
Quando mi comandi
Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
sembra scoppiare d'orgoglio
e fisso il tuo volto
e le lacrime mi riempiono gli occhi.
Tutto ciò che nella mia vita
vi è di aspro e discorde
si fonde in dolce armonia,
e la mia adorazione stende l'ali
come un uccello felice
nel suo volo a traverso il mare.
So che ti diletti del mio canto,
che soltanto come cantore
posso presentarmi al tuo cospetto.
Con l'ala distesa del mio canto
sfioro i tuoi piedi, che mai
avrei pensato di poter sfiorare.
Ebbro della felicità del mio canto
dimentico me stesso
e chiamo amico te
che sei il mio signore.
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Citazioni simili

Canto della tristezza
Non resta che invocare il tuo nome, creatore della vita:
soffro, ma tu soltanto sei nostro amico!
Parliamo solo il tuo incantevole linguaggio,
diciamo il perché della mia tristezza:
Cerco la grazia dei tuoi fiori,
l’allegria dei tuoi canti, i tuoi tesori.
Dicono che in cielo vi sia gioia,
vita e letizia: lì risuona il tamburo,
il canto è incessante e con esso si dissolvono
il nostro pianto e la tristezza,
nella sua casa dimora la vita…
questo sanno i vostri cuori,
oh principi!
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Come è nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici.
citazione di Khalil Gibran
Aggiunto di Simona Enache
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Cara Lili, sei stata a lungo
Cara Lilli, sei stata a lungo
tutta la gioia, tutto il mio canto;
adesso, ahimè, sei tutto il mio dolore, eppure
sei tutto il mio canto ancora.
poesia di Goethe
Aggiunto di Simona Enache
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Nel silenzio il tuo respiro
Quando i violini
dei demoni,
e le cetre degli angeli,
si sciolgono
nella discordante
e struggente armonia
d'un maestoso concerto,
ecco il nulla;
ecco il silenzio.
Si zittisce il canto
felice degli uccelli;
s'arresta
il germogliare dei fiori,
o il nascere e morire
del sole o delle genti;
si dissolvono le stagioni,
e il mondo si congeda
da ogni suo colore
affondando
in un torbido abisso
d'orribile quiete.
Il tuo solo respiro,
in questa notte
freddamente spaventosa,
come un languido orgasmo,
riempie quel vuoto
colmandolo di tutto.
Attizzandolo di vita.
poesia di Davide Vaccino
Aggiunto di Simona Enache
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Il fiore è il dolce verso della terra, pronto a sbocciare l'alfabeto su carta. Ha il cuore come una scintilla ed è il vero canto della parola.
Camelia Oprița in WordPress.com (1 giugno 2006)
Aggiunto di anonimo
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Mio miele, ti dono corone di fiori e questo canto; il canto è per te, le corone per il tuo genio, o Crizia...
Apuleius in Sulla magia e in sua difesa
Aggiunto di Simona Enache
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Ciò che la gente non sa è che la mia voce nella musica pop è da soprano. Ho tre ottave, comincio molto basso, perché la mia voce, a volte, è molto grave. Allora ci sono tre ottave da molto basso, però quando canto, con il mio maestro di canto, ci esercitiamo con canzoni operistiche, come arie di Carmen o Caro Mio Ben, e canzoni italiane molto antiche, nella quali sono mezzosoprano.
Thalia in intervista (28 febbraio 2006)
Aggiunto di Simona Enache
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Quello che ascoltate è un canto di balene registrate, è il canto del maschio. Il maschio può emettere questo suono da sei a trenta minuti e poi ricominciare. Nell'oceano le altre balene raccolgono il canto e lo ritrasmettono. I canti cambiano ogni anno e noi ancora non sappiamo qual è il loro scopo, non sappiamo se sono una specie di segnale di richiamo o se fanno parte del rituale dell'accoppiamento, o se è una qualche forma di comunicazione al di sopra della nostra comprensione, francamente ancora non si è capito.
Gene Roddenberry in Star Trek
Aggiunto di Simona Enache
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Smettila di cantare
Smettila di cantare i tuoi inni,
di recitare le tue orazioni!
Chi adori in quest'angolo buio
e solitario d'un tempio
le cui porte sono tutte chiuse?
Apri i tuoi occhi e guarda:
non è qui il tuo Dio.
E' là dove l'aratore
ara la dura terra,
dove lo spaccapietre
lavora alla strada.
E' con loro nel sole e nella pioggia,
la sua veste è coperta di polvere.
Levati il manto sacro
e scendi con lui nella polvere.
Liberazione?
Dove credi di poter trovare
liberazione?
li tuo stesso signore
ha preso su di sé lietamente
i legami della creazione -
è legato a noi tutti per sempre.
Lascia le tue meditazioni,
abbandona l'incenso e i tuoi fiori!
Che male c'è se le tue vesti
diventano sporche e stracciate?
Va incontro a lui,
sta presso di lui
nel lavoro e nel sudore della fronte.
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Il cantore
"Al di là del portone che cosa sento,
che cosa risuona sul ponte?
