoli
che spreme il suo succo
nelle nostre vene.

La mia anima che si diffonde nella tua carne distesa
per uscire migliorata da te,
il cuore che si disperde
stirandosi come una pantera,
e la mia vita, sbriciolata, che si annoda
a te come la luce alle stelle!

Mi ricevi
come il vento la vela.

Ti ricevo
come il solco il seme.

Addormentati sui miei dolori
se i miei dolori non ti bruciano,

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poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)Segnala un problemaCitazioni simili
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L'amore

Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore È una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme.

Che hai? Ti guardo
e nulla trovo in te se non due occhi
come tutti gli occhi, una bocca
perduta tra mille bocche che baciai, più belle,
un corpo uguale a quelli che scivolarono
sotto il mio corpo senza lasciar memoria.

E che vuota andavi per il mondo
come una giara di color frumento,
senz'aria, senza suono, senza sostanza!

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poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)Segnala un problemaCitazioni simili
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Lasciami libere le mani

Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
per le strade del tuo corpo.
La passione - sangue, fuoco, baci -
m'accende con tremule fiammate.
Ahi, tu non sai cos'è questo!
è grave; la tempesta dei miei sensi
che piega la selva sensibile dei miei nervi.
È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
È l'incendio!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto
ora che tutta la mia vita fatta cenere vola
verso il tuo corpo pieno, come la notte, d'astri!
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Io solo ti desidero, ti desidero solamente!
Non è amore, è desiderio che inaridisce e s'estingue,
è precipitare di furie,
avvicinarsi dell'impossibile,

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poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)Segnala un problemaCitazioni simili
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La notte nell'isola

Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell'isola.
Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno,
tra il fuoco e l'acqua.

Forse assai tardi
i nostri sogni si unirono,
nell'alto o nel profondo,
in alto come rami che muove uno stesso vento,
in basso come rosse radici che si toccano.

Forse il tuo sogno
si separò dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava,
come prima,
quando ancora non esistevi,
quando senza scorgerti
navigai al tuo fianco
e i tuoi occhi cercavano

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Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

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Giochi ogni giorno

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ti ricordi com'eri allora, quando ancora non esistevi.
Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire tutti i venti, tutti.
La pioggia si denuda.
Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.
Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.
Raggomìtolati al mio fianco come se avessi paura

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