Esistono
Esistono
per questo puoi lasciarli a casa:
il caffè riscaldato due volte, i capelli a treccia sulla nuca
l’imbronciato guardarsi attorno a cerca d’una cuccia
la scena più volte d’una cattiva digestione
il dormire col cuore d’ordinanza
sotto le unghie la pece d’aver sbagliato mestiere.
Son tutti nodi a rilievo che non sai partecipare
qualcosa di unico da dimenticare.
Allora questo può farti compagnia
(tu donna politica di fauna antichissima)
setacciare da internet la novella, stanarla uccel di bosco
dal ventre dell’etere, già lo sai, da un’ipotesi azzardata
la vita poi ritorna a seguire i suoi canali sciorinandosi.
poesia di Silvana Baroni
Aggiunto di Simona Enache
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La letteratura impegna tutta la vita, tutti i sentimenti: non può esserci impegno più totale. Ma non è impegno solo sulla vita e tanto meno sulla politica. È un impegno sulla sostanza, sulla totalità dell'Essere. E molte volte è anche un impegno religioso.
Pietro Citati in Alla ricerca della Grande Opera d'Arte (21 novembre 2005)
Aggiunto di Simona Enache
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Sognami
Sognami,
il sogno è
un appuntamento per noi.
E poi...
cercami
toccami.
Sognami Amore
che sono lontano
in mezzo al mare io.
E se mi trovi,
allora
amami come vuoi,
col viso del tuo grande amore.
Sognami,
che sto lontano dal tuo viso
e dal tuo cuore,
e solo in sogno noi
possiamo stringerci.
Sogno d'estate che,
muove le lenzuola
sopra le gambe.
Il tuo seno
Tu puoi volare fino a me
sulle mie spalle.
O se vuoi con me,
fai l'amore,
oh!
Passerina in mezzo al cielo.
Tu
sognami
sognami,
come il peccato più nascosto che hai.
Sognami.
Cattura il vento in un veliero
e ritorna da me
che sogno solo questa mia nostalgìa.
Un'astronave,
che taglia il firmamento
solo per noi,
solo noi,
che siamo atomi lontani
qualsiasi sogno
che ti porti a me...
sognalo
a braccia aperte verso il Cielo.
Con le tue dita
carezzati,
toccami,
come se fossi il centro del desiderio,
il mistero.
In fondo in fondo ai sogni
godi ciò che sogni di me
come una donna,
od una bambina?
Non sò
ma so,
mi sognerai,
in fondo al cuore i tuoi segreti
o più giù,
mi amerai...
Sotto una pioggia che non sai,
o nel ricordo che
Tu hai di me.
Sognerai,
i nostri occhi sognerai.
L'amore, le mani, il mio sudore
le mie promesse sognerai
perchè
troverai le mie parole
in fondo al cuore
e vicino a me...
ti sentirai.
canzone interpretata di Amedeo Minghi
Aggiunto di Simona Enache
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Bertinotti abita in una casa ordinatissima, tranquillissima, dolcissima, normalissima. I soprammobili al loro posto, le foto di famiglia in vista. I tormenti della politica deve lasciarli fuori perché qui non ce n'è traccia. Lo si sapeva monogamo e innamorato della moglie. Basta uno sguardo per averne conferma. "Vuoi un caffè?" mi chiese. Risposi di no per non disturbare. Ma era tutto pronto. Il bricco col caffè caldo, il bricco del tè, i biscotti del Mulino Bianco. La moglie Lella, una bella donna col sorriso solare e innamorato (ma politicamente, se possibile, più radicale di lui), aveva lasciato tutto pronto prima di andarsene in ufficio. E fu bevendo quel caffè che evocammo i fantasmi della preistoria. Basso, Lombardi, Foa, Vecchietti, Libertini. Stava con loro, allora, il lombardiano Bertinotti e i comunisti doc avvertono ancora la diversità d'origine, il fatto che con lui al massimo si è stati cugini, mai fratelli.
citazione di Bruno Vespa
Aggiunto di Simona Enache
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Più di così
Tu con la faccia dura e senza sogni
sulla mia pelle sai lasciare i segni,
sulle ferite poi ci metti il sale
io non capisco questo strano amore,
ma dovrei fare esattamente come
fa un cane buono con il suo padrone,
contro di te che sai tenere banco,
coprire con gli stracci un cuore stanco.