Lascia che al nostro orecchio
nella sala risuoni la canzone!"
Fu il re a parlare, il paggio corse,
tornò il ragazzo, e il re ad alta voce:
"Fatemi entrare il vecchio!"
"Nobili signori, il mio saluto vi sia dato,
il mio saluto, belle dame, a voi!
Che ricco cielo, astro vicino ad astro!
Chi mai conosce i loro nomi?
Nella sala di sfarzo e di splendore,
occhi chiudetevi; qui non è l'ora
di rallegrarsi per la meraviglia."
Il cantore strinse gli occhi
per toccare le corde a piene note;
i cavalieri guardavano animosi,
e, a capo chino, le belle donne.
Il re, tanto la canzone gli piacque,
ordina che in onore della sua arte
gli sia portata una collana d'oro.
"Non a me, ma ai cavalieri
l'aurea collana tu devi darla,
di fronte al loro aspetto fiero
le lance nemiche si schiantano.
Dalla al cancelliere che hai,
e fa' che agli altri gravami
anche questo, d'oro, si aggiunga.
Come l'uccello che dimora
in mezzo ai rami, io canto;
la canzone che erompe dalla gola
è un compenso ricco e lauto.
Se posso, ti prego solo di una cosa:
fa' che mi diano in una coppa
d'oro puro il vino migliore."
Alzò la coppa e la bevve tutta:
"O bevanda dal soave ristoro!
O felice la casa amica della fortuna,
dove questo è un piccolo dono!
Nella prosperità pensate a me
e ringraziate Dio con il fervore che
ho verso di voi per questa bevanda."
poesia di Goethe
Aggiunto di Simona Enache
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Fragile
Affittasi vita, molto bella,
completa di tutto, amore e guerra,
radici nel vento e calci in faccia
nel senso più vero, che male fa.
Restare a guardare il fumo degli anni
che scorre veloce nei quadri dei tempi
i sogni e le rose piantate nel cuore
non sono le spine, che male fa.
Così fragile
dal profondo del mio inferno canto fragile
dai miei sbagli e da un dolore da difendere
finché l'ultimo respiro stanco mi sorprenderà
così fragile.
Mi sono venduta le gioie e i dolori
i baci in un letto e anche il domani
e ho conquistato quel poco che ho avuto
pagandomi il conto e poi chissà
Se un giorno potessi non sbagliare
magari potrei anche dormire
accanto ai tuoi occhi
che sono la cosa più giusta e più vera
che Dio mi dà.
Fragile
dal profondo del mio inferno canto fragile
dai miei sbagli e da un dolore da difendere
finché l'ultimo respiro stanco mi sorprenderà
così fragile,
così fragile,
così fragile.
canzone interpretata di Mina Mazzini, musica di Gennaro Parlato da Bula Bula (2005)
Aggiunto di Simona Enache
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Quando mi vorrai dovrai solo sussurrare il mio nome nel tuo cuore ed io sarò lì.
in Canto Navajo
Aggiunto di Simona Enache
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Per un'ora d'amore
Per un'ora d'amore non sò cosa farei,
per poterti sfiorare non sò cosa darei...
Chiudo gli occhi, senza te
le serate non finiscono mai,
sole giallo, mare blu,
non vorrei farti restare così.
Un ricordo d'estate di più
e per un'ora d'amore venderei anche il cuore
e per un'ora d'amore venderei anche il cuore
Per un'ora d'amore non sò cosa farei,
per poterti sfiorare non sò cosa darei...
Chiudo gli occhi, ti vorrei
non nei sogni ma così come sei,
sole giallo, mare blu,
che risveglio ora che manchi tu.
Aspettarti e sapere che ormai
io per un'ora d'amore venderei anche il cuore
io per un'ora d'amore venderei anche il cuore
Chiudo gli occhi, penso a te,
i ricordi non finiscono mai,
sole giallo, mare blu,
come il vento sei volata anche tu...
Non rimane che dire
e per un'ora d'amore venderei anche il cuore
e per un'ora d'amore venderei anche il cuore
Per un'ora d'amore non sò cosa farei,
per poterti sfiorare non sò cosa darei...
canzone interpretata di Antonella Ruggiero
Aggiunto di Simona Enache
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Canto delle campane
Quando la sera si perde nelle fontane,
il mio paese è di colore smarrito.
Io sono lontano, ricordo le sue rane,
la luna, il triste tremolare dei grilli.
Suona Rosario, e si sfiata per i prati:
io sono morto al canto delle campane.
Straniero, al mio dolce volo per il piano,
non aver paura: io sono uno spirito d'amore,
che al suo paese torna di lontano.
poesia di Pier Paolo Pasolini
Aggiunto di Simona Enache
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Senza di te
Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l'anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.
poesia di John Keats
Aggiunto di Simona Enache
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La bellezza
E un poeta disse: Parlaci della Bellezza.
E lui rispose:
Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso?
L'afflitto e l'offeso dicono: "La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria".
E l'appassionato dice: "No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta".
