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John Keats

Sposa ancora inviolata del silenzio

Sposa ancora inviolata del silenzio,
figlia del lento tempo e della quiete,
narratrice silvana che più dolce
della rima sai favole narrare;

qual leggenda di foglie incorniciata
abita la tua forma, di immortali
o mortali, o di entrambi, in Tempe o nelle
valli di Arcadia? Quali uomini o iddii

son questi? Quali vergini restie?
Che folle caccia e lotta per fuggire?
Che flauti e tamburelli, che fiera estasi?

poesia di John KeatsSegnala un problemaCitazioni simili
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Eugenio Montale

La Bufera

La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,

(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell’oro
che s‘è spento sui mogani, sul taglio
dei libri rilegati, brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio
delle tue palpebre)

il lampo che candisce
alberi e muro e li sorprende in quella
eternità d’istante – marmo manna
e distruzione – ch’entro te scolpita
porti per tua condanna e che ti lega
più che l’amore a me, strana sorella, –
e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa…
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,
mi salutasti – per entrar nel buio.

poesia di Eugenio MontaleSegnala un problemaCitazioni simili
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Etienne Gilson

Il solo fatto che tanti uomini credano ancora utile fare professione di ateismo e giustificare la loro incredulità con argomenti quali, ad esempio, l'esistenza del male, lascia abbastanza vedere che la questione rimane ancora viva. Se la morte di Dio significa la sua morte finale e definitiva nello spirito degli uomini, la vitalità persistente dell'ateismo costituisce per l'ateismo stesso la sua più seria difficoltà. Dio sarà morto negli spiriti solo quando nessuno penserà più a negare la sua esistenza. Nell'attesa che l'ateismo finisca con lui, la morte di Dio rimane un rumore che aspetta ancora conferma.

Etienne Gilson in L'ateismo difficileSegnala un problemaCitazioni simili
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John Keats

Ode a Psiche

Ascolta, o Dea, questi versi dissonanti
Strappati dalla dolce violenza e dal ricordo caro;
E che sin entro la morbida conchiglia del tuo orecchio
Sian cantati i tuoi segreti, perdona.
Certo ho sognato, oggi – o davvero l’alata Psiche
Ho visto con i miei occhi aperti?
Giravo spensierato per un bosco
Quando di colpo estasiato per la sorpresa
Due belle creature vidi, coricate fianco a fianco,
Nell’erba folta, sotto un sussurrante tetto
Di foglie e tremuli fiori, ove un ruscello
Appena visibile scorreva:
Tra i taciti fiori dalle fresche radici, azzurri lunari,
Dolcemente profumati nei purpurei boccioli,
Giacevano con quieto respiro sopra un letto d’erba,
Le braccia intrecciate e le ali,
Solo le labbra non si toccavano, ché ancora non s’eran dette addio.
Come se sperate dalle mani dolci del sonno
Fosser pronte a superare il numero dei baci passati
Quando l’alba l’occhio tenero aprisse dell’amore nascente.
Conoscevo bene il fanciullo alato;
Ma tu, o felice colomba felice, chi eri?
La sua Psiche fedele!

Oh tu, ultima nata visione, più dolce
Sei di tutta la svanita gerarchia Dell’Olimpo,
Più bella di Diana nelle sue regioni di zaffiro,
Più bella di Venere, la lucciola amorosa del cielo,
Tu, la più bella sei, pur se tempio non hai,
Né altare colmo di fiori,
O coro di vergini che dolcemente piangano
La tua mezzanotte,
E non voce, o liuto, o flauto, o incenso squisito
Che fumi dal turibolo scosso,
O santuario, bosco, oracolo o ardore
Di profeta sognante della pallida bocca.

Tu, più splendida sei, pur troppo tardi nata
Per gli antichi voti o per l’ingenua lira appassionata,
Quando sacri erano i rami della foresta
Incantata, sacra era l’aria, l’acqua, il fuoco:
Pure, anche un questi giorni tanto lontani
Dalle fedi felici, le tue ali lucenti
Che volteggiano tra gli olimpi in rovina io vedo,
E canto, ai miei soli occhi credendo.
Sì, lascia sia io il tuo coro e il pianto
Alzato per la tua mezzanotte,
Lascia sì io la tua voce, il tuo liuto, il tuo flauto,
Il tuo incenso squisito che fuma dal turibolo scosso,
Il tuo santuario, il tuo bosco, il tuo oracolo e l’ardore
Di un profeta sognante dalla pallida bocca.

