Amen per la domenica in Albis
Non m'hai tradito, Signore:
d'ogni dolore
son fatto primo nato.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Ed è subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
poesia di Salvatore Quasimodo da Acque e terre (1930)
Aggiunto di Dan Costinaş
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La mia giornata paziente
La mia giornata paziente
a te consegno, Signore,
non sanata infermità,
i ginocchi spaccati dalla noia.
M'abbandono, m'abbandono:
ululo di primavera,
è una foresta
nata nei miei occhi di terra.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Autunno
Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d'alberi e d'abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Anellide ermafrodito
Mite letargo d'acque:
la neve cede chiari azzurri.
Sono memoria
d'ogni mia ora terrena,
angelo biancospino.
A te mi porgo trebbiato
senza seme; e duole dentro
pietà di magre foglie
che m'aiuta la morte.
Dalla fangaia affiora
roseo anellide
ermafrodito.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Nascita del canto
Sorgiva: luce riemersa:
foglie bruciano rosee.
Giaccio su fiumi colmi
dove son isole
specchi d'ombre e d'astri.
E mi travolge il tuo grembo celeste
che mai di gioia nutre
la mia vita diversa.
Io muoio per riaverti,
anche delusa,
adolescenza delle membra
inferme.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Un sepolto in me canta
M'esilio; si colma
ombra di mirti
e il sopito spazio m'adagia.
Né amore accosta
silvani accordi felici
nell'ora sola con me:
paradiso e palude
dormono in cuore ai morti.
E un sepolto in me canta
che la pietraia forza
come radice, e tenta segni
dell'opposto cammino.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Oboe sommerso
Avara pena, tarda il tuo dono
in questa mia ora
di sospirati abbandoni.
Un oboe gelido risillaba
gioia di foglie perenni,
non mie, e smemora;
In me si fa sera:
l'acqua tramonta
sulle mie mani erbose.
Ali oscillano in fioco cielo,
labili: il cuore trasmigra
ed io son gerbido,
e i giorni una maceria.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Fresche di fiumi in sonno
Ti trovo nei felici approdi,
della notte consorte,
ora dissepolta
quasi tepore d'una nuova gioia,
grazia amara del viver senza foce.
Vergini strade oscillano
fresche di fiumi in sonno:
E ancora sono il prodigo che ascolta
dal silenzio il suo nome
quando chiamano i morti.
Ed è morte
uno spazio nel cuore.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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Dammi il mio giorno
Dammi il mio giorno;
ch'io mi cerchi ancora
un volto d'anni sopito
che un cavo d'acque
riporti in trasparenza,
e ch'io pianga amore di me stesso.
Ti cammino sul cuore,
ed è un trovarsi d'astri
in arcipelaghi insonni,
notte, fraterni a me
fossile emerso da uno stanco flutto;
un incurvarsi d'orbite segrete
dove siamo fitti
coi macigni e l'erbe.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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