Lo stanco e l'annoiato dicono: "La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall'ombra".
Ma l'inquieto dice: "Abbiamo udito il suo grido tra le montagne,
E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d'ali e ruggiti di leoni".
Di notte le guardie della città dicono: "La bellezza sorgerà con l'alba da oriente".
E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
"L'abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto".
D'inverno, chi è isolato dalla neve dice: "Verrà con la primavera balzando di colle in colle".
E nella calura estiva il mietitore dice: "L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno e con la folata di neve nei capelli".
Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti.
E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi.
Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.
Non è un'immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia, né l'ala congiunta all'artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d'angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio.
poesia di Khalil Gibran da Il Profeta
Aggiunto di Simona Enache
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Madre
La parola più bella
sulle labbra del genere umano è "Madre",
e la più bella invocazione è "Madre mia".
E' la fonte dell'amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
La stella Sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l'universo nella sera
finchè non abbia coricato la terra
al suolo del mare e al canto melodioso
di uccelli e acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva, e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola "madre" è nascosta nel cuore
e sale alle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all'aria chiara e nell'aria nuvolosa.
poesia di Khalil Gibran
Aggiunto di Simona Enache
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La felicità è un'opera d'arte. Trattatela con cura.
Edith Wharton in Il canto delle muse
Aggiunto di Simona Enache
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Il Piacere
Allora un eremita, che visitava la città una volta l'anno, si fece avanti e disse: Parlaci del Piacere.
E lui rispose dicendo:
Il piacere è un canto di libertà,
Ma non è libertà.
E' la fioritura dei vostri desideri,
Ma non il loro frutto.
E' un abisso che esorta alla scesa,
Ma non è profondo né alto.
E' un uccello in gabbia che si alza in volo,
Ma non è lo spazio conquistato.
Sì, francamente, il piacere è un canto di libertà.
E io vorrei che lo intonaste in tutta pienezza, ma temo che a cantarlo perdereste il cuore.
Alcuni giovani tra voi ricercano il piacere come se fosse tutto, e vengono giudicati e biasimati.
Non vorrei né giudicarli né biasimarli. Vorrei che cercassero.
E troveranno non solo il piacere,
Poiché il piacere ha sette fratelli, e il minore è più bello dello stesso piacere.
Non avete udito di quell'uomo che, scavando la terra in cerca di radici, scoprì un tesoro?
E alcuni anziani tra voi ricordano con rimpianto i piaceri, come errori compiuti nell'ebbrezza.
Ma il rimpianto è l'oscurità della mente, e non il suo castigo.
Essi dovrebbero ricordare i loro piaceri riconoscenti come per il raccolto di un'estate.
Ma se il rimpianto li conforta, si confortino pure.
E tra voi vi sono quelli non così giovani per cercare, né così vecchi per ricordare.
E nella paura di cercare e ricordare, essi fuggono ogni piacer temendo di umiliare e offendere l'anima.
Ma proprio in questo è il loro piacere.
E in tal modo scoprono tesori, sebbene scavino radici con mano tremante.
Ma ditemi, chi può offendere lo spirito?
L'usignolo offende il silenzio della notte, o la lucciola le stelle?
E la vostra fiamma o il vostro fumo mortificano il vento?
Pensate forse di poter turbare lo spirito come con un bastone uno stagno tranquillo?
Spesso, negandovi al piacere, non fate altro che respingere il desiderio nei recessi del vostro essere.
Chissà che non vi attenda domani ciò che oggi avete negato.
Anche il vostro corpo conosce la sua ricchezza e il suo legittimo bisogno, e non permette inganno.
Il corpo è l'arpa della vostra anima,
E sta a voi trarne musica armoniosa o confusi suoni.
E ora domandatevi in cuore: "Come potremo distinguere il buono dal cattivo nel piacere?".
Andate nei vostri campi e giardini, e imparerete che il piacere dell'ape è raccogliere il nettare del fiore,
E che il piacere del fiore è conceder all'ape il suo nettare.
Poiché il fiore per l'ape è una fonte di vita,
E l'ape per il fiore è una messaggera d'amore.
E per l'ape e per il fiore donarsi e ricevere piacere è a un tempo necessita ed estasi.
Popolo di Orfalese, nel piacere siate come le api e come i fiori.
poesia di Khalil Gibran da Il Profeta
Aggiunto di Simona Enache
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Rondò di primavera
Tu devi credermi, io sarei felice
se sorrisi mandassero i tuoi occhi
quando stasera dovrai ricucire
ciò che le mie mani ti hanno strappato.
Quelle mani che finora io sentivo
essere vuote senza i tuoi seni.
Tu devi credermi, io sarei felice
se sorrisi mandassero i tuoi occhi.
Quando poi starai per addormentarti,
il tuo sonno sia come quello di un re
che ha riconquistato il proprio castello
svettante sulla cima di una rupe.
Tu devi credermi, io sarei felice
se sorrisi mandassero i tuoi occhi.
poesia di Jaroslav Seifert
Aggiunto di Simona Enache
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