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Giuseppe Ungaretti

La madre

E il cuore quando d’un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d’ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m’avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d’avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.

poesia di Giuseppe Ungaretti (1930)Segnala un problemaCitazioni simili
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Osho

Non ho alcun insegnamento, dottrina o disciplina da darti. Tutto il mio lavoro tende a svegliarti. Non è un insegnamento, è solo acqua fredda che ti viene buttata negli occhi. Quando ti sveglierai, non scoprirai di essere uguale a me, una mia fotocopia. Sarai te stesso, ne cristiano, ne hindu, ne musulmano... un fiore unico.

citazione di OshoSegnala un problemaCitazioni simili
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Jaroslav Seifert

Canzone sulle giovani fanciulle

Già quando nascono, hanno profumo di mela
cosparsa di miele e latte.

E sono piccine, di circa tre anni,
poi l'epidermide s'indora
e un'ombra impalpabile
comincia a disegnare la loro innocenza.

Sorridono, senza malizia ancora;
e l' onda che penetra il corpo
si ferma poi su quelle punte
e non si muove più.

Da quel momento, arrossiscono;
ma nei giochi
le bambole gocano ancora con loro,
e le costringono a socchiudere gli occhi.

La loro pelle però
ha già il profumo della foglia d'acero
sminuzzata. E quando si voltano,
il cuore gli pulsa.

poesia di Jaroslav SeifertSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Pablo Neruda

Nuovo sonetto

Quando tu sarai vecchia, bimba (Ronsard già te lo disse),
ricorderai quei versi che io recitavo.
Avrai i seni tristi d'aver cresciuto i figli,
gli ultimi germogli della tua vita vuota...
Io sarò così lungi che le tue mani di cera
areranno il ricordo delle mie rovine nude.
Comprenderai che può nevicare in Primavera
e che in Primavera le nevi son più crude.
Io sarò così lungi che l'amore e la pena
che prima vuotai nella tua vita come un'anfora piena
saran condannati a morire tra le mie mani...
E sarà tardi perchè se n'è andata la mia adolescenza,
tardi perchè i fiori una volta danno essenza
e perchè anche se mi chiamerai io sarò così lungi...

poesia di Pablo NerudaSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Quando si decide di vivere una vita spericolata, sempre di corsa, quando si vuole avere tutto e subito, quando si riescono a ottenere facilmente le cose che hai sempre desiderato e la tua preoccupazione è cercare di avere ancora di più, quando sei “drogato” di adrenalina e non riesci ad ascoltare niente e nessuno perché metti te stesso sempre avanti a tutto, quando scegli di sacrificare i tuoi affetti per i successi personali, quando ti ami troppo e ti senti onnipotente e decidi di camminare sempre su un cornicione, prima o poi cadi.

Fabrizio Corona in Mea Culpa (14 gennaio 2014)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Tra di Noi c'è un freddo muro

Tra di noi c'è un alto "cancello"
Non so se è chiuso, oppure è aperto ...
Perché ti amo,mi piacerebbe consolarti,
La freschezza delle tue labrra li vorrei sentire
Tra i seni tuoi mi accoccolerei,
Ti amerei all'infinito....
Solo a te,amore mio!

Non so se il "cancello" è chiuso,opppure aperto
Se è traslucido,oppure diventato uno specchio...
Se è cosi,guardiamo dentro:
Io dal mio mondo,
Tu dal tuo.

È l'amore che ci avvicinerebbe.
Cosa è succeso,amore mio?
Il tuo specchio ti ha allontanata?
Proprio quando mi sono avvicinato!
Però il cancello è diventato un muro,
Un freddo muro...
Tramite cui non posso più vedere nulla.

E quando il muro si alzò,
Fini la via dell'amore.
Col muro alto e cuore vuoto
L'odio prese il fiato...

citazione di Floarea Carbune (22 novembre 1948)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Adina M. Neghirla
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Quando penso a te...

