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Il giardino quantico

Con il sentimento dell’eccellenza nell’arte,
i miei versi
danno vita a nugoli di stelle.

Da ragioni intellegibili,
tutte le cose che ti circondano
all’origine sono state non parole,
mappate poi in parole.

Nel giardino quantico –
chiuso con la chiave negli abissi,
non esiste niente dell’universo conosciuto,
solo l’attimo magico in cui puoi
immortalare un pensiero, un’idea.

Entrando nella cassaforte della natura,
l’atto contemplativo cambia il mondo;
alla fine della strada la luce giace
tra multipli stati ed effetti –
la fortuna appare quando non ti aspetti,
riempiendo i vuoti con i sussurri
di quelli preparati ad accoglierla
in inedite (...) chiamate.

Annebbiando il quadro dal sogno,
nell’universo quantico
la luce si riposa
in un infimo buco nero,
come la gatta di Schrödinger
nascosta nella propria
vita/morte.

Terra
dei misteri ultraprofondi,
in fumigazioni nostalgiche
il corpo non si ricorda nessuna paura;
imprevedibile la vita –
nella chiarezza dell’attimo cerca fama.

Dalla correlazione quantistica
al superdeterminismo –
solo le parole del mondo
trovate in superposizione
e la luce libera da qualsiasi servitù:
sottilmente dissipata nell’aria della tua presenza.

Nel
giardino quantico,
in una nuvola di probabilità -il fonema
sventola nella mano
la chiave dei tuoi sforzi,
con il sentimento dell’eccellenza
invocando la parola-talismano
per chiudere
il Poema.

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Gloria mundi

Dall’aria delle parole
attraversando l’abisso,
potresti pensare di essere padrone
della presenza nel mondo,
similmente alla luce principiante di stella –
ma non è sempre così.

Il giudizio giusto -vero,
nell’allegoria della vita si fa
con la limpidezza dello specchio immacolato.

Preso nel guinzaglio del nulla,
non vedi come passa veloce
la gloria mondana;
guardando sempre avanti,
come i ladri di tempo,
prima dovrebbe avere il coraggio
di pensare con la propria testa.

Vivendo cosi,
nella conchiglia di chiocciola dell’eternità,
la luce rimane sempre luce –
pesante come il peccato delle tentazioni pagane;
una poesia della poesia contemplando
l’uomo e il suo universo –
il ciglio delle parole salvate d’azzurro
prendendo in prestito il mistero del volo
da un tempo futuro, incerto e oscuro.

Dall’aria delle parole,
si potrebbe pensare
che tu sia l’unico padrone
della tua presenza nel mondo,
ma in realtà tu ti rappezzi con parole,
lucidando nel briciolo di terra un nome,
con l’ala nel vuoto sospesa –
tra un sorvolo assoluto
e un atterraggio forzato.

Così passa la gloria del mondo,
attraverso un’uscita dal tempo inaspettata,
e l’uomo, sedotto dall’astuzia dello specchio,
non si calma in nessuno modo, mai,
ubriacandosi con acqua fredda
nell’allegoria dell’esistenza vera.

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Ispirazione

In una piramide del cielo equivalente all’Essere
mi dilettavo con la poesia, io nutrendomi la fede
in tutte le virtù del fiuto di un immemorabile profeta,
in libera traduzione Phantasía : abile oratore e poeta ispirato.

Paradigma dell’Eternit? (al capezzale del mio verso)
dalla philosophia dell’amore si ispira sempre,
i lessemi della vita-e-della morte mi accompagnano all’infinito,
chiedendo giustizia come un fuorilegge
ingiustamente perseguitato : indefinito tra le stelle
compiendo l’avventura delle non parole pesanti.

La mia Philosophia sull’Io : l’universo uguale con il mio sé;
cittadino universale nella citt? eterna (pro Archia poeta) –
tra reale e simbolico –
immaginale chiaccherando con Dio.

