Citazioni di Cesare Terranova, pagina 4

I nemici avrebbero avuto la vittoria se avessero avuto chi sa vincere.
Gaio Giulio Cesare in Plutarco, Vita di Cesare
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Nulla è volgare di per sé, ma siamo noi che facciamo la volgarità secondo che parliamo o pensiamo.
citazione di Cesare Pavese
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Saprò diventare come vuoi. Devo diventarlo, perché non voglio che la nostra storia somigli alle altre che ho bruciato.
Cesare Pavese in il carteggio tra Cesare Pavese e Bianca Garufi
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Si resiste a star soli finché qualcuno soffre di non averci con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
Cesare Pavese in Il carcere
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La vita di ogni artista e di ogni uomo è come quella dei popoli un incessante sforzo per ridurre a chiarezza i suoi miti.
Cesare Pavese in Del mito, del simbolo e d'altro (1944)
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Il potere, in se stesso, comunque lo si pratichi, comunque lo si cerchi, è un male. È stato Manzoni il primo, limpido assertore che agire la storia, fare la storia e non subirla è comunque rendersi complice di un male, diventare corresponsabili di un orrore.
citazione di Cesare Garboli
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Sono stato uno della vostra specie, un povero uomo mortale, di classe sociale né elevata né bassa; di antica famiglia, come dice di se stesso Cesare Augusto; di temperamento per natura né malvagio; né senza scrupoli, se non fosse stato guastato dal contatto abituale con esempi contagiosi.
citazione di Petrarca
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Un riformatore poiché non mise che un solo malato per ciascun letto; egli fu il primo che pensò a dividere i malati in categorie; fu insomma il creatore dell'ospedale moderno; fu il primo a fondare il Workhouse aprendo nel suo ospizio una casa, dove i poveri senza tetto e i viaggiatori senza denari potevano dormire.
Cesare Lombroso in L'uomo di genio in rapporto alla psichiatria, alla storia ed all'estetica (1894)
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I pedanti, che trovavano nella Roma moderna l'occasione di sfoggiare il loro latino, ci hanno persuaso che essa è bella: ecco il segreto della reputazione della Città Eterna... Regna per le strade di Roma un tanfo di cavoli marci. Attraverso le belle finestre dei palazzi del Corso si scorge la povertà degli interni. Roma in realtà è un agglomerato di sublimi rovine e di brutte chiese e case moderne; sarebbe stato meglio se non fosse sopravvissuta alla fine dell'età antica, se si fosse trasformata in un deserto popolato solo dai resti dei suoi monumenti, come avvenne ad altre grandi capitali; la conversione al cristianesimo ha segnato l'inizio della sua decadenza. Della patria di Cicerone, Cesare e Virgilio rimangono solo le spoglie esteriori; il suo spirito è morto per sempre e sono i preti e le superstizioni cristiane che l'hanno ucciso.
Stendhal in Roma, Napoli e Firenze (1817)
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Io che passo dal tristo scalpello anatomico alla fredda e severa analisi della storia, mi sento tratto, tratto scappare il proponimento inamovibile e mi vien voglia di abbandonare la vita del pensiero per quella del poeta.
Cesare Lombroso in lettera a Ettore Righi (1854)
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