Quando penso a te,
L'anima mia passa oltre ai confini... ,
Un gran'desiderio di rivederti mi tormenta,
Acuto,come una lama sottile di coltello...
L'autunno s'avvicina, sento la grande grande gioia
di un bel sogno che passa,
Perché dai boschi ,varcando la soglia delle parole , l'eco del gemito della mia anima,la puoi sentire solo tu,
figlia mia...
Quando penso a te,
Mi tremma l'anima anche dalla tristezza...
Da quando la prima stella inizia a respirare,nella serena notte,speranzose
Affinché le foglie dell'acero,il simbolo d'amor gioiscono divine,
come tandre,calde ,avvolgente fiamme-braccia,che ti cercano,t'aspettano...
Da quando sei partita
TI penso sempre,con amorevolezza,
Figlia mia!

citazione di Floarea Carbune (22 novembre 1948)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Adina M. Neghirla
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Novalis

Chi ti ha guardata

Chi ti ha guardata una volta, irretito
non sarà mai dalla rovina, o Madre;
da te lontano, cede alla tristezza,
ti amerà sempre con passione ardente,
e la memoria in lui della tua grazia
resta il più alto volo del suo spirito.

Mi volgo a te con devozione immensa,
tu già conosci quello che mi manca.
Sii tenera con me, Madre soave,
dammi un segno di gioia, finalmente.
Tutta la mia esistenza in te riposa,
resta vicino a me solo un istante.

Più volte nei miei sogni ti ho veduta
così bella, e nell'intimo amorosa;
il piccolo dio che avevi tra le braccia
voleva muoversi a pietà del compagno;
ma tu tornasti, levando il tuo sguardo
sublime, tra le nuvole in tripudio.

Me infelice! che cosa ti ho mai fatto?
Pieno di nostalgia, ti prego ancora;
non sono il luogo dove la mia vita
trova pace, le tue cappelle sante?
Regina benedetta,
prenditi questo cuore e questa vita.

Lo sai, regina amata,
che sono tutto interamente tuo.
Non ho goduto già da lungo tempo
nel segreto del cuore la tua grazia?
Quando ero ancora ignaro di me stesso
succhiavo il latte al tuo beato seno.

Sei stata accanto a me infinite volte,
guardavo a te con gioia di fanciullo;
mi tendeva le mani - perché un giorno
potesse ritrovarmi - il tuo bambino.
Con dolce e tenero sorriso - oh tempo
di paradiso! - un bacio tu mi davi.

Questo beato mondo ora è lontano,
e già da tempo il lutto mi accompagna,
perdutamente ho continuato a errare:
dunque ho peccato in modo così grave?
Fanciullo, tocco l'orlo del tuo manto,
svegliami tu da questo grave sogno.

Solo un fanciullo può guardarti in viso,
con fiducia aspettare il tuo soccorso;
allora sciogli il vincolo degli anni,
ch'io ritorni com'ero, il tuo bambino.
Vivono in me la fedeltà, l'amore
mio di fanciullo, da quel tempo d'oro.

poesia di NovalisSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Simona Enache
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Il destino non fa cenni: alza la mano e dà la risposta, non suggerisce. Le risposte le hai solo quando lui ha finito, sta andando a letto. Il destino, te ne accorgi che c'è quando guardi indietro, mai quando guardi avanti.

Giulia Carcasi in Io sono di legnoSegnala un problemaCitazioni simili
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No, l'amore non è morto

No, l'amore non è morto nel cuore, negli occhi
e nella bocca che annunciava l'inizio del suo funerale.
Sentite, ne ho abbastanza del pittoresco
e del colore e del fascino.
Amo l'amore, con la sua tenerezza e crudeltà.
Il mio amore non ha che un nome, una sola forma.
Tutto passa. Delle bocche si incollano a questa bocca.
Il mio amore ha soltanto un nome, soltanto una forma.
E se un giorno te ne ricordi,
Oh te, forma e nome del mio amore,
Un giorno sul mare tra l'America e l'Europa,
Nell'ora in cui il raggio morente del sole si riverbera
sullo specchio increspato delle onde, oppure in una
notte di temporale sotto un albero nella campagna,
o in una veloce automobile,
Una mattina di primavera in boulevard Malesherbes,
Un giorno di pioggia
All' alba prima di coricarti,
Di' a te stessa, lo ordino al tuo fantasma familiare, che
io fui l'unico ad amarti di più ed è un peccato che tu
non lo abbia saputo.
Di' a te stessa che non bisogna rimpianger le cose:
prima di me Ronsard e Baudelaire hanno cantato il
rimpianto delle vecchie e delle morte che
disprezzarono il più puro amore.
Tu quando sarai morta
Sarai bella e ancora desiderabile.
Io sarò già morto, tutto chiuso nel tuo corpo
immortale, nella tua immagine splendente per sempre
tra le perpetue immagini della vita e dell' eternità,
ma se io vivo
La tua voce e il suo accento, il tuo sguardo e i suoi raggi,
Il tuo odore e quello dei tuoi capelli e molte altre cose
ancora vivranno in me,
In me che non sono nè Ronsard nè Baudelaire.
Ma che sono Robert Desnos e che per averti
conosciuta e amata,
Li valgo;
Io che sono Robert Desnos, per amarti
E che non voglio alla mia memoria sulla spregevole
terra legare altra reputazione.