Più di così
non so più cosa dare
più di così
che cosa fa più male,
perderti adesso e non vederti più,
ricominciare come lo vuoi tu,
più di così
mi chiedi e mi pretendi,
più di così
mi stringi e poi mi stendi,
e a denti stretti io ti dico sì
perchè ti amo.
Perchè non trovo mai una via di uscita
perchè mi dico sempre che è finita,
e poi mi trovo chiusa in un bicchiere,
dove tu puoi tranquillamente bere.
Più di così
che cosa vuoi che faccia
più di così
non apro le mie braccia
ma dove vuoi che vada senza te
tutto daccapo e il resto va da sé
più di così,
mi chiedi e mi pretendi
più di così
mi stringi e poi mi stendi,
e a denti stretti io ti dico sì
perché ti amo.
canzone interpretata di Mina Mazzini da Catene (1984)
Aggiunto di Simona Enache
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La Solitudine
Marco se n'è andato e non ritorna più
Il treno delle sette e trenta senza lui
È un cuore di metallo senza l'anima
Nel freddo del matino grigio di città
A scuola il banco è vuoto, Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci
Ma il cuore batte forte dentro me
Chissà se tu me penserai
Se con i tuoi non parli mai
Se ti nascondi come me
Sfuggi gli sguardi e te ne stai
Rinchiuso in camera e non vuoi mangiare
Stringi forte al te il cuscino
Piangi non lo sai
Quanto altro male ti farà la solitudine
Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei
Fra i compiti d'ingliese e mathematica.
Tuo padre e i suoi consigli che monotonia
Lui con il suo lavoro ti ha portato via
Di certo il tuo parere non l'ha chiesto mai
Ha detto: "un giorno tu me capirai".
Chissà se tu me penserai
Se con gli amici parlerai
Per non sofrire più per me
Ma non è facile lo sai
A scuola non me posso più
E i pomeriggi senza te
Studiare è inutile tutte le idee
Si affollano su te
Non è possibile dividere
La vita di noi due
Ti prego aspettami amore mio
Ma illuderti non so.
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
è l'inquietudine di vivere
La vita senza te.
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due.
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me
è l'inquietudine di vivere
La vita senza te.
Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due,
La solitudine.
canzone interpretata di Laura Pausini
Aggiunto di Simona Enache
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Gli insegnamenti di don Juan
Ogni strada è soltanto una tra un milione di strade possibili.
Perciò dovete sempre tenere presente che una via è soltanto una via.
Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo in nessun caso.
Ogni via è soltanto una via.
Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla,
se è questo che vi suggerisce il cuore.
Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla,
non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione.
Vi avverto: osservate ogni strada attentamente e con calma.
Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario.
Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi.
Questa strada ha un cuore?
Tutte le strade sono eguali.
Non conducono in nessun posto.
Ci sono vie che passano attraverso la boscaglia, o sotto la boscaglia.
Questa strada ha un cuore? E’ l’unico interrogativo che conta.
Se ce l’ha è una buona strada.
Se non ce l’ha, è da scartare.
poesia di Carlos Castaneda da A Scuola dallo Stregone
Aggiunto di Simona Enache
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L’amicizia è come il caffè, una volta freddo non ritorna al suo sapore originale, anche se è riscaldato.
citazione di Immanuel Kant
Aggiunto di Simona Enache
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Oh, Poeta
Oh, poeta, la sera s'avvicina;
i tuoi capelli diventano grigi.
Nel tuo meditare solitario
odi il messaggio dell'aldilà?
"E' sera", rispose il poeta,
"e sto in ascolto perché dal villaggio
qualcuno potrebbe chiamarmi,
sebbene l'ora sia tarda.
Osservo se i giovani cuori vagabondi
s'incontrano, e due paia d'occhi supplicanti
chiedono che la mia musica
rompa il loro silenzio
e parli per loro.
Chi tesserà i loro canti appassionati,
se io siedo sulla riva della vita
contemplando la morte e l'aldilà?"
"Già tramonta la stella della sera.
Il fuoco d'una pira funeraria
muore lentamente
presso il fiume silenzioso.
