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Ahaimè!

Ahaimè! a casa non posso più rimanere,
più non sono miei lari i miei lari, poiché
l'eterno Straniero chiama, e se ne va
lunghesso la strada.
Sento picchiar nel petto il ritmo del Suo
passo; ne ho pena!
Levasi il vento, mugghia la marina.
Abbandono ogni sollecitudine e dubbiezza,
per seguir la marea che non ha requie; poiché
lo Straniero mi chiama, e se ne va lunghesso
la strada.

poesia di Rabindranath TagoreSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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