Le cose sono unite da legami invisibili. Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.
citazione di Galileo Galilei
Aggiunto di Simona Enache
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Citazioni simili
La felicità non è un fine da perseguire avidamente, ma un fiore da cogliere sulla strada del dovere.
citazione di John Stuart Mill
Aggiunto di Simona Enache
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È un paradosso: la danza e la poesia sono tanto simili quanto profondamente diverse, ma al di là di struttura e contenuti emotivi sono unite dal ritmo. D'altronde il ritmo è sovrano di tutte le cose che hanno senso a questo mondo.
Maria Luisa Spaziani in Corriere della sera (5 maggio 2003)
Aggiunto di Simona Enache
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Non sarebbe possibile dissolvere ogni timore intorno alle cose di maggior importanza se non si sapesse quale sia la natura dell'universo, ma si vivesse in sospettoso timore delle cose che ci raccontano i miti; non sarebbe possibile cogliere i piaceri nella loro purezza senza la scienza della natura.
citazione di Epicur
Aggiunto di Simona Enache
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La temperatura: una rosa sempre aperta. Le sere: la stessa leggenda senza personaggi. Invisibili uccelli testimoniavano della perfezione della luce.
Violette Leduc in La bastarda
Aggiunto di Simona Enache
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Forse non essere è esser senza che tu sia
Forse non essere è esser senza che tu sia,
senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
come un fiore azzurro, senza che tu cammini
più tardi per la nebbia e i mattoni,
senza quella luce che tu rechi in mano
che forse altri non vedran dorata,
che forse nessuno seppe che cresceva
come l'origine rossa della rosa,
senza che tu sia, infine, senza che venissi
brusca, eccitante, a conoscer la mia vita,
raffica di roseto, frumento del vento,
e da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Le Verdi Cattedrali Della Memoria
Sembrava una farfalla
o un fiore?
Ma sulle labbra mi ricordo il bacio.
E poi,
volò una stella
e noi
ci innamorammo ormai,
scoperti al Cielo.
Fu una cattedrale
e sai, furono mattoni,
memoria dell'Amore.
Alzammo cattedrali noi,
un'aquilone memoria di noi.
T'amerò,
per ciò che scorderai.
I pini nel Cielo
era alta la Luna.
E poi antichi amori, e Dèi
e riti perduti in noi.
Io,
ti rammenterò, piccola noce.
Una cattedrale memoria dell'amore.
Ma non collego il viso tuo,
tu,
soffia il tuo nome e poi
dimmi chi sei.
T'amerò,
per ciò che scorderai.
Stai con me.
Per ciò che scorderai.
I pini nel Cielo,
era alta la Luna e poi
antichi amori e Dèi,
riti perduti in noi.
Piccola noce, no.
Io ti rammenterò.
Stai con me.
Per ciò che scorderai.
Sembrava una farfalla o un fiore?
Ma io ricordo il bacio sulle labbra.
E poi, volò una stella
e noi
ci innamorammo al Cielo...
canzone interpretata di Amedeo Minghi
Aggiunto di Simona Enache
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Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino.
Gesù in Nuovo Testamento
Aggiunto di Simona Enache
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Mai dire mai
Guarda quanti lividi
guarda quanti spigoli
tra noi,
quanti sogni e brividi
hai contato le perplessità,
e rimangono le cose dette a metà
sensazioni che non dormiranno più,
partiranno con le frasi e le parole dette mai...
Non so stare senza te
non so stare amore
quale alternativa c'è
per non farci troppo male,
solo tu puoi dare un senso a quel che hai,
io so solo che in amore non si può mai dire mai...
Perchè stare senza te
è come spegnere il mio cuore
per lasciare posto ai se
dentro a un gioco di parole
solo tu puoi dare un senso a quel che hai
io so solo che in amore non si può mai dire mai... mai... mai
Do uno sguardo al mio passato
e ti vedo lì impalato già
mi hai lasciata incredula
poi mi ha detto: "Un giorno capirai!"
non lo sai quanto ti ho odiato,non lo sai
non pensavo che per te era difficile
ho capito che mi amavi
più di quanto amavo te...
Non so stare senza te
non so stare senza amore
quale alternativa c'è
per non farci troppo male
solo tu puoi dare un senso a quel che hai,
io so solo che in amore non si può mai dire mai...
Perchè stare senza te
è come spegnere il mio cuore
per lasciare posto ai se
dentro a un gioco di parole,
solo tu puoi dare un senso a quel che hai
io so solo che in amore
non si può mai dire mai...
Doveva capitare prima o poi
di sentirsi un pò più soli
senza ali, senza voli
ma la voglia che ho di vivere
la storia senza limite
che un limite non c'è...
canzone interpretata di Anna Tatangelo
Aggiunto di Simona Enache
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Ci sono più parole senza cosa che cose senza parola.
aforisma di Rinaldo Caddeo da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)
Aggiunto di Simona Enache
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Sono nato sotto una stella fortunata, ma comunista.
aforisma di Valeriu Butulescu (giugno 2010), traduzione di Simona Enache
Aggiunto di Simona Enache
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Io penso che sono meglio i rimpianti, perché su quelli ci puoi lavorare, perché puoi immaginarti il finale che più ti fa comodo, mentre i brutti ricordi il loro finale ce l'hanno già.
