Cupido, monello testardo!
Cupido, monello testardo!
M'hai chiesto un riparo per poche ore,
e quanti giorni e notti sei rimasto!
Adesso il padrone in casa mia sei tu!
Sono scacciato dal mio ampio letto;
sto per terra, e di notte mi tormento;
il tuo capriccio attizza fiamma su fiamma nel fuoco,
brucia le scorte d'inverno e arde me misero.
Hai spostato e scompigliato gli oggetti miei,
io cerco, e sono come cieco e smarrito.
Strepiti senza ritegno, e io temo che l'animula
fugga via per sfuggire te, e abbandoni questa capanna.
poesia di Goethe
Aggiunto di Simona Enache
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Che sta facendo adesso
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
E' a casa? per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull'anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
O forse si domanda
perché tanti sono infelici
sulla terra.
che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
poesia di Nazim Hikmet
Aggiunto di Simona Enache
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C'è un'espressione destinata a piacere, perché ha la pretesa di essere saggia: "Bisogna ravvivare la fiamma". Ma non è così, e per un semplice motivo: la fiamma non muore e non morirà mai. Le sarà capitato di vedere per strada delle vecchie coppie inseparabili che si sorreggono a vicenda… È questa la fiamma. Meno resta di ognuno, più resta dei due.
Emile Ajar in Chiaro di donna (2001)
Aggiunto di Simona Enache
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Grido negro
Sono carbone!
E tu mi strappi brutalmente la terra
e mi fai tua miniera, padrone.
Sono carbone
e tu mi accendi, padrone
perchè ti serva eternamente come forza
motrice,
ma eternamente no, padrone.
Sono carbone
e devo ardere, si
e bruciar tutto con la forza della mia
combustione.
Sono carbone
devo ardere nello sfruttamento
ardere vivo come catrame, mio fratello
fino a non esserti più miniera, padrone.
Io sono carbone
devo ardere
bruciar tutto il fuoco della mia combustione.
Sì!
Io sarò il tuo carbone, padrone!
poesia di Jose Craveirinha
Aggiunto di Simona Enache
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La fiamma non vale nulla senza una candela, una candela senza preghiera è un errore del fuoco.
aforisma di Camelia Oprița (27 novembre 2001), traduzione di Camelia Oprița
Aggiunto di anonimo
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Cercami
Cercami
come quando e dove vuoi
cercami
è più facile che mai
cercami
non soltanto nel bisogno
tu cercami
con la volontà e l’impegno... rinventami!
Se mi vuoi
allora cercami di più
tornerò
solo se ritorni tu
sono stata invadente
eccessivo lo so
il pagliaccio di sempre
anche quello era amore però...
Questa vita ci ha puniti giÃ
troppe quelle veritÃ
che ci son rimaste dentro...
Oggi che fatica che si fa
come è finta l’allegria
quanto amaro disincanto...
Io sono qui
insultami, feriscimi
sono così
tu prendimi o cancellami...
Adesso si
tu mi dirai che torna mai... ti aspetti.
Io mi berrò
l’insicurezza che mi dai
l’anima mia
farò tacere pure lei
se mai vivrò
di questa clandestinità per sempre...
Fidati
che hanno un peso gli anni miei
fidati
e sorprese non avrai
sono quello che vedi
io pretese non ho
se davvero mi credi
di cercarmi non smettere no...
Questa vita ci ha puniti giÃ
l’insoddisfazione è qua
ci ha raggiunti facilmente...
Così poco abili anche noi
a non dubitare mai
di una libertà indecente
Io sono qui
ti servirò, ti basterò
non resterò
una riserva, questo no...
Dopo di che
quale altra alternativa può... salvarci!
Io resto qui
mettendo a rischio i giorni miei
scomodo si
perché non so tacere mai...
Adesso sai
senza un momente non vivrei... comunque.
canzone interpretata di Mina Mazzini
Aggiunto di Simona Enache
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L'amore è la preghiera più bella che possiamo dire
La fiamma non vale nulla senza una candela,
una candela senza preghiera è un errore del fuoco.
Quanto deve essere soave la parola
che a volte ha l'effetto del peccato.
a causa dell'insonnia,
l'intera terra fiorisce,
candela sollevata nel seno dell'icona della preghiera:
trasformami da pietra in
farfalla di fuoco
avere l'eta’ del deserto,
alzarmi dalle sabbie collassate,
amare
non avere il desiderio di fuggire
dalla via del sole -
mi faresti la cortesia di spostarlo nel mio cielo?
