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Di conseguenza, il prossimo passo su cui dobbiamo concentrare i nostri sforzi è quello di giungere ad un trattato internazionale stipulato dal maggior numero di Stati possibile, sia vincitori che vinti, che istituisca un Tribunale internazionale che abbia giurisdizione vincolante. Questo significa che tutti gli Stati della Società istituita da questo trattato sono costretti a rinunciare alla guerra e alla rappresaglia come strumenti per dirimere i conflitti, a sottomettere tutte le loro dispute, senza eccezione, alla decisione del Tribunale, e ad applicare le sue decisioni in buona fede.

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Una forza di polizia internazionale funziona solo se si basa sull'obbligo da parte degli Stati membri di rinunciare o di limitare radicalmente il proprio armamento, così che solo alla Società sia permesso mantenere una forza armata di potenza considerevole. Una forza di polizia di questo tipo è "internazionale" solo rispetto alla propria base giuridica, che è il trattato internazionale. E', invece, "nazionale" rispetto al proprio grado di centralizzazione, perché una Società con un potere esecutivo centralizzato non è più una confederazione internazionale di Stati, ma uno Stato vero e proprio.

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Lo stato di guerra sorge sempre per una qualunque manifestazione di volontà di certi soggetti internazionali; nessuna causa giustificativa si richiede a questo fine; e la volontà può anche essere del tutto arbitraria.

Giorgio Balladore Pallieri in Rivista di diritto internazionale, Il problema della guerra lecita nel diritto internazionale comune (1930)Segnala un problemaCitazioni simili
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I soggetti internazionali dotati della necessaria capacità possono sempre far sorgere lo stato di guerra, bastando una qualunque loro manifestazione di volontà rivolta a tale scopo perché quello status subentri al normale diritto vigente in tempo di pace.

Giorgio Balladore Pallieri in Rivista di diritto internazionale, Il problema della guerra lecita nel diritto internazionale comune (1930)Segnala un problemaCitazioni simili
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Sigmund Freud

Lo Stato in guerra si permette tutte le ingiustizie, tutte le violenze, la più piccola delle quali basterebbe a disonorare l'individuo. Esso ha fatto ricorso, nei confronti del nemico, non solo a quel tanto di astuzia permessa, ma anche alla menzogna cosciente e voluta, e questo in una misura che va al di là di tutto ciò che si era visto nelle guerre precedenti. Lo Stato impone ai cittadini il massimo di obbedienza e di sacrificio, ma li tratta da sottomessi, nascondendo loro la verità e sottomettendo tutte le comunicazioni e tutti i modi di espressione delle opinioni ad una censura che rende la gente, già intellettualmente depressa, incapace di resistere ad una situazione sfavorevole o ad una cattiva notizia. Si distacca da tutti i trattati e da tutte le convenzioni che lo legano agli altri Stati, ammette senza timore la propria capacità e la propria sete di potenza, che l'individuo è costretto ad approvare ed a sanzionare per patriottismo.

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Simon Bolivar

Teniamo presente che il nostro popolo non è né europeo né nord-americano; anziché un'emanazione dell'Europa, esso è un misto di Africa e di America, perché la Spagna stessa cessa di essere Europa per il suo sangue africano, le sue istituzioni e il suo carattere. È impossibile determinare esattamente a quale famiglia umana apparteniamo. La maggior parte degli indigeni è stata annientata, gli europei si sono mescolati con gli americani e gli africani, e questi con gli indiani e gli europei. Nati tutti dal seno di una stessa Madre, i nostri padri, diversi per origine e per sangue, sono stranieri gli uni agli altri e tutti differiscono visibilmente per il colore della pelle. Tale diversità comporta una conseguenza della massima importanza. I cittadini del Venezuela godono tutti, grazie alla Costituzione, interprete della Natura, di una perfetta eguaglianza politica.

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Madre Teresa di Calcutta

Vi supplico, scegliete la pace. Nell’immediato, ci possono essere dei vincitori e dei vinti di cui abbiamo paura. Ma ciò non può, e non potrà mai, giustificare la sofferenza, il dolore e le perdite di vita che gli strumenti di guerra causeranno.

Madre Teresa di Calcutta in lettera al presidente George W. Bush e a Saddam HusseinSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Isabela Lupascu
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La nostra società è talmente malata che fa diventare malato l'individuo e che l'individuo in questa società, in questo mondo, alla fine si dice che muore, ma questo non è vero perché ognuno di noi alla fine è stato ucciso.