Dal cortile d'una casa deserta
gli sciacalli urlano in coro
alla luce della luna sfinita.
Se un viandante, lasciando la casa,
viene qui a contemplare la notte
e ad ascoltare a testa china
il mormorio dell'oscurità,
chi gli sussurrerà i segreti della vita
se io, chiudendo le mie porte,
cercassi di liberarmi
dai legami mortali?"
"Poco importa se i miei capelli diventano grigi.
Sono sempre giovane e vecchio
Come il più giovane e il più vecchio
di questo villaggio.
Alcuni hanno negli occhi sorrisi
semplici e dolci,
alcuni un furbesco ammiccare.
Alcuni piangono alla luce del giorno,
altri piangono in segreto nel buio.
Hanno tutti bisogno di me,
e non ho tempo
di rimuginare sull'eternità.
Ho la stessa età di ciascuno,
e cosa importa
se i miei capelli diventano grigi?"
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Mai dire mai
Guarda quanti lividi
guarda quanti spigoli
tra noi,
quanti sogni e brividi
hai contato le perplessità,
e rimangono le cose dette a metà
sensazioni che non dormiranno più,
partiranno con le frasi e le parole dette mai...
Non so stare senza te
non so stare amore
quale alternativa c'è
per non farci troppo male,
solo tu puoi dare un senso a quel che hai,
io so solo che in amore non si può mai dire mai...
Perchè stare senza te
è come spegnere il mio cuore
per lasciare posto ai se
dentro a un gioco di parole
solo tu puoi dare un senso a quel che hai
io so solo che in amore non si può mai dire mai... mai... mai
Do uno sguardo al mio passato
e ti vedo lì impalato già
mi hai lasciata incredula
poi mi ha detto: "Un giorno capirai!"
non lo sai quanto ti ho odiato,non lo sai
non pensavo che per te era difficile
ho capito che mi amavi
più di quanto amavo te...
Non so stare senza te
non so stare senza amore
quale alternativa c'è
per non farci troppo male
solo tu puoi dare un senso a quel che hai,
io so solo che in amore non si può mai dire mai...
Perchè stare senza te
è come spegnere il mio cuore
per lasciare posto ai se
dentro a un gioco di parole,
solo tu puoi dare un senso a quel che hai
io so solo che in amore
non si può mai dire mai...
Doveva capitare prima o poi
di sentirsi un pò più soli
senza ali, senza voli
ma la voglia che ho di vivere
la storia senza limite
che un limite non c'è...
canzone interpretata di Anna Tatangelo
Aggiunto di Simona Enache
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Chi ti ha guardata
Chi ti ha guardata una volta, irretito
non sarà mai dalla rovina, o Madre;
da te lontano, cede alla tristezza,
ti amerà sempre con passione ardente,
e la memoria in lui della tua grazia
resta il più alto volo del suo spirito.
Mi volgo a te con devozione immensa,
tu già conosci quello che mi manca.
Sii tenera con me, Madre soave,
dammi un segno di gioia, finalmente.
Tutta la mia esistenza in te riposa,
resta vicino a me solo un istante.
Più volte nei miei sogni ti ho veduta
così bella, e nell'intimo amorosa;
il piccolo dio che avevi tra le braccia
voleva muoversi a pietà del compagno;
ma tu tornasti, levando il tuo sguardo
sublime, tra le nuvole in tripudio.
Me infelice! che cosa ti ho mai fatto?
Pieno di nostalgia, ti prego ancora;
non sono il luogo dove la mia vita
trova pace, le tue cappelle sante?
Regina benedetta,
prenditi questo cuore e questa vita.
Lo sai, regina amata,
che sono tutto interamente tuo.
Non ho goduto già da lungo tempo
nel segreto del cuore la tua grazia?
Quando ero ancora ignaro di me stesso
succhiavo il latte al tuo beato seno.
Sei stata accanto a me infinite volte,
guardavo a te con gioia di fanciullo;
mi tendeva le mani - perché un giorno
potesse ritrovarmi - il tuo bambino.
Con dolce e tenero sorriso - oh tempo
di paradiso! - un bacio tu mi davi.
Questo beato mondo ora è lontano,
e già da tempo il lutto mi accompagna,
perdutamente ho continuato a errare:
dunque ho peccato in modo così grave?