Pensare un pensiero di uno sguardo,
come lo spirito stesso nell’infinire,
una felice idea animando l’universo
attraverso rispecchiamenti spontanei,
vicino al punto-di-fuga della vita,
nell’onda dell’azzardo senza fine.

In una piramide del cielo equivalendo all’Essere,
comprendendo il senso della vita e della morte
nell’onda del mistero di un poeta nominato Phantasía,
crocefisso in un deserto amorfo –
dall’interno del mondo mi mettevo in billancia il desiderio,
ahimé!, di po(e)tizzare l’essere ↔ non essere,
con occhi pensanti della luce
rendendo eterna spontaneamente la poesia.

Ispirazione al modo assoluto
poetizzando un pensiero
come lo spirito stesso nell’infinito.

poesia di Dumitru Găleşanu da Assiomi dell'infinit` (13 aprile 2017), traduzione di Celesta PopaSegnala un problemaCitazioni simili
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Decalogo

Onorando
tutto quello che è e non distruggendo niente
di quello che tu stesso
non potrai farlo.

Il presente è un dono.
È il tuo dovere a godere ogni giorno
come se fosse l’ultimo... fino a quando esso verrà.

Ricordati quando eri bambino,
quando tutto ti sembrava giusto e bello;
disperso nell’oblio –
non deventare inutile profetando falso il mondo al contrario.

La decifrazione dell’immaginario della vita,
potrebbe significare
per te un segeno
che solo allora meriti un posto tra la gente,
pregiando le virtù dell’uomo degno.

Nel cervello decodificato della storia,
tutto inizia con l’avventura della parola –
ciascuno seguendo in vari modi il passaggio,
solo alcuni dimenticando
che troppo facile hanno sprecato tempo:
questo...
essendo il punto culminante della loro gloria.

Nella semplicità della tua opera,
innalza gli istanti vestali
e la virtù della fede ferita:
ciascuno gravitando con la forza dei suoi raggi
per ridare l’immagine del mondo,
nello specchio blu del cielo,
accanto alla donna amata.

Silenziose macchine del tempo –
le tue ilusioni nascono in spirito
ed escono fuori strada in una lacrima-nostalgia.

Verrà anche la luce del perdono,
portando offerte a dio
sull’immacolata neve della tua anima.

In decalogo è coccolato il poema
con verità dette tra realtà e sogno.
Ah, sconfinata è la luce dell’esistenza
nell’abisso del pensiero poetico!

Affascinato dai misteri dell’infinito,
il verbo porta il suo destino attraverso eleganti cittadelle,
esso trasgredendo epoche intere di parole –
dal tempo quando
eri un bambino,
ricordandoti per sempre.

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Come lo scriba

Il poiēsis dello spirito santo –
dal libro della conoscenza
di quelli che sono sulla terra,
con discorsgenuini è stato radicato nella parola.

Preghiera, sussurro, versetto, maledizione
tutto in tutto con profumo di poema,
ricordando al mondo il passato –
nel suono della vita boemo.

Come l o s c r i b a,
ascoltando i richiami del tempo,
tutto mi sembra un miraggio
della parola scritta –
autopoiēsis tra veglia e sogno.

Uno spazio della memoria
altrettanto onirico- sanguino-della storia –
abitando la parola mirabile innumerevole:
il poiēsis dello spirito incarnato luce e grazia;
rimasto spettatore alla commedia umana,
trasfigurandosi senso
per gli immortali nel avatar –
come in una rinascita eterna
l’anima delle nostre vite di ambra.

Come lo scriba
-cronaca viva del suo tempo,
sotto la doratura di metafore,
in un ignobile fine
ti aspettano i tuoi fatti.
Tutti. Il salto nella normalità,
per quanto possa essere difficile a seguirlo
in un pellegrinaggio inedito,
significa liberarsi
con dignità di ricordi e peccati,
ogni macchia di luce e ogni ombra avendo
la sua eco in eternità.