Giulia Carcasi in Ma le stelle quante sono
Aggiunto di Simona Enache
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Met? del corpo
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
mi avvolge la voce di mia madre .
Non sarebbe lei una scintilla se non fossi stata io
il cielo cullato dalle acque.
Quando mi mancava,
potevo ascoltarmi da sotto il suo cuore
nel mezzo della fiaba.
Met? del mio corpo è mamma,
Con l'altra met? mi sono specchiata
in una foglia di mela
vedendomi il suo fiore.
Gli altri fiori mi sono venuti al cuore;
moriranno senza di me
se non li fascio con le ali d'angelo
per salire nello specchio dei cieli,
per nevicare nella felicit? di coloro
che non sono stati avvolti
dalla pianta dei piedi fino alla testa
con la voce della mamma.
Pensando alla foglia ho
capito perché mi sono lasciata fiore nella sua ombra:
nel mio nome troverò sempre la voce di mia madre.
poesia di Camelia Oprița da Poeții noștri .ro
Aggiunto di anonimo
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Puoi contare quanti semi ci sono in una mela, non quante mele ci sono in un seme.
citazione di Ken Kesey
Aggiunto di Simona Enache
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Meta' del corpo
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
mi avvolge la voce di mia madre .
Non sarebbe lei una scintilla se non fossi stata io
il cielo cullato dalle acque.
Quando mi mancava,
potevo ascoltarmi da sotto il suo cuore
nel mezzo della fiaba.
Meta' del mio corpo è mamma,
Con l'altra meta' mi sono specchiata
in una foglia di mela
vedendomi il suo fiore.
Gli altri fiori mi sono venuti al cuore;
moriranno senza di me
se non li fascio con le ali d'angelo
per salire nello specchio dei cieli,
per nevicare nella felicita' di coloro
che non sono stati avvolti
dalla pianta dei piedi fino alla testa
con la voce della mamma.
Pensando alla foglia ho
capito perché mi sono lasciata fiore nella sua ombra:
nel mio nome troverò sempre la voce di mia madre.
Camelia Oprița
poesia di Camelia Oprița da Poeții noștri .ro (2019), traduzione di Camelia Oprița
Aggiunto di Camelia Oprița
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Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creativita nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere 'superato'. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficolta, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
Albert Einstein in Il mondo come io lo vedo (1931)
Aggiunto di Simona Enache
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Mentre la prosa è una lettera inviata a un amico, la poesia è un fiore che si lascia su una panchina sperando che qualcuno lo raccolga, o una cartolina che si invia ad uno sconosciuto lettore, spesso imbucata senza francobollo.
aforisma di Sandro Montalto da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)
Aggiunto di Simona Enache
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Il punto non è raccogliere l'opinione del mondo come una stella polare che ci guidi, bensì di andare ognuno per la propria strada, nella vita e nel lavoro, senza essere depressi dal fallimento né sedotti dagli applausi.
citazione di Gustav Mahler
Aggiunto di Simona Enache
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La lingua in cui un autore decide di scrivere non è un tradimento della lingua madre. Ci sono cose che esprimiamo in modo diverso a seconda della lingua che usiamo. Se la lingua madre è quella dell'anima, dei sentimenti, l'italiano è la lingua che ho scelto per esprimerli;
La vera vita sociale è la capacità di incontrarsi non solo per parlare di cose sciocche e indifferenti, ma anche di cose serie; Fatelo senza insultare l'altro, senza sminuirlo, senza ridere delle mancanze, ma valorizzando il lato positivo e, comunque, mantenendo la discussione in un contesto costruttivo stabilendo valori di simpatia e solidarietà, spettacolo, e non in un chiacchiericcio meschino, tutti contro tutti, che mina, distrugge e dissolve l'apprezzamento che ognuno ha per gli altri e inevitabilmente anche per se stesso.
citazione di Camelia Oprița (2012)
Aggiunto di Fernando Forgiero - Italia, Artista illustratore c
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Aster, prima splendevi come stella del mattino tra i viventi, ora, morto, tra i defunti splendi come stella della sera.
aforisma di Platon da Apuleio, Sulla magia e in sua difesa (1973)
Aggiunto di Simona Enache
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Ascolto e mi sento dettare un mondo congelato in perdita d'equilibrio, sotto una luce debole e calma e niente di più, sufficiente per vedere, capite, e congelata anch'essa. E sento mormorare che tutto si flette e cede, come sotto dei pesi, ma qui non ci sono pesi, e anche il suolo, inadatto a reggere, e anche la luce, verso una fine che sembra non debba mai esserci. Perché che fine può esserci a queste solitudini in cui non ci fu mai vero chiarore, né verticalità, né solida base, ma sempre queste cose pencolanti, slittanti in un franare senza fine, sotto un cielo senza memoria di mattino né speranza di sera. Queste cose, quali cose, venute da dove, fatte di che? E sembra che qui nulla si muova, né mai si sia mosso, né mai si muoverà, salvo io, che non mi muovo neanch'io quando sono qui, bensì osservo e mi mostro. Sì, è un mondo finito, malgrado le apparenze, è la sua fine che lo ha suscitato, è finendo che è cominciato, è abbastanza chiaro? E anch'io sono finito, quando ci sono, gli occhi mi si chiudono, le mie sofferenze cessano e io finisco, piegato come non possono esserlo i viventi.
Samuel Beckett in Molloy (1996)
Aggiunto di Simona Enache
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