Ho trentadue denti ammalati sul cuore.
Violette Leduc in La bastarda
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Noi sprofondiamo nel nostro solito azzurro abituale.
Violette Leduc in La bastarda
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Chi è brutta si lancia sulla gentilezza come un toro sul rosso.
Violette Leduc in L'affamata (1948)
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Piacere solitario, luce in uno specchio di Caienna. Ti senti colare fino alle ginocchia, dunque sarai fonte, solitudine.
Violette Leduc in La bastarda
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La temperatura: una rosa sempre aperta. Le sere: la stessa leggenda senza personaggi. Invisibili uccelli testimoniavano della perfezione della luce.
Violette Leduc in La bastarda
Aggiunto di Simona Enache
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Il mio non è un caso isolato: ho paura di morire e sono stanca di stare al mondo. Non ho lavorato, non ho studiato. Ho pianto, ho gridato. Lacrime e grida mi hanno portato via molto tempo.
Violette Leduc in La bastarda
Aggiunto di Simona Enache
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Nomadi profumi arrivavano sino a me, si strofinavano la fronte come una foglia di nocciolo, me ne andavo a scuola sotto una volta di foglie, respiravo la luce e l'aria buona, la brezza sposava i rami.
Violette Leduc in La bastarda
Aggiunto di Simona Enache
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