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Il Dio dei vuoti

La forza nucleare forte,
la forza nucleare debole
e la forza elettromagnetica – alla quale
si accosta [in fretta] anche la legge della gravitazione...-
una formula del governo della materia
attraverso lei stessa,
alimentando la combustione del pensiero
in un equilibrio fragile –
il realismo dell’immaginazione
in un paradigma sintetica:
E=mc2 – ortodossia cinetica –
oppure, in un modo diverso : il paradosso del dire dell’Essere
di-quello-che-è «l’essere stesso» nell’ alito della creazione.

Il Dio dei vuoti
nel fuoco struggente della creazione –
come sostegno dei tuoi mondi che si trovano in trance,
Il Dio dei vuoti sublimato in un verso,
senza la quale la luce dei miei occhi –
possa arrivare fino a te :
non avresti avuto nessuna possibilit? !

La forza nucleare forte,
la forza nucleare debole,
la forza elettromagnetica
e la legge non scritta della gravitazione –
tutto l’universo in una formula sintetica,
in un paradigma invalicabile senza la quale –
la meraviglia dei tuoi mondi di sogno si trovano in trance
con tutto quello che vuol dire assoluto- l’umano in esse,
come la luce e il sangue – defluite dalle stelle
per sempre – il presente dal passato-futuro,
Il Dio stesso dei vuoti dette dall’Essere
non avrebbe avuto nessuna speranza.

Il Dio dei vuoti, tesoro –
senza il quale [...] la luce dei tuoi occhi,
non arrivi fino a me :
non avrebbe avuto nessuna possibilit? .

poesia di Dumitru Găleşanu da Il titolo del libro: Addéndum, Casa di Editrice Tracus Arte Bucarest, 2014 (aprile 2014), traduzione di Celesta PopaSegnala un problemaCitazioni simili
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Zeno quantistico

Il mio verso?
– una sorta di acqua viva,
un trascendere-dell’ essere dalla filosofia.

Nella logica binaria dell’esistenza,
assumendosi in modo inerente
lo spettacolo dell’immanenza,
sulla strada delle onde grvitazionali – archetipali
prendono la forma di coni di luce dolorosamente reali,
però – dal cuore dei concetti semplici, atemporali,
avendo la scienza acuta del (s-)enso
con il proprio essere salendo
dalla scala infinita
dell’ universo,
come un gesto
rituale –
il mio verso
s-limita con tanti petali
il miraggio oggettivo della parola –
personificazioni nello spazio e tempo del pensiero,
in modo che – faccia a faccia con la vita – dedalico,
attraverso l’effetto Zeno quantistico
valorizzando la pietra che scorre –
lui sempre acqua viva rimane
nella matrice della lingua romena.

Mio verso?
– una sorta di acqua viva,
un trascendere-dell’ essere dalla filosofia.

poesia di Dumitru Găleşanu da Il titolo del libro: Trattato per l’immortalit? , Casa di Editrice Tracus Arte Bucarest, 2016 (13 settembre 2016), traduzione di Celesta PopaSegnala un problemaCitazioni simili
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Melos

Le vibrazioni del cuore dando voce
al miracolo della vita
-purificatore;
tra epos e melos –
questa sia la vera è -c -o
della musica delle sfere?

Sperimentando il brivido
dell’attimo di circostanza,
il mio cuore non sa contare
l’ignoto dell’essere soppesato
dall’oceano sonoro delle parole –
come un’èco piena di speranza,
sublimando immaginari mondi
di canto e nostalgia
in un registro ludico
senza fine.

Siano
queste la misteriosa èco
della musica delle sfere?

E
il violino del poema canta,
immortalando
lo splendore del Santo Graal;
niente non lo può fermare
a trafiggere gli orecchi –
il suono dell’essere eterno,
sublimato in cristallo.

Attraverso
l’altezza delle parole,
il melos degli astri
dando voce ai misteri s a n t i –
portati a riva come un dono all’umanità
dagli affluenti versatili
del pensiero.