Camelia Oprița
poesia di Camelia Oprița da L\'universo dell\'amore (2009), traduzione di Camelia Oprița
Aggiunto di Alessandro
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Non mi sento in colpa verso i libri che non ho letto e che forse non leggerò mai; so che i miei libri hanno una pazienza infinita. Mi aspetteranno sino alla fine dei miei giorni.
Alberto Manguel in La biblioteca di notte (2007)
Aggiunto di Simona Enache
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Non ho mai chiesto di occuparmi di mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci sono rimasto per un problema morale. La gente mi moriva attorno.
citazione di Paolo Borsellino
Aggiunto di Simona Enache
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Senza di Lui il Natale non esisterebbe!
Uomo, spezza un pezzo di pane dal tuo pezzo di pane,
condividilo con coloro che hanno smarrito la via o sono lontani da casa.
È tempo che l'umanità si renda conto che Gesù Cristo
non è il nostro padrone o servitore,
È la nostra coscienza.
Cristo è il nostro cuore.
Senza di lui,
Il Natale non esisterebbe e non avrebbe ragione di esistere!
Questo è il Santo Natale!
poesia di Camelia Oprița da La Penna D'Oro (25 dicembre 2005), traduzione di Camelia Opriţa
Aggiunto di Blu Van Gogh
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Che ondeggi
- Che ondeggi, mio bosco,
Senza piogge, senza venti,
Tutti i rami a terra spenti?
- Perchè mai non ondeggiare
Se il mio tempo scade!
Scema il giorno, il buio sale,
Le mie foglie si fan rade.
Soffia il vento tra le fronde -
I cantor me li disperde;
Da un lato s'egli batte -
Vien l'inverno, va l'estate.
Come non chinare il ramo,
Se gli ucceli se ne vanno!
Sopra i miei ramoscelli
Passan rondini a stuoli,
Sulle ali i miei pensieri,
La mia sorte, i miei giorni.
Se ne vanno a schiera a schiera,
Gli orizzonti annera,
Se ne vanno come istanti,
Dimenando le lor ali,
E mi lascian derelitto,
Appassito, svigorito,
Solo solo con l'affanno,
Unico mio compagno!
poesia di Mihai Eminescu, traduzione di Geo Vasile
Aggiunto di Simona Enache
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Piaghe d'amore
La luce, questo fuoco che divora.
Questo paesaggio grigio che m'attornia.
Questa pena per una sola idea.
Quest'angoscia di cielo, terra e d'ora.
Questo pianto di sangue che decora
lira senza timbro, torcia senza presa
Questo peso del mare che mi frusta.
Questo scorpione che attende entro di me.
Ghirlanda d'amore, letto di ferito
sono e di insonne, sogno la presenza
tua nel fondo in rovina del mio petto;
e se ricerco una vetta di prudenza
il tuo cuore mi dà una valle densa
di cicuta e passione d'aspra scienza.
poesia di Federico Garcia Lorca
Aggiunto di Simona Enache
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Portami con te
Portami con te nel mattino vivace
le reni rotte l'occhio sveglio appoggiato
al tuo fianco di donna che cammina
come fa l'amore,
sono gli ultimi giorni dell'inverno
a bagnarci le mani e i camini
fumano più del necessario in una
stagione così tiepida,
ma lascia che vadano in malora
economia e sobrietà ,
si consumino le scorte
della città e della nazione
se il cielo offuscandosi, e poi
schiarendo per un sole più forte,
ci saremo trovati
là dove vita e morte hanno una sosta,
sfavilla il mezzogiorno, lamiera
che è azzurra ormai
senza residui e sopra
calmi uccelli camminano non volano.
poesia di Attilio Bertolucci
Aggiunto di Simona Enache
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Sono così determinato a non nascondere il talento che Dio è stato contento di concedermi nella Chirurgia, che è la mia vocazione in questa breve vita, che quanto più i miei giorni passano, tanto più duramente io mi sento guidato a lavorare mentre essi si consumano, per aiutare, se posso, quelli che avranno a che fare con me, finché Dio sarà felice di lasciarmi su questa terra.
Ambroise Pare in preface of The Book of the Plague (1568)
Aggiunto di Simona Enache
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Pioggia d'estate
Pioggia d'estate cade dentro di me
acini d'uva si schiacciano contro i miei vetri
gli occhi delle mie foglie sono abbagliati
pioggia d'estate cade dentro di me
piccioni d'argento volano dai miei tetti
la mia terra corre coi piedi nudi
pioggia d'estate cade dentro di me
una donna è scesa dal tram
i polpacci bianchi bagnati
pioggia d'estate cade dentro di me
senza rinfrescare la mia tristezza
pioggia d'estate cade dentro di me
all'imptovviso s'arresta
il peso dell'afa è rimasto dov'era
al termine delle grosse rotaie
arrugginite.
poesia di Nazim Hikmet
Aggiunto di Simona Enache
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Chiedo silenzio
Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi.
