Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa in Il gattopardo (1957)
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Tu non sai le colline dove si è sparso il sangue. Tutti quanti fuggimmo, tutti quanti gettammo l'arma e il nome.
Cesare Pavese in Poesie del disamore: La terra e la morte (9 novembre 1945)
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Un giorno tutti gli uomini saranno scienziati. Non in quanto tutti faranno esperimenti alle frontiere delle nostre conoscenze bensì in quanto tutti saranno in grado di leggere e di capire i lavori scientifici, così come oggi leggono e capiscono un giornale o un romanzo.
citazione di Antonino Zichichi
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Il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie, quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che, strappando i pali o colmando il fosso, avesse gridato ai suoi simili: "Guardatevi dall'ascoltare questo impostore; se dimenticherete che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, sarete perduti!"
Jean-Jacques Rousseau in Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini (1754)
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Noi rispettiamo e veneriamo chi è di nobile origine, ma chi è di natali oscuri, né lo rispettiamo, né l'onoriamo. In questo, ci comportiamo gli uni verso gli altri da barbari, poiché di natura tutti siamo assolutamente uguali, sia Greci che barbari. Basta osservare le necessità naturali proprie di tutti gli uomini... nessuno di noi può esser definito né come barbaro, né come greco. Tutti infatti respiriamo l'aria con la bocca e con le narici.
citazione di Antifonte
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Chi striscia sulla terra non è esposto a cadere tanto facilmente come chi sale sulle cime delle montagne.
Kierkegaard in Aut - Aut
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Se vogliamo capire un libro, un quadro o un pensiero, dobbiamo portare consciamente o inconsciamente dentro di noi tutti gli altri libri, quadri e pensieri della terra.
Pietro Citati in Elogio del dilettante, la Repubblica (9 febbraio 1997)
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Madre
La parola più bella
sulle labbra del genere umano è "Madre",
e la più bella invocazione è "Madre mia".
E' la fonte dell'amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
La stella Sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l'universo nella sera
finchè non abbia coricato la terra
al suolo del mare e al canto melodioso
di uccelli e acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva, e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola "madre" è nascosta nel cuore
e sale alle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all'aria chiara e nell'aria nuvolosa.
poesia di Khalil Gibran
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Esso (il regno di Dio) è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra.
Gesù in Vangelo secondo Marco
Aggiunto di Simona Enache
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Cantare e' d'amore
Come una finzione: non del sangue ma del rosso,
acqua e sale e non le lacrime assaggiai,
arsure come di battaglia,
di comparse fuoco e paglia,
ed i cuori son cavalli scossi in noi.
Amarsi e' come andare in fuga
e' cosa ho fatto, cosa ho detto mai.
Non e' la verita' che piu'
la dici e piu' la dici mai
e' l'illusione mia che e' vera
e che scorre fiera
tra le dita della vita passa
il suono e belle immagini di noi,
meravigliosa confusione tra i dialoghi
e le pose
e ogni peso appassionato e'
un soffio ma non la verita',
che e' sempre un'altra storia ma non lei,
lei che tra i baci miei e' d'amore.
E' improvvisazione, non e' vento e non e' sole,
pioggia atroce meglio e' che non ci sia.
Amarsi e' come arrampicarsi
su uno schermo di illusione
e poi credere quell'edera realta'.
E' le bugie ragazza mia
e' il naso lungo e il gusto dell'addio.
Non e' la verita' che piu'
la dici e piu' la dici mai.
E' vita che non sai, sara' che come me tu rivivrai
quando l'amore mio ti cantero'.
E' quando tutti i giuramenti fatti
a te saranno inganni alla vita che,
stupita, sbandera'.
Amarsi e' prima di capire
e' rimbambire la ragione in noi.
Non e' la verita' che piu' la dici e meno baci avrai.
E' l'illusione mia che e' vera.
E chi ama canta tra le voci della vita
l'acqua che si incontra col suo scialacquio.
