Io non ho avuto una gioventù. La mia è la storia di una grande solitudine. Sono sempre stato solo e ho sempre dovuto pensare a sopravvivere nel mondo. E a 15 anni mi sono ritrovato in carcere in mezzo ai peggiori assassini.
citazione di Edward Bunker
Aggiunto di Simona Enache
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Per la prima volta in vita mia, sono single. Quella con Vincent è stata la più lunga relazione che io abbia mai avuto, ma è fin dal primo ragazzo, a 14 anni, che io sono praticamente sempre stata in coppia. Mi sento molto bene: sono straordinariamente connessa con me stessa. E mi piace anche dare questo messaggio alle mie figlie, per il loro futuro: non è obbligatorio avere un marito o un compagno. La solitudine non deve farci paura.
Monica Bellucci in intervista (ottobre 2013)
Aggiunto di Simona Enache
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Ma che l'una e l'altra azione erano state una lotta a morte tra un amore smisurato e una codardia invincibile e finalmente aveva trionfato il timore irrazionale che Amaranta aveva avuto sempre per il proprio tormentato cuore.
Gabriel Garcia Marquez in Cent'anni di solitudine
Aggiunto di Simona Enache
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La mia scrittura ha una dimensione onirica e io sono un grande sognatore nel vero senso della parola: sogno molto, i miei sogni hanno strutturato la mia scrittura e la mia vita. Molti dei motivi ossessivi dei miei testi sono sogni che ricorrono continuamente e sono contaminati da ricordi antichi. Per questo ho parlato sempre di un continuum ricordo-sogno-realtà, un continuum che definisce il mio spazio interiore.
Mircea Cărtărescu in intervista su StradaNove (novembre 2007)
Aggiunto di Simona Enache
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Assassini
Degli assassini, si sono assassini
Dalla testa ai piedi
Assassini sparite da casa mia
La madre Africa piange
Accusandoli di assassinio
Di ladrocinio e di uso illegale del Potere
Degli assassini, si siete degli assassini
Dei ciechi e spietati Cannibali Bianchi
Degli assassini degli assassini
Ditemi perchè continuate ad odiare
Il vostro fratello Nero
Con il quale dividete il suo suolo
Ditemi perche, perche, perche?
poesia di Boubacar Camara
Aggiunto di Simona Enache
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Mio padre ha sempre creduto che fare l'amore con qualcuno fosse una cosa sacra e che non doveva succedere prima del matrimonio. In realtà, teoricamente, questo è sempre stato anche il mio ideale. Ma, oggi come oggi, è impossibile poter pensare di arrivare vergini al matrimonio.
Madonna in La storia di Madonna
Aggiunto di Simona Enache
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Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo. Chi si sente solo vive un dramma puramente individuale; il sentimento dell'abbandono può sopraggiungere anche in una splendida cornice naturale. In tal caso interessa unicamente la propria inquietudine. Sentirti proiettato e sospeso in questo mondo, incapace di adattarti ad esso, consumato in te stesso, distrutto dalle tue deficienze o esaltazioni, tormentato dalle tue insufficienze, indifferente agli aspetti esteriori – luminosi o cupi che siano –, rimanendo nel tuo dramma interiore: ecco ciò che significa la solitudine individuale. Il sentimento di solitudine cosmica deriva invece non tanto da un tormento puramente soggettivo, quanto piuttosto dalla sensazione di abbandono di questo mondo, dal sentimento di un nulla esteriore. Come se il mondo avesse perduto di colpo il suo splendore per raffigurare la monotonia essenziale di un cimitero. Sono in molti a sentirsi torturati dalla visione di un mondo derelitto, irrimediabilmente abbandonato ad una solitudine glaciale, che neppure i deboli riflessi di un chiarore crepuscolare riescono a raggiungere. Chi sono dunque i più infelici: coloro che sentono la solitudine in se stessi o coloro che la sentono all'esterno? Impossibile rispondere. E poi, perché dovrei darmi la pena di stabilire una gerarchia della solitudine? Essere solo non è già abbastanza?
Emil Cioran in Al culmine della disperazione
Aggiunto di Simona Enache
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Le tue parole
Dove va a morire il sole,
dove il vento si riposa,
ci son tutte le parole
di chi è stato innamorato
e non ha dimenticato
tutto quello che c’è stato.
Ed aspetterò il tramonto,
deve pur passare il vento,
io mi lascerò portare,
dove nascono le parole,
cercherò le tue parole,
te le voglio riportare.
Non è giusto che una donna
per paura di sbagliare
non si possa innamorare,
e si deve accontentare
di una storia sempre uguale
di una vita da sognare.