Ascoltando
l’universo di suono
nascosto in un ramo di corallo,
sulle corde della luce
enigmaticamente sussurra il poema dell’amore,
a t e m p o r a l e –
il creatore di eterno
sempre attuale.
Sia questa la vera èco
dello scatto cosmico inaugurale?

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Estetica della luce

La luce
come forma di vita e armonia,
riempiendoci i sensi con eternità –
solo un artista visivo,
solo lui può sapere
che significa questa colossale forza.

Lasciando dietro
il dubbio che ci odia da morire,
quando apriremo un libro,
in ogni pensiero –
noi saremo già
la stessa cosa con l’orizzonte sensibile,
con abbondanza di cose,
patimenti e valori,
di poeti nominati bello intelligibile.

Nella logica del cuore
viviamo e pensiamo : sin dai tempi antichi
solo tramite essa conoscendo
in profondità abissali il dio –
sulla neve del mio pensiero
fiorendo cherubini.

L’estetica della luce
forma ideale di vita e armonia.

Con l’anima accesa dalla santa luce,
sulla neve del sangue, viva –
ho scritto indisturbato questo libro,
offerta di lucentezza e gioia,
in una ghirlanda serena
di emozioni umane,
nella logica del cuore
recuperando le domande del mondo da un’eternità –
lasciando alle mie attese mondane
il dubbio che ci salva dalla morte.

Quando
aprirai l’ultimo libro,
lasciando dietro il passato
che ci separa, tesoro –
in ogni poema saremo
uno e lo stesso pensiero;
e il cielo azzurro,
volo sanguinante.

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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LA NATURA

La natura è un enorme dipinto
Dal Creatore con un amorevole pensiero,
Sembra un Tempio con animate statue ,
Diverse dai colori dell'arcobaleno...

Tu sei il figlio di Dio
Con l'anima pura ed il caldo cuore.
In te vedo la luce divina che sprofonda nel mio cuore
Che con l'amore mi ravivo,,mi nutrisco,sentendo bagliori d'eternità...

Nel sereno sguardo dei tuoi occhi belli,blu
Si rispecchia il Cielo, la divinità
Che ci unisce rivelando l'esenza della vita,dell'umanita:il legame vero ,con la vibrazione alta dell'amore tra l'uomo,la natura e l'Èternita....

citazione di Floarea Carbune (22 novembre 1948)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Adina M. Neghirla
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Atteggiarsi in collegio giudicante

Sul globo oculare
del cervello della mente,
in un’agonia celeste –
con tutte le forze correvano gli elementi dell’innato
in un esercizio di volo irreversibile,
come il pensiero delle mie cellule
dal corpo dell’amore comprensibile
in una corsa pazzesca verso il futuro
si pigiavano per farsi vedere nell’ambiente
come la stessa idea del volo, particelle pesanti –
attraversare le dogane di color blu
si stracciavano fra di loro
con le labbra, con la lingua, con i denti.

In un linguaggio universale
si abbinavano tra loro,
diventando nebulosa di stelle
le tuo parole – le mie parole,
graziosi silenzi o illusioni sonori,
esacerbazione di una canzone di sottofondo –
in un equilibrio fragile : specchi incolori,
idee perfette di volo
tra „ego” e „alter”,
dal dentro della materia – involontariamente –
atomi dopo atomi correndo,
immagini, desideri : avatar,
pensiero dopo pensiero...
vegliati dal passato –
un guardiano pacato
onnipresente in modo assoluto –
sotto raggi di luce multicolori,
ponti di ombre e aureole di santi,
in un sistema vascolare straripante di ruggine
interagendo virtualmente
con l’energia del punto zero,
incatenando casualmente : atemporale –
istinti primari, utopie sensuali ferventi.

Nel diritto sorvrano dell’amore
adattato alla propria utopia,
alla mercè dello spazio vuoto
pensando in contrasti,
io guardando
dietro alle semplici parole –
in una sorta di erotismo naturale e mentale,
in piena fioritura-dello spirito
atteggiato in collegio giudicante.