Fanciullo, tocco l'orlo del tuo manto,
svegliami tu da questo grave sogno.
Solo un fanciullo può guardarti in viso,
con fiducia aspettare il tuo soccorso;
allora sciogli il vincolo degli anni,
ch'io ritorni com'ero, il tuo bambino.
Vivono in me la fedeltà, l'amore
mio di fanciullo, da quel tempo d'oro.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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* * *
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
poesia di Primo Levi da Se questo è un uomo (1956)
Aggiunto di Simona Enache
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Il bello di un procedimento scientifico è che esso non fa mai perdere tempo agli altri: anche lavorare sulla scia di una ipotesi scientifica per scoprire poi che bisogna confutarla significa avere fatto qualcosa di utile sotto l'impulso di una proposta precedente.
Umberto Eco in Come si fa una tesi di laurea
Aggiunto di Simona Enache
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Il Canto dell'amore
Allora andiamo, tu ed io,
Quando la sera si stende contro il cielo
Come un paziente eterizzato disteso su una tavola;
Andiamo, per certe strade semideserte,
Mormoranti ricoveri
Di notti senza riposo in alberghi di passo a poco prezzo
E ristoranti pieni di segatura e gusci d'ostriche;
Strade che si succedono come un tedioso argomento
Con l'insidioso proposito
Di condurti a domande che opprimono...
Oh, non chiedere "Cosa?"
Andiamo a fare la nostra visita.
Nella stanza le donne vanno e vengono
Parlando di Michelangelo.
La nebbia gialla che strofina la schiena contro i vetri,
Il fumo giallo che strofina il suo muso contro i vetri
Lambì con la sua lingua gli angoli della sera,
Indugiò sulle pozze stagnanti negli scoli,
Lasciò che gli cadesse sulla schiena la fuliggine che cade dai camini,
Scivolò sul terrazzo, spiccò un balzo improvviso,
E vedendo che era una soffice sera d'ottobre
S'arricciolò attorno alla casa, e si assopì.
E di sicuro ci sarà tempo
Per il fumo giallo che scivola lungo la strada
Strofinando la schiena contro i vetri;
Ci sarà tempo, ci sarà tempo
Per prepararti una faccia per incontrare le facce che incontri;
Ci sarà tempo per uccidere e creare,
E tempo per tutte le opere e i giorni delle mani
Che sollevano e lasciano cadere una domanda sul tuo piatto;
Tempo per te e tempo per me,
E tempo anche per cento indecisioni,
E per cento visioni e revisioni,
Prima di prendere un tè col pane abbrustolito
Nella stanza le donne vanno e vengono
Parlando di Michelangelo.
E di sicuro ci sarà tempo
Di chiedere, "Posso osare?" e, "Posso osare?"
Tempo di volgere il capo e scendere la scala,
Con una zona calva in mezzo ai miei capelli -
(Diranno: "Come diventano radi i suoi capelli!")
Con il mio abito per la mattina, con il colletto solido che arriva fino al mento,
Con la cravatta ricca e modesta, ma asseríta da un semplice spillo -
(Diranno: "Come gli son diventate sottili le gambe e le braccia!")
Oserò
Turbare l'universo?
In un attimo solo c'è tempo
Per decisioni e revisioni che un attimo solo invertirà
Perché già tutte le ho conosciute, conosciute tutte: -
Ho conosciuto le sere, le mattine, i pomeriggi,
Ho misurato la mia vita con cucchiaini da caffè;
Conosco le voci che muoiono con un morente declino
Sotto la musica giunta da una stanza più lontana.
Così, come potrei rischiare?
E ho conosciuto tutti gli occhi, conosciuti tutti -
Gli occhi che ti fissano in una frase formulata,
E quando sono formulato, appuntato a uno spillo,
Quando sono trafitto da uno spillo e mi dibatto sul muro
Come potrei allora cominciare
A sputar fuori tutti i mozziconi dei miei giorni e delle mie abitudini? .
Come potrei rischiare?
E ho già conosciuto le braccia, conosciute tutte -
Le braccia ingioiellate e bianche e nude
(Ma alla luce di una lampada avvilite da una leggera peluria bruna!)