Dove va a morire il sole,
dove il vento si riposa,
ho incontrato tanta gente
che in un mare di parole
e fra tanta confusione
spera ancora in un amore.
Non è giusto che una donna
per paura di sbagliare
non si possa innamorare
e si deve accontentare
di una storia sempre uguale,
di una vita da scordare.
e si deve accontentare
di una storia sempre uguale,
di una vita da scordare.
canzone interpretata di Andrea Bocelli
Aggiunto di Simona Enache
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Mi domando cosa può essere il comunismo. Ho cinque anni e sono troppo consapevole della mia dignità per chiedere agli adulti che significa. Dopotutto non ho avuto bisogno di loro per imparare a parlare. Se avessi dovuto domandare a loro ogni volta il significato delle parole, sarei ancora ai primi balbettii. Ho capito da sola che cane voleva dire cane, e cattivo cattivo: non vedo perché mi dovrebbero aiutare per capire una parola nuova.
Amelie Nothomb in Sabotaggio d'amore
Aggiunto di Simona Enache
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Prigionieri nelle catene di neve
I ricchi si preoccupano poco della democrazia.
Recitano una sola preghiera
e un inno:
Accumulo di denaro.
La storia?
Una fiaba in mezzo alla tragedia,
bugie e inganni
in continua evoluzione per l'uomo comune che
nasce prigioniero in catene di ferro
e muore in una desolata gabbia di schiavitù
come gli animali domestici.
Se vuoi cambiare le catene di ferro
nelle catene di neve,
devi sapere che tutto inizia con piccoli passi -
sono durevoli.
Per riconoscere la luce,
devi aver visto prima il buio.
Il comune mortale
o quello fuori dalla linea
è un corridore verso il muro della morte.
Sono opere che parlano da sole,
sia in argilla che scritte su carta.
C’è troppo dramma nel nostro mondo e nel nostro tempo
per perpetuarlo anche nelle storie.
Ora vi lascio a Dio...
Se avete bisogno di me
mi trovare nella "mia cella"-
La luna sa dove sono il mio letto e la mia croce!
poesia di Camelia Oprița da Dal Vol. Insonni in bianco e nero (2012), traduzione di Camelia Oprița
Aggiunto di Fernando Forgiero - Italia, Artista illustratore c
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Una volta che un giornale si occupa di una storia, i fatti sono perduti per sempre, perfino per i protagonisti.
citazione di Norman Mailer
Aggiunto di Simona Enache
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Ci sono tre cose che l'uomo sa fare meglio: l'adulazione, il tradimento e la solitudine.
Nei miei scritti non ho utilizzato i miei predecessori, poiché non è mio compito compilare; ancor meno l'ho fatto perché in questo modo avrei perso quella singolarità di vedere l'anima delle opere.
Insomma...certamente i saggi di tutti i tempi hanno sempre detto la stessa cosa, e soprattutto sono sempre state fatte le stesse cose, o forse il contrario, e così sarà sempre
Un giorno anch'io lascerò questo mondo altrettanto stupido
e pessimo come l'ho trovato quando ci sono entrato.
Camelia Oprița in Mendicanti di esistenza (2019)
Aggiunto di Gian Luigi Zampieri Direttore d'orchestra italiano
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Non sono una Poetessa, sono solo una creatura umile che ha avuto il coraggio di spogliere i pensieri, nei versi, davanti a tutti.
citazione di Aneta Timplaru Horghidan (13 maggio 2015)
Aggiunto di anonimo
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Io ho avuto un fratello gemello identico che è scomparso quando aveva un anno. Era stato ricoverato in ospedale per una polmonite doppia e un giorno la mia mamma ha trovato il suo lettino vuoto. Era il 1957, si era nel pieno dello stalinismo, i miei genitori non sono riusciti a sapere che cosa fosse successo. Una delle speranze che alimentano la mia vita è quella di poter ritrovare il mio gemello che si chiamava Victor come uno dei personaggi di "Abbacinante".
Mircea Cărtărescu in intervista su StradaNove (novembre 2007)
Aggiunto di Simona Enache
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Met? del corpo
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
mi avvolge la voce di mia madre .
Non sarebbe lei una scintilla se non fossi stata io
il cielo cullato dalle acque.
Quando mi mancava,
potevo ascoltarmi da sotto il suo cuore
nel mezzo della fiaba.
Met? del mio corpo è mamma,
Con l'altra met? mi sono specchiata
in una foglia di mela
vedendomi il suo fiore.