Tutto quello che doveva succedere,
successe e sta succedendo –
amore – illusione della vita : spazio e tempo
per sempre abbinate sotto la tempia.

Soltanto mio animo,
fuori dai misteri delle ombre
scatenato improvvisamente
alla mercè dello spazio vuoto,
attraverso la carne della materia,
in balìa del Tempo
mi far? pesare il mio destino –
atteggiato in collegio giudicante.

poesia di Dumitru Găleşanu da Il titolo del libro: Insegne della materia, Casa di editrice Tracus Arte Bucarest, 2013 (agosto 2013), traduzione di Celesta PopaSegnala un problemaCitazioni simili
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I Bambini dagli Occhi di Sole

Ho visto i luminosi pionieri dell'Onnipotente al confine dove il cielo si volge verso la vita, scendere le scale d'ambra della nascita; precursori di una Divina moltitudine.

Essi venivano sul Sentiero della Stella del Mattino, nella piccola stanza della vita mortale.

Li ho visti attraversare la penombra di una età bambini dagli occhi solari portatori di una meravigliosa Aurora, i grandi creatori dal calmo aspetto.

Li ho visti gli abbattitori delle barriere del mondo i lottatori contro il destino nato dalla paura.

Li ho visti i lavoratori della Casa degli Dei, i messaggeri di ciò che non può essere comunicato, gli architetti dell'immortalità.

Li ho visti cadere nella sfera umana, con i volti ancora luminosi della gloria immortale, con voci che ancora parlavano con i pensieri di Dio, con corpi resi splendenti dalla Luce dello spirito.

Portavano la Magica Parola, il Mistico Fuoco, la dionisiaca Coppa della Gioia.

Li ho visti, i bambini che rendono l'uomo migliore, coloro che cantano uno sconosciuto inno dell'Anima. Ho sentito l'eco dei loro passi nei corridoi del tempo.

Ho visto gli alti sacerdoti della Saggezza, della dolcezza, della Potenza e della Felicità Celeste, i rivelatori delle vie solari della Bellezza, i nuotatori delle acque tempestose dell'Amore, i danzatori che aprono le porte d'oro del Nuovo Tempo.

Sono qui.

Camminano fra noi per mutare la sofferenza in gioia, per giustificare la Luce sul volto della Natura.

poesia di Sri AurobindoSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Khalil Gibran

Madre

La parola più bella
sulle labbra del genere umano è "Madre",
e la più bella invocazione è "Madre mia".
E' la fonte dell'amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
La stella Sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l'universo nella sera
finchè non abbia coricato la terra
al suolo del mare e al canto melodioso
di uccelli e acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva, e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola "madre" è nascosta nel cuore
e sale alle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all'aria chiara e nell'aria nuvolosa.

poesia di Khalil GibranSegnala un problemaCitazioni simili
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Semplicemente Tua

Ho sbagliato continuamente
con il corpo e con la mente,
ho cercato inutilmente
i tuoi gesti, le parole
che mi fan morire il cuore.
Ho dato a te
gli anni più belli
quelli veri, quelli verdi,
oggi lo so
ho sbagliato
ho cercato, provocato
e poi
preso un pò di niente
sono qui.
Semplicemente tua
meravigliosamente tua
fra le tue braccia
ancora tua.
Nella mia gioia
nel mio dolore
come ti odio
ma poi ti amo.

canzone interpretata di Mina MazziniSegnala un problemaCitazioni simili
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Cui prodest?

Nell’utero
dell’abbondanza
nobilitato con loti,
lo stato di fatto è l’anomia –
sotto pieghe
di porpora
l’alba
lacrimando
sulla terra l’e t e r n i t à.
A chi gioverà la poesia?!

Con la magia delle parole
costruisco la mia umile avventura
nell’ordine cosmico.