E' il profumo che viene da un vestito
Che mi fa divagare a questo modo?
Braccia appoggiate a un tavolo, o avvolte in uno scialle.
Potrei rischiare, allora?-
Come potrei cominciare?
. . . . . . . . . . . .
Direi, ho camminato al crepuscolo per strade strette
Ed ho osservato il fumo che sale dalle pipe
D'uomini solitari in maniche di camicia affacciati alle finestre?...
Avrei potuto essere un paio di ruvidi artigli
Che corrono sul fondo di mari silenziosi
. . . . . . . . . . . . .
E il pomeriggio, la sera, dorme così tranquillamente!
Lisciata da lunghe dita,
Addormentata... stanca... o gioca a fare la malata,
Sdraiata sul pavimento, qui fra te e me.
Potrei, dopo il tè e le paste e, i gelati,
Aver la forza di forzare il momento alla sua crisi?
Ma sebbene abbia pianto e digiunato, pianto e pregato,
Sebbene abbia visto il mio capo (che comincia un po' a perdere i capelli)
Portato su un vassoio,
lo non sono un profeta - e non ha molta importanza;
Ho visto vacillare il momento della mia grandezza,
E ho visto l'eterno Lacchè reggere il mio soprabito ghignando,
E a farla breve, ne ho avuto paura.
E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto,
Dopo le tazze, la marmellata e il tè,
E fra la porcellana e qualche chiacchiera
Fra te e me, ne sarebbe valsa la pena
D'affrontare il problema sorridendo,
Di comprimere tutto l'universo in una palla
E di farlo rotolare verso una domanda che opprime,
Di dire: "lo sono Lazzaro, vengo dal regno dei morti,
Torno per dirvi tutto, vi dirò tutto" -
Se una, mettendole un cuscino accanto al capo,
Dicesse: "Non è per niente questo che volevo dire.
Non è questo, per niente."
E ne sarebbe valsa la pena, dopo tutto,
Ne sarebbe valsa la pena,
Dopo i tramonti e i cortili e le strade spruzzate di pioggia,
Dopo i romanzi, dopo le tazze da tè, dopo le gonne strascicate sul pavimento
E questo, e tante altre cose? -
E' impossibile dire ciò che intendo!
Ma come se una lanterna magica proiettasse il disegno dei nervi su uno schermo:
Ne sarebbe valsa la pena
Se una, accomodandosi un cuscino o togliendosi uno scialle,
E volgendosi verso la finestra, dicesse:
"Non è per niente questo,
Non è per niente questo che volevo dire."
. . . . . . . . . . .
No! lo non sono il Principe Amleto, né ero destinato ad esserlo;
Io sono un cortigiano, sono uno
Utile forse a ingrossare un corteo, a dar l'avvio a una scena o due,
Ad avvisare il principe; uno strumento facile, di certo,
Deferente, felice di mostrarsi utile,
Prudente, cauto, meticoloso;
Pieno di nobili sentenze, ma un po' ottuso;
Talvolta, in verità, quasi ridicolo -
E quasi, a volte, il Buffone.
Divento vecchio... divento vecchio...
Porterò i pantaloni arrotolati in fondo.
Dividerò i miei capelli sulla nuca? Avrò il coraggio di mangiare una pesca?
Porterò pantaloni di flanella bianca, e camminerò sulla spiaggia.
Ho udito le sirene cantare l'una all'altra.
Non credo che canteranno per me.
Le ho viste al largo cavalcare l'onde
Pettinare la candida chioma dell'onde risospinte:
Quando il vento rigonfia l'acqua bianca e nera.
Ci siamo troppo attardati nelle camere del mare
Con le figlie del mare incoronate d'alghe rosse e brune
Finché le voci umane ci svegliano, e anneghiamo.
poesia di T.S. Eliot
Aggiunto di Simona Enache
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Averti Qui
E' nato come un gioco
questo amore tra di noi
non c'era una ragione
per avere tutto e poi…
se poi… voliamo dentro noi…
sembrava inafferrabile
come la nebbia che sta qui…
a farci compagnia
su strade di periferia…
e tu… mi dai sempre di più
lo sai… se amore è amore dai…
E adesso averti qui…
mi sembra quasi un sogno sai...
