Mi parso il caso, infatti, di imitare anche in questo gli oratori contemporanei, che si credono degli dei se semrano bilingui come le sanguisughe, e considerano un vero capolavoro inserire nel tessuto delle orazioni latine alcune parolette greche come tessere di un mosaico, anche se inopportune in quel dato momento. Se poi mancano termini esotici, tirano fuori dal libro polveroso quattro o cinque parole arcaiche per rendere oscuro il testo, certo perché così chi capisce diventa sempre più pieno di se e chi non capisce quanto meno capisce più ammira.
Erasmo da Rotterdam in Elogio della follia
Aggiunto di Simona Enache
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