Chi scrive aforismi deve asciugare, assorbire la realtà, trovare l’essenza delle cose. Sempre giocando un po’ con i termini, questa volta con la finale "isma", se mancasse questa tensione verso la concentrazione e la contrazione, l’aforisma diventerebbe un aneurisma, vale a dire una pericolosa dilatazione, e persino un cataclisma, ossia una spaventosa inondazione di parole.
Mario Postizzi in intervista sul blog Aforisticamente (11 ottobre 2010)
Aggiunto di Simona Enache
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