Voler essere poeta universale –
sulla tua poltrona di pensieri sognando voivodale,
non è mai un desiderio vano o vile.

Tra
realtà e reverie,
sublimato dal verbo poetico,
attraverso i miei pensieri detti
sul manico dell’alone,
profondo e sottile
cambio
l’impronta dell’essere
in a r t e.

La natura umana
è il suo proprio segno,
addirittura una spinta
verso quello che traspare
nella costa del secondo,
aldilà delle apparenze
interferendo infinite frequenze.

Una prova poetica
su bello e sublime
è proprio l’anima del mondo, maestosa.

Da un’altra dimensione
-rimasta
a coda di pesce,
la pietra filosofale,
a chi giova?

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Pablo Neruda

Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amore mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

poesia di Pablo NerudaSegnala un problemaCitazioni simili
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Halleluyah

Mistica
dell’immensità –
sotto gli sguardi di santo della sfinge:
infinita è la sua creazione,
colonna vertebrale della vita che sale.
Chi può stare davanti
alla sua ineguagliabile grandezza,
del demiurgo?

Tra
reale e utopico,
la storia del mondo respira
la caduta nel tempo
sotto il proprio peso.
Nel ritmo cosmico
gli infiniti si stringono
in un frantume
di eternità.

La vita è solo una levitazione
del corpo verso il cielo. Oh, se potessi
toccare con il cuore l’eden del cielo,
l’eco silenziosa del mistero!

La sensazione
di sapore e libertà,
edificante la risento
con la grazia della natura umana immacolata.
Oh!, non calpestare
sull’altare sacro del mio verso:
la poesia è solo una forma di vita,
e [...] le sue creature –
infinite vie per conoscere
[così come è] l’iddio.

Lettere d’oro,
di un’immensa purezza,
lastricate con le orme
del passaggio del (d)io,
fruttificano nel cuore dell’uomo.

L’uomo libero,
sempre innamorato del cielo,
nella rosa dei venti maestro
come il primo monarca.

Per tutto quello che è stato ed è,
per tutto quello che sarà –
ma oggi ancora non lo è sulla terra,
sotto gli sguardi di sfinge del tempo:
lodato sia il suo nome!,
halleluyah!

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Mircea Cărtărescu

Quest’idea dell’occhio di Shiva è presente nell’opera. Come è noto, l’occhio di Shiva è la ghiandola pineale, nei rettili primitivi la ghiandola pineale era il terzo occhio con cui i rettili vedevano la luce che viene dal sole allo zenit. Poi, nella scala filogenetica l’occhio è stato riassorbito e si è andato a collocare alla base del cranio. Questo occhio continua a vedere, assume informazioni dai nostri veri occhi e ha un forte scambio con gli ormoni della crescita e quelli sessuali.

Mircea Cărtărescu in intervista su StradaNove (novembre 2007)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Novalis

Dove sei tu

Dove sei tu che il mondo consoli?
Pronta da tempo è già la tua dimora.
Ti guarda con anelito ogni cosa,
s'apre a te perché tu la benedica.

Da te con forza effondilo, o padre,
lascialo andare, allarga le tue braccia:
solo innocenza, amore e un soave
pudore lontano da noi lo trattenne.

Sospingilo da te - che ancora caldo
sia del tuo fiato - tra le nostre braccia;
e lascia che, raccolto in gravi nuvole
su di noi, qui discenda per amore.

Quaggiù mandalo in fresche correnti,
ch'egli fiammeggi in vampe di fuoco,
in aria e olio, in suono e rugiada
tutta percorra e lieviti la terra.

Così la santa guerra è combattuta,
soffocata la rabbia dell'inferno;
prorompe indistruttibile l'antico
paradiso, e in eterno rifiorisce.

La terra respira, verdeggia e vive,
piena di spirito anela ogni cosa
creata ad accogliere il redentore
e il colmo petto gli offre amorosa.