poesia di Robert DesnosSegnala un problemaCitazioni simili
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Khalil Gibran

Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell'eternità.

citazione di Khalil GibranSegnala un problemaCitazioni simili
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Novalis

Tra le mille ore felici

Tra le mille ore felici
che ho trascorso nella vita,
una sola in me resta per sempre:
quella in cui tra mille dolori
io sentii nel profondo del cuore
chi per noi morì di passione.

Il mio mondo era in frantumi
come se un verme lo avesse corroso,
vizza la fioritura del mio cuore;
ogni bene che avevo e che sognavo
nella vita era chiuso in una tomba,
qui stavo ancora per il mio tormento.

Piangevo sempre, anelando a fuggire
lontano, e in segreto mi torturavo,
davanti a me solo angoscia e inganno:
la pietra del sepolcro all'improvviso
come dall'alto mi fu sollevata,
e si dischiuse nell'intimo il cuore.

Chi ho visto, e chi alla sua mano
mi apparve, non chieda nessuno,
questo soltanto vedrò in eterno;
e questa sola, tra tutte le ore
della mia vita, serena e aperta
starà per sempre, come le mie piaghe.

poesia di NovalisSegnala un problemaCitazioni simili
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Novalis

C'è chi siede piangendo

C'è chi siede piangendo disperate
lacrime solitario in una stanza -
e a lui solo di pena e di miseria
appare colorato il mondo intorno; -

chi guarda nell'immagine di antichi
tempi come in un baratro profondo,
dove, giù trascinandolo, una dolce
malinconia lo attira da ogni lato; -

è come se, là dentro, inestimabili
tesori per lui fossero ammassati;
stende la mano a coglierne, in furiosa
caccia, anelando, l'intimo segreto.

Lungo e angoscioso in arido deserto
gli sta davanti orribile il futuro,
solo e smarrito egli si aggira intorno
con folle smania in cerca di se stesso.

Io gli cado piangendo tra le braccia:
come il tuo fu il mio cuore tormentato,
ma più tardi guarii dal mio dolore
ed ora so dove il riposo è eterno.

Deve a te, come a me, dare conforto
chi nell'intimo amò, soffrì e morì;
anche per quelli che più gli avevano
fatto del male, è morto nella gioia.

È morto, eppure senti che ogni giorno
col suo amore lui stesso ti è vicino,
e in ogni avversità puoi fiducioso
teneramente stringerlo al tuo petto.

Irrompono con lui nelle tue ossa
corrose nuovo sangue e nuova vita;
e se tu gli hai donato il tuo cuore,
tuo rimane il suo cuore in eterno.

Egli ha trovato ciò che hai perduto;
incontrerai da lui quello che amasti:
e a te congiunto, ciò che la sua mano
ti ha ridonato, resterà in eterno.

poesia di NovalisSegnala un problemaCitazioni simili
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Dostoievski

Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più.

citazione di DostoievskiSegnala un problemaCitazioni simili
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Decalogo

Onorando
tutto quello che è e non distruggendo niente
di quello che tu stesso
non potrai farlo.

Il presente è un dono.
È il tuo dovere a godere ogni giorno
come se fosse l’ultimo... fino a quando esso verrà.

Ricordati quando eri bambino,
quando tutto ti sembrava giusto e bello;
disperso nell’oblio –
non deventare inutile profetando falso il mondo al contrario.

