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Citazioni di 85/2025 terra nova do norte mt, pagina 26

Khalil Gibran

L'arrivo della nave

Almustafa, l'eletto e l'amato, come un'alba verso il suo giorno, aveva atteso dodici anni nella città di Orfalese il ritorno della nave che doveva riportarlo all'isola nativa.
E nel dodicesimo anno, il giorno settimo di Iellol mese della mietitura, salì sopra la collina fuori le mura della città e guardò verso il mare, e nella foschia vide la sua nave venire.
Allora le porte del suo cuore si spalancarono e la sua gioia volò lontano, al di sopra del mare. E Almustafa chiuse gli occhi e pregò nei silenzi dell'anima.

Ma discendendo dalla collina, una grande tristezza calò su di lui, e così ragionò nel suo cuore:
Come andarsene in pace e senza dolore? No, non senza ferita nell'anima lascerò questa città.
lunghi sono stati i giorni di sofferenza consumati tra le sue mura, lunghe le noti di solitudine; e chi può senza rimpianto lasciare il suo dolore e la sua solitudine?
Troppi frammenti dello spirito ho disseminato in queste strade, troppi figli del mio desiderio vanno nudi tra queste colline, e io non posso allontanarmi da loro senza peso e dolore.
Non è una veste che oggi io respingo, ma una pelle che strappo con le mie stesse mani.
Non è un pensiero che io lascio dietro a me, ma un cuore reso dolce da fame e sete.

Tuttavia più a lungo non posso indugiare.
Il mare che pretende ogni cosa mi chiama, e io devo imbarcarmi.
Poiché se resto, nonostante brucino le ore della notte, io sarò ghiaccio e fossile, costretto in una forma.
Vorrei portare con me ogni cosa che è qui. Ma come potrò?
Una voce non può portare con sé la lingua e le labbra che le hanno dato le ali. Sola dovrà approdare al cielo.
E sola e senza nido l'aquila volerà attraverso il sole.

Giunto ai piedi della collina, nuovamente guardò verso il mare e vide la sua nave avvicinarsi al porto e sulla prua i marinai, gli uomini della sua terra.

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Aggiunto di Simona Enache
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Cornelia Păun Heinzel

Leggenda delle leggende di Cornelia Păun Heinzel

Leggenda delle leggende di Cornelia Păun Heinzel
Un giorno, Dio chiamò San Pietro e gli disse:
-San Pietro, vorrei andassi in giro per il mondo per vedere cosa stanno facendo le persone. Ho dato loro la Bibbia piena di insegnamenti per essere la loro guida ed esempio nella vita; Ho portato sulla terra scrittori di talent che creano fiabe per bambini, storielle e storie religiose e storiche, ispirate alla storia della loro gente; abbiamo inviato poeti per deliziare tutti con la magia dei loro testi; abbiamo creato musicisti per incantarli con gli accordi e melodie delle loro canzoni; abbiamo dato loro cantanti popolari che possono trovare e interpretare meravigliosamente le loro creazioni; abbiamo offerto agli attori per interpretare il talent dei drammaturghi con dedizione e talento. Voglio sapere, se alla gente piacciono questi miei doni e se tutto questo che è stato fatto per loro con cuore, hanno davvero cambiato la loro vita in meglio e il mio lavoro non è stato invano.
San Pietro iniziò imediatamente una lunga strada. Salì duramente sulle vette più alte delle montagne, dove ascoltò i suoni, le melodiche ballate e le storie meravigliose dei pastori, discese sulle spiagge di sabbia dorate fino ad arrivare in acqua, llunghe e profonde, ascoltando canzoni e ritornelli dei pescatori, attraversando città e paesi. la saggezza dei proverbi e dei detti popolari e con le persone che osservano le rappresentazioni dell’attore, partecipano alle celebrazioni organizzate nel mondo in diverse occasioni, rimanendo incantati dalla ricchezza spirituale delle cerimonie organizzate, accompagnando le persone nelle chiese, i servizi religiosi, partecipando con loro alla preghiera il viaggio è finito.
– Santo Dio, ho vagato per il mondo in lungo e in largo, ho ascoltato i meravigliosi testi delle persone e le loro canzoni melodiose, ho camminato e pregato con loro nelle chiese, ho visto scene teatrali mozzafiato e ho partecipato a vacanze affascinanti . Ho ascoltato istantanee, storie e storie che deliziano le orecchie e le menti a qualunque ascoltatore. Ho letto con piacere fiabe per bambini, storie di ogni tipo – magiche, fantastiche, storiche, filosofiche, religiose, romantiche, satiriche… Ho ancora un sentimento. Non so che tipo di storie siano quelle che contengono elementi fantastici o miracolosi, ricamate sullo sfondo di un motivo storico o di un’immagine mistica, spiegando la genesi di una cosa, di un essere, il carattere speciale di un evento storico, di un eroe mitico o di un fenomeno. Poiché sono specialmente diversi dagli altri, dovrebbero avere un nome speciale.
Andò dritto in Paradiso e poiché aveva molto da dire su ciò che vide, si presentò come avrebbe dovuto, davanti al Signore.
– È vero San Pietro. ci sto pensando anche io da molto tempo. Sto meditando da molto tempo e vorrei che d’ora in poi queste storie speciali si chiamassero „leggende”, disse Dio.
– Signore, allora questa sarà sicuramente la „Leggenda delle leggende”, perché narra l’apparizione della leggenda, disse San Pietro.