Oppure e' meglio non cantare, muti se non e' d'amore
e qualcuno deve farlo e sono io che ti cantero'
e come in fuga nel tuo cuore andro'.
Non e' la verita' che piu' la dici e piu' la dici mai.
Perche' cantare e' d'amore.
E' d'amore.
E' d'amore.
canzone interpretata di Amedeo Minghi
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Il paradosso è un prezioso sapore letterario, che deve essere scelto con attenzione e massima precauzione. Eccessivamente, può essere dannoso, addiritura tossico. In qualche modo il paradosso assomiglia al sale per gli alimenti. Il cibo senza sale è insipido. Ma troppo sale trasforma qualsiasi alimento in qualcosa di incommestibile. I paradossisti professionali spingono le cose a livello morboso. Sembrano essere delle creature letterarie che si sono proposte di nutrirsi spiritualmente solo con il sale.
Valeriu Butulescu in intervista (6 maggio 2010), traduzione di Simona Enache
Aggiunto di Simona Enache
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La Causalità universale, la Natura, crea i mondi. Essa ha determinato la configurazione meccanica, fisica, chimica, geologica e geografica della nostra terra e, dopo avere rivestito la sua superficie di tutti gli splendori della vita vegetale e animale, continua a creare, nel mondo umano, la società con tutti i suoi sviluppi passati, presenti e futuri.
citazione di Mihail A. Bakunin (1871)
Aggiunto di Simona Enache
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Quando togliamo qualcosa alla terra, dobbiamo anche restituirle qualcosa. Noi e la Terra dovremmo essere compagni con uguali diritti. Quello che noi rendiamo alla Terra puo' essere una cosa cosi' semplice e allo stesso tempo cosi' difficile come il rispetto.
citazione di Jimmie Begay
Aggiunto di Simona Enache
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Indicatemi un paese dove il governo non appoggi i capitalisti, i grandi proprietari fondiari, i kulak e gli altri ricchi, ma i contadini lavoratori. Un governo simile non c'è e non c'è mai stato al mondo. Solo da noi, nel paese dei Soviet, esiste un governo che difende a spada tratta gli operai e i contadini colcosiani, che difende tutti i lavoratori della città e della campagna contro tutti i ricchi e gli sfruttatori.
Stalin in Questioni del leninismo: Discorso al primo Congresso dei colcosiani-udarniki dell'U.R.S.S (1946)
Aggiunto di Simona Enache
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Ogni giorno esistono centinaia di esseri umani che, abbindolati dai mezzi di comunicazione, darebbero persino la vita per gli stessi uomini che li sfruttano da generazioni. Io dico: è giusto così. Che questi cagnolini fedeli privi di alcun senso critico, braccio inconsapevole della classe dominante siano in prima fila nella crociata contro l'evoluzione dell'uomo! Saranno i primi a lasciare la faccia della terra (siano benedette le loro anime) al momento della resa dei conti, nessuno ne sentirà la mancanza. Amen.
Friedrich Engels in Antiduhring
Aggiunto di Simona Enache
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Diciamo – Plurale humilitatis, diverso da quel "noi" maiestatis a cui gli studenti contrappongono un "io" insicuro. "Diciamo" è pacioso e bonario, tende a cooptare gli ascoltatori in affermazioni che riguardano solamente chi le pronuncia. Sornionamente democratico, modestamente capzioso, è usato da tutti, atleti, clinici, capiservizio. È il coro delle individualità negli anni Novanta.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
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Gesù, a causa della tua risurrezione, le pecore sono in lutto.
aforisma di Valeriu Butulescu (giugno 2010), traduzione di Simona Enache
Aggiunto di Simona Enache
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La ballata
Questo è il paese,
del sole del mare.
Chi non sa nuotare,
paga parcelle
per non annegare.
Questo è il paese,
di pittori di scultori.
Questo è il paese,
dei pugili e campioni.
Questo è il paese
dei cantanti e suonatori,
suonano e cantano
in tutte le ore.