La decifrazione dell’immaginario della vita,
potrebbe significare
per te un segeno
che solo allora meriti un posto tra la gente,
pregiando le virtù dell’uomo degno.

Nel cervello decodificato della storia,
tutto inizia con l’avventura della parola –
ciascuno seguendo in vari modi il passaggio,
solo alcuni dimenticando
che troppo facile hanno sprecato tempo:
questo...
essendo il punto culminante della loro gloria.

Nella semplicità della tua opera,
innalza gli istanti vestali
e la virtù della fede ferita:
ciascuno gravitando con la forza dei suoi raggi
per ridare l’immagine del mondo,
nello specchio blu del cielo,
accanto alla donna amata.

Silenziose macchine del tempo –
le tue ilusioni nascono in spirito
ed escono fuori strada in una lacrima-nostalgia.

Verrà anche la luce del perdono,
portando offerte a dio
sull’immacolata neve della tua anima.

In decalogo è coccolato il poema
con verità dette tra realtà e sogno.
Ah, sconfinata è la luce dell’esistenza
nell’abisso del pensiero poetico!

Affascinato dai misteri dell’infinito,
il verbo porta il suo destino attraverso eleganti cittadelle,
esso trasgredendo epoche intere di parole –
dal tempo quando
eri un bambino,
ricordandoti per sempre.

poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela CîrțogSegnala un problemaCitazioni simili
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Quando il piede scivola su una rana, si prova un senso di schifo; ma quando si sfiora appena il capo umano con la mano, la pelle delle dita si screpola come le scaglie d'un blocco di mica spezzato a martellate; e, come il cuore di uno squalo che, morto da un'ora, palpita ancora sul ponte con tenace vitalità, così le nostre viscere sono sconvolte da cima a fondo, per lungo tempo dopo quel contatto.

Conte di Lautréamont in I Canti di Maldoror (1989)Segnala un problemaCitazioni simili
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Rabindranath Tagore

Quando a notte vado sola

Quando a notte vado sola al mio convegno d'amore,
gli uccelli non cantano, il vento non soffia,
le case ai lati della strada sono silenziose.
Sono i miei bracciali che risuonano a ogni passo,
e io sono piena di vergogna.

Quando siedo al balcone e ascolto per sentire
i suoi passi, le foglie non stormiscono sui rami,
e l'acqua del fiume è immobile come la spada
sulle ginocchia d'una sentinella addormentata.
E' il mio cuore che batte selvaggiamente -
e non so come acquietarlo.

Quando il mio amore viene e si siede al mio fianco,
quando il mio corpo trema e le palpebre s'abbassano,
la notte s'oscura, il vento spegne la lampada,
e le nuvole stendono veli sopra le stelle.
E' il gioiello al mio petto che brilla e risplende.
E non so come nasconderlo.

poesia di Rabindranath TagoreSegnala un problemaCitazioni simili
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T'innamorerai

T'innamorerai, forse non di me
starai ferma lì e succederà da se... da se.
Della libertà degli amici tuoi
te ne fregherai quando t'innamorerai... vedrai...
Sarà bello da guardare come un poster di James Dean
sarà dolce la paura sganciandosi i blue jeans
sarà grande come il mare sarà forte come un Dio
sarà il primo vero amore quello che non sono io.

T'innamorerai di un bastardo che
ti dirà bugie per portarti via da me...
Chi ti difenderà dal buio della notte
da questa vita che non dà quel che promette.
T'innamorerai, lo so certo non di me
in profondità che non sai di avere in te... in te.
Sarai sola contro tutti perche io non ci sarò
quando piangi e lavi i piatti e la vita dice no,
un ritardo di sei giorni che non sai se dirlo a lui,
avrai voglia di pensarmi, tu che adesso non mi vuoi.

T'innamorerai... di me
ma non sarò io... con te
t'innamorerai quando sarà tardi ormai
e il cielo piangerà,
gli mancherà una stella,
vai con la tua felicità,
sei troppo bella.