Voglio essere io il tuo sacerdote, e costruirti un tempio
Nelle inesplorate regioni della mia mente,
Dove ramosi pensieri, appena nati con piacevole dolore,
Mormoreranno al vento sostituendo i pini:
E lontano lontano, di vetta in vetta macchie oscure d’alberi
Vestiranno tutt’intorno i gioghi selvaggi dei monti
E zefiri, fiumi, uccelli e api culleranno
Nel sonno le driadi coricate sul muschio:
Tra questa ampia quiete
Adornerò un roseo santuario
Con la trama in intrecciata d’una mente al lavoro,
Con boccioli, campanule e stelle senza nome,
Con tutto ciò che l’alma fantasia sa inventare,
Lei, che creando fiori, sempre diversi li crea:
Per te sarà li ogni dolce piacere
Che l’ombroso pensiero può conquistare,
Una torcia splendente, un finestra aperta alla notte
Perché caldo l’amore vi possa entrare.

poesia di John Keats da Iperione (1884)Segnala un problemaCitazioni simili
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Salvatore Quasimodo

Fresche di fiumi in sonno

Ti trovo nei felici approdi,
della notte consorte,
ora dissepolta
quasi tepore d'una nuova gioia,
grazia amara del viver senza foce.
Vergini strade oscillano
fresche di fiumi in sonno:
E ancora sono il prodigo che ascolta
dal silenzio il suo nome
quando chiamano i morti.
Ed è morte
uno spazio nel cuore.

poesia di Salvatore QuasimodoSegnala un problemaCitazioni simili
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Insieme a te

Seguo il percorso del vento
Toglie il respiro pensare un pò a te
Che ancora a dispetto del tempo cammini con me
Noi siamo stati due amanti, due amici, due complici, due buone idee
Navigatori due vele nell'eternità
Vago nell'anima tua ma senza fermarmi perché vuoi cosi
Non vuoi che rinunci alla mia soltanto perché tu sei qui
Dimmi chi sei
Che stradda farai
So che è la stessa che m'inventerei per noi.

Insieme a te giorno per giorno
Camminerò estate e inverno
Più non avrò sete nell'anima
Perché tu sei d'acqua e di musica
Di fuoco e d'estasi
Di verità
Di fantasia
Senza rimpianti
La via dei canti io seguirò.

Sento il passagio del tempo e vivo contento di quello che ho
Con gli occhi della memoria ti accarezzerò
Ma tu sei futuro e radici e quello che dici mi mostra la via
Il canto da il nome alla terra che percorrerò
Dimmi chi sei
E' come farò
Per ritrovarmi quando non sarai con me.

Insieme a te giorno per giorno
Camminerò estate e inverno
Più non avro sete nell'anima
Perché tu sei d'acqua e di musica
Di fuoco e d'estasi
Di verità
Di fantasia
Di libertà
E di poesia
Imparerò
Saprò chi sei
Senza ripianti
La via dei canti io seguirò.

canzone interpretata di Alessandro SafinaSegnala un problemaCitazioni simili
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La Canzone Dei Vecchi Amanti (La chanson des vieux amants)

Certo ci fu qualche tempesta
anni d'amore alla follia.
Mille volte tu dicesti basta
mille volte io me ne andai via.
Ed ogni mobile ricorda
in questa stanza senza culla
i lampi dei vecchi contrasti
non c'era più una cosa giusta
avevi perso il tuo calore
ed io la febbre di conquista.
Mio amore, mio dolce, meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
So tutto delle tue magie
e tu della mia intimità
sapevo delle tue bugie
tu delle mie tristi viltà.
So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
ma c'é voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Mio amore, mio dolce, mio meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
Il tempo passa e ci scoraggia,
tormenti sulla nostra via
ma dimmi c'é peggior insidia
che amarsi con monotonia.
Adesso piangi molto dopo
io mi dispero con ritardo
non abbiamo più misteri
si lascia meno fare al caso
scendiamo a patti con la terra
però é la stessa dolce guerra.

Mon amour
mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour
de l'aube claire jusqu'à la fin du jour
je t'aime encore, tu sais, je t'ame.

canzone interpretata di Franco Battiato da Fleurs (1999)Segnala un problemaCitazioni simili
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O Newton, come con la vastità della tua sapienza e la sublimità del tuo genio hai determinato la forma della terra, cosí ho concepito l'idea di racchiuderti nella tua stessa scoperta.

citazione di Etienne-Louis BoulleeSegnala un problemaCitazioni simili
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Alberto Casiraghy

Nei momenti di grande felicità sento le favole del cielo.

aforisma di Alberto Casiraghy da L’anima e la foglia, pensieri e aforismi per la quiete del giornoSegnala un problemaCitazioni simili
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Gene Roddenberry

Quello che ascoltate è un canto di balene registrate, è il canto del maschio. Il maschio può emettere questo suono da sei a trenta minuti e poi ricominciare. Nell'oceano le altre balene raccolgono il canto e lo ritrasmettono. I canti cambiano ogni anno e noi ancora non sappiamo qual è il loro scopo, non sappiamo se sono una specie di segnale di richiamo o se fanno parte del rituale dell'accoppiamento, o se è una qualche forma di comunicazione al di sopra della nostra comprensione, francamente ancora non si è capito.

