Chi scrive versi o compone quadri e statue è spinto da un impulso insostenibile a far rinascere sulla terra l'età dell'oro: la fa rinascere nella sua opera, che è la stessa età dell'oro realizzata. Ma è anche simile a una divinità decaduta, prigioniera nelle tenebre o esiliata ai limiti della terra, che porta nella memoria il ricordo dell'utopia e della sua fine irreparabile; o ad un astro che fugge, sempre più pallido ed enigmatico, l'acume degli occhi umani.
Pietro Citati in La civiltà letteraria europea
Aggiunto di Simona Enache
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