e stringerti così tra le mie braccia
e poi guardarti in faccia
mentre dici si… (mentre dici si)
E adesso averti qui…
ormai senza nasconderci…
baciarti tra la gente
che ci guarda indifferente…
come non ha fatto mai…
Tu sei l'emozione
che si ferma e non va via…
dentro le mie notti di passione
e di follia…
per te… farei anche di più
se dai… amore è amore avrai…
E adesso averti qui…
ormai senza nasconderci…
baciarti tra la gente
che ci guarda indifferente…
come non ha fatto mai…
Sei la chiave del mio cuore
non so più cos' è il dolore…
quando stringi le mie mani
cedo tutto il mio domani
che cammina su di noi…
E un sogno averti qui
ti prego non svegliarmi mai…
perché tu sei l'amore
che m'ha fatto innamorare
per amare solo te…
canzone interpretata di Anna Tatangelo
Aggiunto di Simona Enache
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A mia moglie
Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t'offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna.
poesia di Umberto Saba
Aggiunto di Simona Enache
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Ho guardato molte donne con lussuria. Ho commesso adulterio nel mio cuore molte volte. Questo è qualcosa che Dio riconosce che farò – e ho fatto – e Dio mi perdonerà per questo.
citazione di Jimmy Carter
Aggiunto di Simona Enache
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Quest'Amore
Questo amore
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore cosí bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.
poesia di Jacques Prevert
Aggiunto di Simona Enache
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Lasciami libere le mani
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
per le strade del tuo corpo.
La passione - sangue, fuoco, baci -
m'accende con tremule fiammate.
Ahi, tu non sai cos'è questo!
è grave; la tempesta dei miei sensi
che piega la selva sensibile dei miei nervi.
È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
È l'incendio!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto
ora che tutta la mia vita fatta cenere vola
verso il tuo corpo pieno, come la notte, d'astri!
Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Io solo ti desidero, ti desidero solamente!
Non è amore, è desiderio che inaridisce e s'estingue,
è precipitare di furie,
avvicinarsi dell'impossibile,
ma ci sei tu,
ci sei tu per darmi tutto,
e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra -
com'io son venuto per contenerti,
desiderarti,
riceverti!
poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)
Aggiunto di Simona Enache
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Incancellabile
A volte mi domando se,
Vivrei lo stesso senza te,
Se ti saprei dimenticare.
Ma passa un attimo e tu sei,
Sei tutto quello che vorrei
Incancellabile oramai!
Sembrava un'altra storia che,
Il tempo porta via con se,
Tu non lasciarmi mai!
Tu non lasciarmi!
E più mi manchi, e più mi stai
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Perché oramai sarai
Incancellabile.
Con la tua voce e l'allegria
Che dentro me non va più via
Come un tatuaggio sulla pelle.
Ti vedo dentro gli occhi suoi,
Ti cerco quando non ci sei,
Sulle mie labbra sento la voglia che ho di te
Così profondamente mio
Non ho mai avuto niente io
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi.
E più ti guardo e più lo sai
Di te io m'innamorerei
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi,
Non farlo mai perché.
Se guardo il cielo
Io sento che sarai
Incancellabile oramai, Oh no!
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
Incancellabile tu sei
Nei miei respiri e i giorni miei
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
Non, no...
Tu non lasciarmi
Tu non lasciarmi
Non, no
E si fa grande dentro me
Questo bisogno che ho di te
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi
E pìu mi manchi più tu sei
Al centro dei pensieri miei
Tu non lasciarmi mai
Da sola senza te
Ora e per sempre resterai
Dentro i miei ochi
Incancellabile
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi.
canzone interpretata di Laura Pausini
Aggiunto di Simona Enache
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Heathcliff: Il tiranno stritola i suoi schiavi e questi non gli si rivoltano contro, ma stritolano quanti sono sotto di loro. Tu puoi torturarmi a morte soltanto per divertirti; ma devi lasciare che io mi diverta a mia volta allo stesso modo. E per quanto puoi, evita di insultarmi. Dopo aver raso al suolo il mio palazzo, non costruirmi un tuguri compiacendoti di aver avuto la carità di darmelo come casa.
replica da Cime tempestose di Emily Bronte (1847)
Aggiunto di Simona Enache
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