Gene Roddenberry in Star TrekSegnala un problemaCitazioni simili
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Le idee sono creature organiche, ha detto qualcuno, già nascendo prendono una forma, e questa forma è l'azione; chi nella propria mente dà vita ad un maggiore numero di idee, questi più di ogni altro agisce.

Michail Lermontov in Un eroe del nostro tempoSegnala un problemaCitazioni simili
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Volevo amarti un po’

Volevo amrti un po'
per non soffrire più
tu eri quello giusto per giocare
per divertirsi ancora
per ridere di noi
per non pensare troppo
per dormire...

Poi ho sentito
la tua energia
la tua testa dura
la tua follia
la tua dolcezza
che mi ha viziata
ed il girasole
della tua risata
e con te potrei
gettare via
il mio tempo che coltiva
la malinconia.
Volevo amarti un po'
ma ti amo già di più
è questo che mi fa più paura...

Ma grazie a te
sorrido anch'io
perchè affronti tu
al posto mio
i miei fantasmi
e i miei non so
e il mio ribellarmi
finchè vivrò
e anche se ti chiamo
il mio bambino
forse è già destino che
tu mi porti via

Volevo amarti un po'
ma ti amo già di più
è questo che mi fa più paura.
Volevo amarti un po'
ma ti amo già di più
e tu mi chiedi se
sono tua?...

canzone interpretata di Ornella VanoniSegnala un problemaCitazioni simili
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William Shakespeare

Sonetto 29

Talora, venuto in odio alla Fortuna e agli uomini,
Io piango solitario sul mio triste abbandono,
E turbo il cielo sordo con le mie grida inani,
E contemplo me stesso, e maledico la sorte,
Agognandomi simile a tale più ricco di speranze,
Di più belle fattezze, di numerosi amici,
Invidiando l'ingegno di questi, il potere di un altro,
Di quel che meglio è mio maggiormente scontento;
Ma ecco che in tali pensieri quasi spregiando me stesso,
La tua immagine appare, e allora muto stato,
E quale lodola, al romper del giorno, si innalza
Dalla terra cupa, lancio inni alle soglie del cielo:
Poiché il ricordo del dolce tuo amore porta seco
Tali ricchezze, che non vorrei scambiarle con un regno.

poesia di William ShakespeareSegnala un problemaCitazioni simili
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La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

citazione di Paolo BorsellinoSegnala un problemaCitazioni simili
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Roberto Morpurgo

Chi sono gli altri se non quei miracolosi prestigiatori nei quali l’assenza è ancora più invadente della presenza?

aforisma di Roberto Morpurgo da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)Segnala un problemaCitazioni simili
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Eva Peron

Gli uomini si dividono in due gruppi: il primo, infinitamente numeroso, cui appartengono coloro che si affannano per le cose volgari e comuni, che percorrono solo strade note già esplorate da altri; il secondo, molto piccolo, cui appartengono gli uomini che attribuiscono un valore straordinario a ciò che sanno di dover fare. Costoro non si accontentano se non della gloria, respirano l’aria del secolo successivo che dovrà cantare le loro imprese e vivono quasi nell’eternità! Sono uomini sui quali una strada nuova esercita un fascino irresistibile. Per Alessandro, è stata la strada di Persia; per Colombo, la rotta delle Indie; per Napoleone, il cammino che portava al dominio del mondo; per San Martin, la libertà dell'America.

citazione di Eva PeronSegnala un problemaCitazioni simili
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In verità, non mai, neanche nel tempo posteriore, si mostra donna di genio straordinario. In lei non una delle qualità atte a farne una Virago, come Caterina Sforza o Ginevra Bentivoglio. E non possedeva neppure quello spirito dell'intrigo proprio di una Isotta da Rimini, ovvero la potenza intellettuale di una Isabella Gonzaga. Non fosse stata figliuola di Alessandro VI e sorella di Cesare, difficilmente sarebbe stata notata nella storia del tempo suo, ovvero sarebbe ita perduta nella moltitudine, come donna seducente e assai corteggiata. Pure, nelle mani di suo padre e suo fratello, diventò istrumento e vittima altresì di calcoli poltici, a' quali ella non ebbe forza alcuna di oppor resistenza.

