Sonetto 25
Chi è in favore delle proprie stelle
si vanti di pubblico onore e superbi titoli,
mentre io, cui la sorte nega simili trionfi,
godo insperatamente chi maggiormente apprezzo.
I favoriti dei potenti schiudono i bei petali
soltanto come calendule allo splendor del sole,
è già sepolto in loro il loro proprio orgoglio
perché alla prima nuvola cade la loro aureola.
L'eroico combattente, famoso per valore
se dopo tante vittorie subisce una sconfitta,
per sempre vien radiato dall'albo dell'onore
e in più dimenticato ogni successo ardito:
felice sono io che amo e son riamato
dove l'amor non cambia né può esser ripudiato.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 47
I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.
Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perchè non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 42
Che tu abbia lei non è tutto il mio tormento
eppur si sa che l'ho teneramente amata;
ma che lei abbia te è quanto più m'accora,
una sconfitta in amore che mi brucia dentro.
Amabili colpevoli, così voglio scusarvi:
tu ami lei perchè ben sai ch'io l'amo;
e così per amor mio ella pure m'inganna
lasciando che il mio amico l'ami per amor mio.
Se perdo te, tal perdita è per lei un vantaggio
e se perdo lei, è il mio amico a trovar tal perdita:
entrambi vi trovate ed io vi perdo tutti e due
e voi, per amor mio, m'infliggete questa croce.
Ma eccone la gioia: lui ed io siamo una sol cosa:
o dolce inganno, ella dunque ama me soltanto.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 29
Talora, venuto in odio alla Fortuna e agli uomini,
Io piango solitario sul mio triste abbandono,
E turbo il cielo sordo con le mie grida inani,
E contemplo me stesso, e maledico la sorte,
Agognandomi simile a tale più ricco di speranze,
Di più belle fattezze, di numerosi amici,
Invidiando l'ingegno di questi, il potere di un altro,
Di quel che meglio è mio maggiormente scontento;
Ma ecco che in tali pensieri quasi spregiando me stesso,
La tua immagine appare, e allora muto stato,
E quale lodola, al romper del giorno, si innalza
Dalla terra cupa, lancio inni alle soglie del cielo:
Poiché il ricordo del dolce tuo amore porta seco
Tali ricchezze, che non vorrei scambiarle con un regno.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 2
Quando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
dando prova che la sua bellezza da te fu data.
Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 15
Quando consideroche qualsiasi cosa checresce,
rimane perfetta solo per un istante, che questa
immenso palcoscenico offre solo illusioni, su
cui le stelle esercitano la loro segreta
unfluenza; quando vedo che gli uomini, di fronte
a questa immensità sono al pari delle piante,
e nel momento stesso in cui si vantano della
loro giovinezza questa è giò sfiorita, e non
rimane che il ricordo della vigoria giovanile;
allora il pensiero di questo stato di precarietà
mi riporta in mente la tua traboccante gioventu,
in cui l'inesorabile distruzione del tempo si
adopera per trasformare il tuo giorno di oggi
nella notte di domani, e dichiarando guerra al
tempo, per amore vostro, quello che egli ti toglie,
io te lo restituisco.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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