Gli altri fiori mi sono venuti al cuore;
moriranno senza di me
se non li fascio con le ali d'angelo
per salire nello specchio dei cieli,
per nevicare nella felicit? di coloro
che non sono stati avvolti
dalla pianta dei piedi fino alla testa
con la voce della mamma.
Pensando alla foglia ho
capito perché mi sono lasciata fiore nella sua ombra:
nel mio nome troverò sempre la voce di mia madre.
poesia di Camelia Oprița da Poeții noștri .ro
Aggiunto di anonimo
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E io alle falde della montagna mi raggomitolo come Adamo nel cespuglio, con un libro in mano apro gli occhi su un mondo diverso da quello dove appunto stavo, perché io quando incomincio a leggere sto proprio altrove, sto nel testo, io mi meraviglio e devo colpevolmente ammettere di essere davvero stato in un sogno, in un mondo più bello, di essere stato nel cuore stesso della verità.
Bohumil Hrabal in Una solitudine troppo rumorosa (1968)
Aggiunto di Simona Enache
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Mi hai scritto una lettera tragica, che mi fa paura... Che posso dirti? Sono vecchio anch'io, ho anch'io tanti malanni addosso e intorno... Sei stato grande nel dolore, nella gioia, nella vita. Sempre. E ora vuoi "buttarti giù dalla finestra"? Son pensieri degni di Carlo Betocchi, questi? Anch'io sono vecchio, ti ripeto. Anch'io mi trovo sull'orlo.
Giorgio Caproni in lettera a Carlo Betocchi
Aggiunto di Simona Enache
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Mondo Splendido
Sempre e poi sempre, o vecchio o giovane torno a
avvertire:
una montagna notturna e al balcone una donna
silenziosa,
bianca una strada al chiaro di luna in lieve pendio
e ciò mi lacera il cuore nel petto atterrito di
struggimento.
O mondo ardente, o tu chiara donna al balcone,
cane che abbai nella valle, treno lontano che passi,
come mentite, come atroci ingannate me ancora,
e pur tuttavia voi siete sempre il mio sogno e
delirio più dolce.
Spesso ho tentato la strada per la tremenda
"realtà"
dove hanno valore mode, assessori, leggi, e denaro,
ma solitario mi sono involato, deluso e liberato,
verso là dove sogno e beata follia zampilla.
Afoso vento notturno negli alberi, scura zigana,
mondo ricolmo di nostalgia pazza e profumo di poesia,
mondo splendente, di cui sono schiavo eternamente,
dove a me guizzano i tuoi bagliori, dove riecheggia
per me la tua voce.
poesia di Hermann Hesse
Aggiunto di Simona Enache
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Non sono autore di libri ma di un mondo intero, tutti i miei libri sono interconnessi, "Abbacinante" è una sintesi degli altri. "Nostalgia" è stato il mio primo romanzo in prosa e da un certo punto di vista è il più perfetto, quello che è stato tradotto in più lingue e che ha avuto più successo. "Nostalgia" è un libro neo-romantico, il titolo suggerisce un’idea di paradiso perduto che può essere lo spazio amniotico del ventre materno, la prima infanzia, ma innanzitutto il paradiso da cui tutti veniamo che per me non ha valore temporale ma ha un senso metafisico. "Nostalgia" non è ritorno al passato, per me, ma piuttosto un viaggio nel mio mondo interiore.
Mircea Cărtărescu in intervista su StradaNove (novembre 2007)
Aggiunto di Simona Enache
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Meta' del corpo
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
mi avvolge la voce di mia madre .
Non sarebbe lei una scintilla se non fossi stata io
il cielo cullato dalle acque.
Quando mi mancava,
potevo ascoltarmi da sotto il suo cuore
nel mezzo della fiaba.
Meta' del mio corpo è mamma,
Con l'altra meta' mi sono specchiata
in una foglia di mela
vedendomi il suo fiore.
Gli altri fiori mi sono venuti al cuore;
moriranno senza di me
se non li fascio con le ali d'angelo
per salire nello specchio dei cieli,
per nevicare nella felicita' di coloro
che non sono stati avvolti
dalla pianta dei piedi fino alla testa
con la voce della mamma.
Pensando alla foglia ho
capito perché mi sono lasciata fiore nella sua ombra:
nel mio nome troverò sempre la voce di mia madre.
Camelia Oprița
poesia di Camelia Oprița da Poeții noștri .ro (2019), traduzione di Camelia Oprița
Aggiunto di Camelia Oprița
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Lo zingaro veniva deciso a restare nel villaggio. Era stato nella morte, effettivamente, ma era tornato perché non aveva potuto sopportare la solitudine.
Gabriel Garcia Marquez in Cent'anni di solitudine
Aggiunto di Simona Enache
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