Ferdinand Gregorovius in Lucrezia Borgia. La leggenda e la storiaSegnala un problemaCitazioni simili
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Se tu sapessi quanto ti bramo, quanto il ricordo dell'ultima notte mi lascia delirante di gioia e straripante di desiderio. Quanto bramo darmi interamente a te nell'estasi del tuo dolce respiro e di quei baci che dalle tue labbra mi colmano di piacere! Ho bisogno del tuo amore come pietra angolare della mia esistenza. E' il sole che soffia la vita in me.

Juliette Drouet in lettera a Victor Hugo (1833)Segnala un problemaCitazioni simili
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Novalis

Chi ti ha guardata

Chi ti ha guardata una volta, irretito
non sarà mai dalla rovina, o Madre;
da te lontano, cede alla tristezza,
ti amerà sempre con passione ardente,
e la memoria in lui della tua grazia
resta il più alto volo del suo spirito.

Mi volgo a te con devozione immensa,
tu già conosci quello che mi manca.
Sii tenera con me, Madre soave,
dammi un segno di gioia, finalmente.
Tutta la mia esistenza in te riposa,
resta vicino a me solo un istante.

Più volte nei miei sogni ti ho veduta
così bella, e nell'intimo amorosa;
il piccolo dio che avevi tra le braccia
voleva muoversi a pietà del compagno;
ma tu tornasti, levando il tuo sguardo
sublime, tra le nuvole in tripudio.

Me infelice! che cosa ti ho mai fatto?
Pieno di nostalgia, ti prego ancora;
non sono il luogo dove la mia vita
trova pace, le tue cappelle sante?
Regina benedetta,
prenditi questo cuore e questa vita.

Lo sai, regina amata,
che sono tutto interamente tuo.
Non ho goduto già da lungo tempo
nel segreto del cuore la tua grazia?
Quando ero ancora ignaro di me stesso
succhiavo il latte al tuo beato seno.

Sei stata accanto a me infinite volte,
guardavo a te con gioia di fanciullo;
mi tendeva le mani - perché un giorno
potesse ritrovarmi - il tuo bambino.
Con dolce e tenero sorriso - oh tempo
di paradiso! - un bacio tu mi davi.

Questo beato mondo ora è lontano,
e già da tempo il lutto mi accompagna,
perdutamente ho continuato a errare:
dunque ho peccato in modo così grave?
Fanciullo, tocco l'orlo del tuo manto,
svegliami tu da questo grave sogno.

Solo un fanciullo può guardarti in viso,
con fiducia aspettare il tuo soccorso;
allora sciogli il vincolo degli anni,
ch'io ritorni com'ero, il tuo bambino.
Vivono in me la fedeltà, l'amore
mio di fanciullo, da quel tempo d'oro.

poesia di NovalisSegnala un problemaCitazioni simili
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Charles Darwin

L'incredulità si insinuò nel mio spirito, e finì per diventare totale. Il suo sviluppo fu tanto lento che non ne soffersi, e da allora non ho mai più avuto un dubbio sull'esattezza della mia conclusione. In realtà non posso capire perché ci dovremmo augurare che le promesse del cristianesimo si avverino: perché in tal caso, secondo le parole del Vangelo, gli uomini senza fede come mio padre, mio fratello, e quasi tutti i miei amici più cari sarebbero puniti per l'eternità. E questa è un'odiosa dottrina.

citazione di Charles DarwinSegnala un problemaCitazioni simili
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Mario Luzi

L'uno e l'altro

"Rimanere fedeli, legare agli altri il suo destino,
questo conta pur qualcosa" insiste lui
torcendo in una smorfia dubbia il viso, il suo viso di uomo nel torto.
"Questo conta pur qualcosa" risponde lei
sopra pensiero e guarda fuori l'opera del vento
da un capo all'altro della valle lasciata a pascolo.
"Se la pensi così è una fortuna.
La virtù, di questi tempi, tenuta per uno straccio e irrisa..."
prende e sposta con solennità... la mano tra il volante e il cambio.
"Oh certo" trasale lei che guarda
venire incontro da lontano i monti
e serrarsi sul rettifilo di asfalto.
"Certo" e le sfugge dalle labbra un suono
tra il gemito e lo schiocco di dentiera smossa.
Segue un attimo di silenzio, lungo
per me più che per loro, mentre penso
quale degli elementi manca, il fuoco
o l'aria, in questa cellula morta.
E frattanto li osservo quali sono,
dissimili, ma uguali in questo, che si muovono inutilmente cauti
e si tengono al largo del vero scopo e del vero cruccio.
"E' l'amore, l'amore che manca
se ne aveste notizia
o se aveste coraggio a nominarlo"
mi volgo loro tra me e me, e il tempo, il luogo perde ogni contorno
e mi striscia davanti un'ombra o una coda di opossum.

poesia di Mario Luzi (1963)Segnala un problemaCitazioni simili
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