Ingeborg Bachmann in Corriere della sera (21 marzo 2010)Segnala un problemaCitazioni simili
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Maximilien Robespierre

La legge è forse l'espressione della volontà generale, quando il maggior numero di coloro per cui essa è fatta non possono in alcun modo concorrere alla sua formazione? Tutti gli uomini nati e domiciliati in Francia sono membri di quella società politica che chiamiamo nazione francese; cioè sono cittadini francesi, Essi lo sono per la natura delle cose e per i princípi primi del diritto delle genti. I diritti connessi a quel titolo non dipendono né dalla fortuna che ciascuno di esi possiede, né dalla quota di imposta a cui è sottoposto, poiché non è certo l'imposta che ci rende cittadini; la qualità di cittadini ci obbliga soltanto a contribuire alla spesa comune dello Stato secondo le proprie possibilità. Ora, voi potete dare delle leggi ai vostri cittadini: ma non potete annientarli.

Maximilien Robespierre in Ouvres: Société des études roberspierristesSegnala un problemaCitazioni simili
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Il diritto internazionale deve porsi come una forza collocata al di sopra degli Stati, nello stesso senso che ogni diritto interno è una forza posta al di sopra degli individui appartenenti allo Stato. Se non fosse tale, non sarebbe diritto.

Heinrich Triepel in Diritto Internazionale e Diritto Interno (1913)Segnala un problemaCitazioni simili
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I popoli puramente pastori non sono stati in tutt'i tempi e non sono anche oggigiorno, se non orde di briganti, e di ladri. Nella loro vita vagabonda essi riguardano tutti i frutti della terra come loro appartenenti di dritto: essi non hanno idea alcuna delle proprietà territoriali, di cui le leggi primitive sono la base, o la sorgente di quasi tutte le leggi civili; essi ignorano soprattutto queste convenzioni posteriori, che sono venute bentosto nelle società agricole e commercianti, a consacrare indistintamente ed in una maniera eguale tutti i generi di proprietà.

Pierre Jean George Cabanis in Rapporti del fisico e del morale dell'uomo (1820)Segnala un problemaCitazioni simili
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Occorre educare il maggior numero di persone nel modo più completo possibile.

Bogdan Suchodolski in Trattato di pedagogia. Educazione per il tempo futuro, cap. I (1972)Segnala un problemaCitazioni simili
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Il rimanere fedele alla propria fede si dice perseveranza, se la fede è ortodossa; ostinazione, se è eretica.

Vilfredo Pareto in Trattato di sociologia generaleSegnala un problemaCitazioni simili
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Per secoli in conflitto mortale è stato portato fra uomini e donne coraggiosi di pensiero e di genio, da un lato e dall'altro lato dalle grandi masse ignoranti e religiose. Questa è la guerra fra Scienza e Fede. I pochi hanno fatto appello alla ragione, all'onore, alla legge, alla libertà, alla conoscenza ed alla felicità qui in questo mondo. I molti hanno fatto appello al pregiudizio, alla paura, ai miracoli, alla schiavitù, allo sconosciuto ed alle conseguenti miserie. In pochi hanno detto "Pensa", in molti hanno detto "Credi".

Robert G. Ingersoll in Gli Dei (1872)Segnala un problemaCitazioni simili
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Jean-Jacques Rousseau

Rinunciare alla propria libertà significa rinunciare alla propria qualifica di uomo, ai diritti dell'umanità e anche ai propri doveri.

Jean-Jacques Rousseau in Il contratto socialeSegnala un problemaCitazioni simili
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Le cose belle, le opere d'arte, gli oggetti sacri, soffrono come tutti noi dell'inarrestabile scorrere del tempo. Dal preciso istante in cui il loro autore umano, cosciente o no della propria armonia con l'infinito, dà il tocco finale e le consegna al mondo, comincia per loro una vita che, col passare dei secoli, le condurrà alla vecchiaia e persino alla morte.

Matilde Asensi in L'ultimo Catone (2001), traduzione di Andrea Carlo CappiSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Dan Costinaş
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Rumi

Quando un uomo e una donna diventano uno...