poesia di Cornelia Păun Heinzel da Confluențe literare Australia (2017), traduzione di Anastasia MadafferiSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di anonimo
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Ugo Foscolo

Sepolcri

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
Confortate di pianto è forse il sonno
Della morte men duro? Ove più il Sole
Per me alla terra non fecondi questa
Bella d'erbe famiglia e d'animali,
E quando vaghe di lusinghe innanzi
A me non danzeran l'ore future,
Né da te, dolce amico, udrò più Il verso
E la mesta armonia che lo governa,
Né più nel cor mi parlerà lo spirto
Delle vergini Muse e dell'amore,
Unico spirto a mia vita raminga,
Qual fia ristoro a' dì perduti un sasso
Che distingua le mie dalle Infinite
Ossa che in terra e In mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
Ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve
Tutte cose l'obblio nella sua notte;
E una forza operosa le affatica
Di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe

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Giosuè Carducci

All'aurora

Tu sali e baci, o dea, col roseo fiato le nubi,
baci de' marmorei templi le fosche cime.

Ti sente e con gelido fremito destasi il bosco,
spiccasi il falco a volo su con rapace gioia;

mentre ne l'umida foglia pispigliano garruli i nidi,
e grigio urla il gabbiano sul vìolaceo mare.

Primi nel pian faticoso di te s'allegrano i fiumi
tremuli luccicando tra 'l mormorar de' pioppi:

corre da i paschi baldo vèr' l'alte fluenti il poledro
sauro, dritto il chiomante capo, nitrendo a' venti:

vigile da i tuguri risponde la forza de i cani
e di gagliardi mugghi tutta la valle suona.

Ma l'uom che tu svegli a oprar consumando la vita,
te giovinetta antica, te giovinetta eterna

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poesia di Giosuè CarducciSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Giacomo Leopardi

Canti II - Il primo amore

Tornami a mente il dì che la battaglia
D'amor sentii la prima volta, e dissi:
Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!

Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi,
Io mirava colei ch'a questo core
Primiera il varco ed innocente aprissi.

Ahi come mal mi governasti, amore!
Perché seco dovea sì dolce affetto
Recar tanto desio, tanto dolore?

E non sereno, e non intero e schietto,
Anzi pien di travaglio e di lamento
Al cor mi discendea tanto diletto?

Dimmi, tenero core, or che spavento,
Che angoscia era la tua fra quel pensiero
Presso al qual t'era noia ogni contento?

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Aggiunto di Simona Enache
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