T'innamorerai, t'innamorerai,
t'innamorerai, non di me ma t'innamorerai.

canzone interpretata di Marco MasiniSegnala un problemaCitazioni simili
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Khalil Gibran

La libertà

E un oratore disse: Parlaci della Libertà.
E lui rispose:
Alle porte della città e presso il focolare vi ho veduto, prostrati, adorare la vostra libertà,
Così come gli schiavi si umiliano in lodi davanti al tiranno che li uccide.
Sì, al bosco sacro e all'ombra della rocca ho visto che per il più libero di voi la libertà non era che schiavitù e oppressione.
E in me il cuore ha sanguinato, poiché sarete liberi solo quando lo stesso desiderio di ricercare la libertà sarà una pratica per voi e finirete di chiamarla un fine e un compimento.
In verità sarete liberi quando i vostri giorni non saranno privi di pena e le vostre notti di angoscia e di esigenze.
Quando di queste cose sarà circonfusa la vostra vita, allora vi leverete al di sopra di esse nudi e senza vincoli.

Ma come potrete elevarvi oltre i giorni e le notti se non spezzando le catene che all'alba della vostra conoscenza hanno imprigionato l'ora del meriggio?
Quella che voi chiamate libertà è la più resistente di queste catene, benché i suoi anelli vi abbaglino scintillando al sole.

E cos'è mai se non parte di voi stessi ciò che vorreste respingere per essere liberi?
L'ingiusta legge che vorreste abolire è la stessa che la vostra mano vi ha scritto sulla fronte.
Non potete cancellarla bruciando i libri di diritto né lavando la fronte dei vostri giudici, neppure riversandovi sopra le onde del mare.

Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto.
Poiché come può un tiranno governare uomini liberi e fieri, se non per una tirannia e un difetto della loro stessa libertà e del loro orgoglio?
E se volete allontanare un affanno, ricordate che questo affanno non vi è stato imposto, ma voi l'avete scelto.
E se volete dissipare un timore, cercatelo in voi e non nella mano di chi questo timore v'incute.
In verità, ciò che anelate e temete, che vi ripugna e vi blandisce, ciò che perseguite e ciò che vorreste sfuggire, ognuna di queste cose muove nel vostro essere in un costante e incompiuto abbraccio.
Come luci e ombre unite in una stretta, ogni cosa si agita in voi.
e quando un'ombra svanisce, la luce che indugia diventa ombra per un'altra luce.
E così quando la vostra libertà getta le catene diventa essa stessa la catena di una libertà più grande.

poesia di Khalil Gibran da Il ProfetaSegnala un problemaCitazioni simili
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Sto male

Non sogno più, io non penso più
e non trovo più risorse
Non mi guardo più, io mi troverei brutta
quando tu non sei accanto a me

Non sopporto più questa vita che
s'interrompe se tu parti
Il mio letto è là con la vastità
di un cortile senza ombre se te ne vai

E io sto male, completamente male
come le sere in cui mia madre
usciva e mi lasciava là, con la paura
Io sto male, completamente male
Tu te ne fregi e vieni e vai
a dove non lo dici più
Sono due anni ogni ormai, e forse più.

Come une idea, una mania
tu fai parte ormai di me
Ma io sono stanca, stanca di far' finta
che sto bene insieme a te, ma prodighi non so

Le notte fumo hann' un gusto che io
non ha sapore più
Ma ogni giorno ha la tua identità
Sei dovunque là, lo sei in fondo a me.

E io sto male, sto veramente male
Ti ho dato la vita e sarei
soltanto un' ombra senza te, e quando dormi
Io sto male, sto veramente male
Mi hai tolto ogni capacità,
ogni parola e volontà
E avevo del talento io, davanti a te.

Questo amore vinto, se continuerà
solo come me creperà
Povera idiota che si attormenterà
ascoltando la mia voce che canterà

Che io sto male, sto veramente male
Come le sere in cui mia madre
usciva e mi lasciava là, con la paura
Io sto male, lo sai che io sto male
Mi hai tolto ogni capacità,
ogni parola e voluntà
E del mio cuore che com' me
Sta male, ma dirlo, a cosa vale?
Tu vai, e io sto male, e io sto male.

canzone interpretata di Ornella VanoniSegnala un problemaCitazioni simili
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Umberto Saba

A mia moglie

Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t'offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna.

poesia di Umberto SabaSegnala un problemaCitazioni simili
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