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Uno è l'amore senza fine.
La seconda è vedere l'autunno.
Non posso vivere senza vedere che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l'estate
rotonda come un'anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, bene amata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio,
È quasi nulla e quasi tutto.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Due settimane fa sono stato coinvolto in un buon esempio di contraccezione orale. Ho chiesto a una ragazza di venire a letto con me e lei mi ha detto di no.
citazione di Woody Allen
Aggiunto di Simona Enache
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After such pleasures
Questa notte, cercando la tua bocca
in un’altra bocca
quasi credendoci, perché così
da cieco è questo fiume
che attira nella donna e mi
sommerge fra le sue palpebre
che tristezza nuotare infine verso la
riva del sopore
sapendo che il sopore è questo
schiavo ignobile
che accetta le monete false,
le fa circolare sorridendo.
Scordata purezza, come vorrei
riscattare questo dolore di Buenos Aires, questa
attesa senza pause né speranza.
Solo nella mia casa aperta sul porto
un’altra volta incominciare ad amarti
un’altra volta incontrarti al cafè
la mattina
senza che tante cose irrinunciabili
fossero accadute
e non dovermi accontentare di questo
oblio che sale
verso il nulla, per cancellare dalla
lavagna i tuoi pupazzetti
e non ritrovarmi soltanto una
finestra senza stelle.
poesia di Julio Cortazar, traduzione di Federico Guerrini
Aggiunto di Simona Enache
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La stella della sera
L'estate era al suo meriggio,
e la notte al suo colmo;
e ogni stella, nella sua propria orbita,
brillava pallida, pur nella luce
della luna, che più lucente e più fredda,
dominava tra gli schiavi pianeti,
nei cieli signora assoluta -
e, col suo raggio, sulle onde.
Per un poco io fissai
il suo freddo sorriso;
oh, troppo freddo - troppo freddo per me!
Passò, come un sudario,
una nuvola lanugiosa,
e io allora mi volsi a te
orgogliosa stella della sera,
alla tua remota fiamma,
più caro avendo il tuo raggio;
giacchè più mi allieta
l'orgogliosa parte
che in cielo svolgi a notte,
e di più io ammiro
il tuo fuoco distante
che non quella fredda, consueta luce.
poesia di Edgar Allan Poe
Aggiunto di Simona Enache
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Stride la vampa! la folla indomita corre a quel fuoco lieta in sembianza: urli di gioia eccheggiano... Cinta di sgherri donna s'avanza! Sinistra splende su' volti orribili la tetra fiamma che sale al ciel!
Giuseppe Verdi in Il Trovatore
Aggiunto di Simona Enache
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Autunno veneziano
L'alito freddo e umido m'assale
di Venezia autunnale,
Adesso che l'estate,
sudaticcia e sciroccosa,
d'incanto se n'è andata,
una rigida luna settembrina
risplende, piena di funesti presagi,
sulla città d'acque e di pietre
che rivela il suo volto di medusa
contagiosa e malefica.
Morto è il silenzio dei canali fetidi,
sotto la luna acquosa,
in ciascuno dei quali
par che dorma il cadavere d'Ofelia:
tombe sparse di fiori
marci e d'altre immondizie vegetali,
dove passa sciacquando
il fantasma del gondoliere.
O notti veneziane,
senza canto di galli,
senza voci di fontane,
tetre notti lagunari
cui nessun tenero bisbiglio anima,
case torve, gelose,
a picco sui canali,
dormenti senza respiro,
io v'ho sul cuore adesso più che mai.
Qui non i venti impetuosi e funebri
del settembre montanino,
non odor di vendemmia, non lavacri
di piogge lacrimose,
non fragore di foglie che cadono.
Un ciuffo d'erba che ingiallisce e muore
su un davanzale
è tutto l'autunno veneziano.
Così a Venezia le stagioni delirano.
Pei suoi campi di marmo e i suoi canali
non son che luci smarrite,
luci che sognano la buona terra
odorosa e fruttifera.
Solo il naufragio invernale conviene
a questa città che non vive,
che non fiorisce,
se non quale una nave in fondo al mare.
poesia di Vincenzo Cardarelli
Aggiunto di Simona Enache
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