L'inverno si dilegua, e sta sull'altare
maggiore del presepe un anno nuovo:
l'anno primo del mondo, che si è assunto
d'iniziare, da solo, il dio bambino.

Fissi nel redentore sono gli occhi
che già di dio riflettono la luce;
con grazia sorridente egli ci guarda
tra i fiori che incoronano il suo capo.

Cristo è la stella, Cristo è il sole,
egli è la fonte della vita eterna;
splende il suo viso infantile nell'erba,
nella pietra, nel mare e nella luce.

Nelle cose è il suo gesto di fanciullo.
Non ha mai fine l'ardente suo amore,
e ad ogni petto si stringe, dimentico
di se stesso, con vincoli infiniti.

Un dio per noi, per sé un fanciullo,
ci ama tutti con intimo fervore,
e diviene per noi cibo e bevanda:
se vuoi rendergli grazie, sii fedele.

Cresce ogni giorno di più la miseria,
grave un'angoscia cupa ci opprime;
lascia, o padre, che scenda l'amato,
con noi congiunto potrai rivederlo.

poesia di NovalisSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Zhuangzi - [l’occultamento della luce]

«(...) all’origine dell’Esistente
non c’ è niente.
L’Esistente è perfetto. »
Zhuang Zhou
(apross. 369-286 î.e.n.)


Fossi stato felice,
nelle camminate dell’uomo –
come una farfalla meta volando verso il suo simile –
armonizzando l’affermazione e la negazione
come lo Zhuang Zhou antico,
lui avr? portato a buon fine il viaggio,
non verso da nessuna parte oppure verso mai
nel libero volo compiendo la peregrinazione,
ma verso l’origine del nocciolo
con gli infiniti della sua trasformazione,
nella via di mezzo e in stretto legame con il cielo,
dalle profondita’ del pensiero
conformandosi al tempo –
nell’animo puro coltivando l’armonia.

Fossi stato felice,
come una farfalla libera volando
verso (il non)confine del cielo,
come lo Zhuang Zhou in antichita’ –
sulla via di mezzo
prima della solitudine,
ai piedi del tempo
suo spirito¤ vivo
fulminando infinitamente l’eternita’ (...)

poesia di Dumitru Găleşanu da Il titolo del libro: Fuggire verso il rosso, Casa di editrice Tracus Arte Bucarest, 2012 (aprile 2012), traduzione di Celesta PopaSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di anonimo
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L'albero -Cuore,
Sono l'albero -cuore
Che si nutre dalle profondità nascoste.
Con l'arrivo della primavera
Sui miei rami fiorisce ,in tutti colori
La mia essenza...
Perchè dentro di me è l'amore
Che regna,cantando
Una canzone divina che si trova
Nei semi unici dei miei frutti.

L'amore che mi avvolge,
da colore ai fiori e frutti miei,
Attirando le farffale
In una danza eterna,fantastica
Che porta l'amore da fiore in fiore
Fino al blu dell'arcobaleno.
Dal sacro cuore del mio tronco
Nascono foglie e fiori,
Che si rispecchiano nel Cielo.

Con uno sguardo attento nel mio profondo,
Nel tempio della mia anima
Arrivo meravigliata a sentire una
Canzone di arpa,picchietata dalle mani invisibile,nell'amore di Dio.

Il profumo amaro e verde
Sale sulla Colonna dell'Infinito,
Verso il blu del Cielo...
Dove le mie radici prendono fiato
Prolungandosi verso l'Immensità
Toccando le Stele,
Da dove crescono rami che sbocciano verso la luce del Sole.

Sono diventata
l'albero cuore
Con le radici nel Cielo
Ed i rami sulla Terra,
Che sente il pulso costante della vita.
Con l'amorevolezza sono diventata
Un arcobaleno tra Cielo e Terra,
Un ponte meraviglioso da dove và e viene sempre
La vita,l'amore,la speranza...

citazione di Floarea CarbuneSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Adina M. Neghirla
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