Citazioni di mezzanotte
A mezzanotte
rintocchi di campana -
e un ospite inatteso.
haiku di Dino Sessa
Aggiunto di anonimo
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Sapete che stanotte, quando l`orologio batte la mezzanotte, tutte le cose malvage hanno via libera nel mondo? Sapete dove state andando, e verso cosa vi state dirigendo?
Bram Stoker in Il grande libro di Dracula
Aggiunto di maria gyurkan
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Seguimi lettore! Chi ha detto che non c'è al mondo un amore vero, fedele, eterno? Gli taglino la lingua malefica a quel bugiardo! Seguimi lettore e io ti mostrerò un simile amore! No, si ingannava il maestro quando all'ospedale, verso mezzanotte diceva con amarezza a Ivanuska che essa l'aveva dimenticato. Questo non poteva accadere. Lei naturalmente non l'aveva dimenticato.
Mihail Bulgakov in Il Maestro e Margherita
Aggiunto di Simona Enache
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Nero è bello
Nero è il velluto del cielo a mezzanotte,
nero è cosi bello da farti piangere.
Nero è petrolio, nero è carbone,
nero è terra, nero è anima,
nero siamo tu ed io,
nero è bello,
non vedi!
Nero è un'onice luccicante,
nero è una pantera nella notte della
giungla,
nero è un profondo sentire
può farti ridere o piangere.
Nero è mistero
nero è bello,
non vedi? Non vedi?
Nero è il dolore di gente in lutto
nero è il sogno di una terra promessa
piccolo non piangere
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canzone, musica di Charles Wood, versi di Charles Wood
Aggiunto di Simona Enache
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Per mano
Tu mi prendesti per mano e mi traesti
al Tuo fianco, mi facesti sedere su
l'alto seggio al cospetto di tutti
gli uomini; ond'io divenni timido,
incapace di muovermi e di seguitar
la mia via; esitante e scongiurante
a ogni passo che non avessi a urtare
in una loro spina insidiosa.
Alfine son liberato!
Il colpo è giunto, stride l'insulto,
il mio posto è là, giri nella polvere.
Ormai dinanzi a me sono aperti i sentieri.
Aperte ho l'ali al desiderio del cielo,
Vado a raggiungere le stelle cadenti
della mezzanotte, vado a precipitarmi
nell'ombra profonda.
Somiglio a nuvola estiva in balia dell'uragano,
[...] Read more
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Ode a Psiche
Ascolta, o Dea, questi versi dissonanti
Strappati dalla dolce violenza e dal ricordo caro;
E che sin entro la morbida conchiglia del tuo orecchio
Sian cantati i tuoi segreti, perdona.
Certo ho sognato, oggi – o davvero l’alata Psiche
Ho visto con i miei occhi aperti?
Giravo spensierato per un bosco
Quando di colpo estasiato per la sorpresa
Due belle creature vidi, coricate fianco a fianco,
Nell’erba folta, sotto un sussurrante tetto
Di foglie e tremuli fiori, ove un ruscello
Appena visibile scorreva:
Tra i taciti fiori dalle fresche radici, azzurri lunari,
Dolcemente profumati nei purpurei boccioli,
Giacevano con quieto respiro sopra un letto d’erba,
Le braccia intrecciate e le ali,
Solo le labbra non si toccavano, ché ancora non s’eran dette addio.
Come se sperate dalle mani dolci del sonno
Fosser pronte a superare il numero dei baci passati
Quando l’alba l’occhio tenero aprisse dell’amore nascente.
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poesia di John Keats da Iperione (1884)
Aggiunto di Simona Enache
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Il corvo
Una volta, a mezzanotte, mentre stanco e affaticato
meditavo sovra un raro, strano codice obliato,
e la testa grave e assorta — non reggevami piú su,
fui destato all'improvviso da un romore alla mia porta.
"Un viatore, un pellegrino, bussa — dissi — alla mia porta,
solo questo e nulla più!"
Oh, ricordo, era il dicembre e il riflesso sonnolento
dei tizzoni in agonia ricamava il pavimento.
Triste avevo invan l'aurora — chiesto e invano una virtù
a' miei libri, per scordare la perduta mia Lenora,
la raggiante, santa vergine che in ciel chiamano Lenora
e qui nome or non ha più!
E il severo, vago, morbido, ondeggiare dei velluti
mi riempiva, penetrava di terrori sconosciuti!
tanto infine che, a far corta — quell'angoscia, m'alzai su
mormorando: "È un pellegrino che ha battuto alla mia porta,
un viatore o un pellegrino che ha battuto alla mia porta,
questo, e nulla, nulla più!".
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poesia di Edgar Allan Poe (1845), traduzione di Ernesto Ragazzoni
Aggiunto di Dan Costinaş
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