Ho coperto i miei occhi
con la polvere della tristezza,
finché entrambi furono un mare colmo di perle.
Tutte le lacrime che noi creature versiamo per lui
non sono lacrime,come pensano molti, ma perle...
Mi lamento dell'anima con l'anima,
ma non per lamentarmi: dico solo le cose come stanno.
Il cuore mi dice che è angosciato per lui
ma io non posso che ridere di questi torti immaginari.
Sii giusta, tu che sei la gloria del giusto.
Tu, anima, libera dal "noi" e dall' "io",
spirito sottile in ogni uomo e donna.
Quando un uomo e una donna diventano uno,
quell'uno sei tu.
E quando quell'uno è cancellato, tu sei.
Dove sono questo "noi" e questo "io"?
A lato dell'amato.
Tu hai fatto questo "noi" e questo "io"
perché tu potessi giocare
al gioco del corteggiamento con te stesso,
affinché tutti i "tu" e gli "io" diventino un'anima sola
e infine anneghino nell'amato.
Tutto ciò è vero. Vieni!
Tu che sei la parola creatrice: Sii.
Tu, al di là di qualunque descrizione.
E' possibile per l'occhio fisico vederti?
Può il pensiero comprendere il tuo riso o la tua pena?
Dimmi, è possibile vederti?
Soltanto di cose in prestito vive questo cuore.
Il giardino d'amore è infinitamente verde
e dà molti frutti oltre alla gioia e al dolore.
L'amore è al di là di entrambe le condizioni.
Senza primavera, senza autunno, è sempre nuovo.

poesia di RumiSegnala un problemaCitazioni simili
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Immanuel Kant

L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'illuminismo. Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: 'Non ragionate!' L'ufficiale dice: 'Non ragionate, ma fate esercitazioni militari.' L'impiegato di finanza: 'Non ragionate, ma pagate!' L'uomo di chiesa: 'Non ragionate, ma credete!'

Immanuel Kant in risposta alla domanda: Che cos'è l'Illuminismo? (5 dicembre 1783)Segnala un problemaCitazioni simili
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David Hume

Noi non siamo altro che fasci o collezioni di differenti percezioni che si susseguono con una inconcepibile rapidità, in un perpetuo flusso e movimento. I nostri occhi non possono girare nelle loro orbite senza variare le nostre percezioni. Il nostro pensiero è ancora più variabile della nostra vista, e tutti gli altri sensi e facoltà contribuiscono a questo cambiamento; né esiste forse un solo potere dell'anima che resti identico, senza alterazione, un momento. La mente è una specie di teatro, dove le diverse percezioni fanno la loro apparizione, passano e ripassano, scivolano e si mescolano con un'infinita varietà di atteggiamenti e di situazioni. Né c'è, propriamente, in essa nessuna semplicità in un dato tempo, né identità in tempi differenti, qualunque sia l'inclinazione naturale che abbiamo ad immaginare quella semplicità e identità. E non si fraintenda il paragone del teatro: a costituire la mente non c'è altro che le percezioni successive: noi non abbiamo la più lontana nozione del posto dove queste scene vengono rappresentate, o del materiale di cui è composta.

David Hume in Trattato sulla natura umanaSegnala un problemaCitazioni simili
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Albert Einstein

La cosa più lontana dalla nostra esperienza è ciò che è misterioso. E' l'emozione fondamentale accanto alla culla della vera arte e della vera scienza. Chi non lo conosce e non è più in grado di meravigliarsi, e non prova più stupore, è come morto, una candela spenta da un soffio. Fu l'esperienza del mistero - seppur mista alla paura - che generò la religione. Sapere dell'esistenza di qualcosa che non possiamo penetrare, sapere della manifestazione della ragione più profonda e della più radiosa bellezza, accessibili alla nostra ragione solo nelle loro forme più elementari - questo sapere e questa emozione costituiscono la vera attitudine religiosa; in questo senso, e solo in questo, sono un uomo profondamente religioso.

Albert Einstein in Come io vedo il mondo (1 gennaio 1952)Segnala un problemaCitazioni simili
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Jeremy Bentham

Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia. I francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è un motivo per cui un essere umano debba essere abbandonato senza riparazione ai capricci di un torturatore. Si potrà un giorno giungere a riconoscere che il numero delle gambe, la villosità della pelle, o la terminazione dell'osso sacro sono motivi egualmente insufficienti per abbandonare un essere sensibile allo stesso fato. Che altro dovrebbe tracciare la linea invalicabile? La facoltà di ragionare o forse quella del linguaggio? Ma un cavallo o un cane adulti sono senza paragone animali più razionali, e più comunicativi, di un bambino di un giorno, o di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? La domanda non è "Possono ragionare?", né "Possono parlare?", ma "Possono soffrire?".

Jeremy Bentham in Introduzione ai princìpi della morale e della legislazione, seconda edizione, capitolo 17 (1823)Segnala un problemaCitazioni simili
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