Qui la gente balla e danza,
e non sa, chi poi innalza.
Alla fine della festa
chi sale la vetta
portando il manto,
dimentica il canto.
Chi scende le scale,
non è tale e quale,
paga le spese
in un mondo bestiale.
poesia di Titina Ferrigno da L'eco lungo il fiume (1996)
Aggiunto di Dan Costinaş
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Che ondeggi
- Che ondeggi, mio bosco,
Senza piogge, senza venti,
Tutti i rami a terra spenti?
- Perchè mai non ondeggiare
Se il mio tempo scade!
Scema il giorno, il buio sale,
Le mie foglie si fan rade.
Soffia il vento tra le fronde -
I cantor me li disperde;
Da un lato s'egli batte -
Vien l'inverno, va l'estate.
Come non chinare il ramo,
Se gli ucceli se ne vanno!
Sopra i miei ramoscelli
Passan rondini a stuoli,
Sulle ali i miei pensieri,
La mia sorte, i miei giorni.
Se ne vanno a schiera a schiera,
Gli orizzonti annera,
Se ne vanno come istanti,
Dimenando le lor ali,
E mi lascian derelitto,
Appassito, svigorito,
Solo solo con l'affanno,
Unico mio compagno!
poesia di Mihai Eminescu, traduzione di Geo Vasile
Aggiunto di Simona Enache
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Oh, Poeta
Oh, poeta, la sera s'avvicina;
i tuoi capelli diventano grigi.
Nel tuo meditare solitario
odi il messaggio dell'aldilà?
"E' sera", rispose il poeta,
"e sto in ascolto perché dal villaggio
qualcuno potrebbe chiamarmi,
sebbene l'ora sia tarda.
Osservo se i giovani cuori vagabondi
s'incontrano, e due paia d'occhi supplicanti
chiedono che la mia musica
rompa il loro silenzio
e parli per loro.
Chi tesserà i loro canti appassionati,
se io siedo sulla riva della vita
contemplando la morte e l'aldilà?"
"Già tramonta la stella della sera.
Il fuoco d'una pira funeraria
muore lentamente
presso il fiume silenzioso.
Dal cortile d'una casa deserta
gli sciacalli urlano in coro
alla luce della luna sfinita.
Se un viandante, lasciando la casa,
viene qui a contemplare la notte
e ad ascoltare a testa china
il mormorio dell'oscurità,
chi gli sussurrerà i segreti della vita
se io, chiudendo le mie porte,
cercassi di liberarmi
dai legami mortali?"
"Poco importa se i miei capelli diventano grigi.
Sono sempre giovane e vecchio
Come il più giovane e il più vecchio
di questo villaggio.
Alcuni hanno negli occhi sorrisi
semplici e dolci,
alcuni un furbesco ammiccare.
Alcuni piangono alla luce del giorno,
altri piangono in segreto nel buio.
Hanno tutti bisogno di me,
e non ho tempo
di rimuginare sull'eternità.
Ho la stessa età di ciascuno,
e cosa importa
se i miei capelli diventano grigi?"
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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La bellezza
E un poeta disse: Parlaci della Bellezza.
E lui rispose:
Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso?
L'afflitto e l'offeso dicono: "La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria".
E l'appassionato dice: "No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta".
Lo stanco e l'annoiato dicono: "La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall'ombra".
Ma l'inquieto dice: "Abbiamo udito il suo grido tra le montagne,
E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d'ali e ruggiti di leoni".
Di notte le guardie della città dicono: "La bellezza sorgerà con l'alba da oriente".
E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
"L'abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto".
D'inverno, chi è isolato dalla neve dice: "Verrà con la primavera balzando di colle in colle".
E nella calura estiva il mietitore dice: "L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno e con la folata di neve nei capelli".
Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti.
E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi.
Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.
Non è un'immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia, né l'ala congiunta all'artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d'angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio.
poesia di Khalil Gibran da Il Profeta
Aggiunto di Simona Enache
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