Semplicemente Tua
Ho sbagliato continuamente
con il corpo e con la mente,
ho cercato inutilmente
i tuoi gesti, le parole
che mi fan morire il cuore.
Ho dato a te
gli anni più belli
quelli veri, quelli verdi,
oggi lo so
ho sbagliato
ho cercato, provocato
e poi
preso un pò di niente
sono qui.
Semplicemente tua
meravigliosamente tua
fra le tue braccia
ancora tua.
Nella mia gioia
nel mio dolore
come ti odio
ma poi ti amo.
canzone interpretata di Mina Mazzini
Aggiunto di Simona Enache
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Citazioni simili
Volevo amarti un po’
Volevo amrti un po'
per non soffrire più
tu eri quello giusto per giocare
per divertirsi ancora
per ridere di noi
per non pensare troppo
per dormire...
Poi ho sentito
la tua energia
la tua testa dura
la tua follia
la tua dolcezza
che mi ha viziata
ed il girasole
della tua risata
e con te potrei
gettare via
il mio tempo che coltiva
la malinconia.
Volevo amarti un po'
ma ti amo già di più
è questo che mi fa più paura...
Ma grazie a te
sorrido anch'io
perchè affronti tu
al posto mio
i miei fantasmi
e i miei non so
e il mio ribellarmi
finchè vivrò
e anche se ti chiamo
il mio bambino
forse è già destino che
tu mi porti via
Volevo amarti un po'
ma ti amo già di più
è questo che mi fa più paura.
Volevo amarti un po'
ma ti amo già di più
e tu mi chiedi se
sono tua?...
canzone interpretata di Ornella Vanoni
Aggiunto di Simona Enache
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Giuramento per la mamma
Giuro, che fra anni, chi sa quando,
io sarò la tua luce
e asciugherò la tua lacrima.
Prego il buon Dio,
che faccia dondolare sulla mia faccia,
la luce del tuo viso.
E tu mamma, guarda alla mattina,
nello specchio gli occhi verdi,
i tuoi o i miei,
dalle lontananze vedi?
Lacrima di felicità la tua,
di dolore e sofferenza la mia.
poesia di Gabriela Ana Balan (2014), traduzione di Denisa Balan
Aggiunto di Gabriela Ana Balan
Commenti! | Vota! | Copia! | In rumeno
In questa notte d'autunno
In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole
perole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
poesia di Nazim Hikmet
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 24
Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
L'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
Prospettica, eccellente arte pittorica,
Ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
Per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
Custodita nella bottega del mio seno,
Che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.
Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
I miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
Son finestre al mio seno, per cui il Sole
Gode affacciarsi ad ammirare te.
Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
Ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.
poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)
Aggiunto di Simona Enache
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Vita della mia vita
Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra.
Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione.
Sempre cercherò di scacciare
ogni malvagità dal mio cuore,
e di farvi fiorire l'amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel più profondo del cuore.
E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi dà la forza di agire.
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Se in ogni circostanza non rapporterai la tua azione al fine secondo natura, ma, nella scelta o nel rifiuto, ti indirizzerai ad altro fine, le tue azioni non saranno in coerenza con le tue parole.
citazione di Epicur
Aggiunto di Simona Enache
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Il giardino quantico
Con il sentimento dell’eccellenza nell’arte,
i miei versi
danno vita a nugoli di stelle.
Da ragioni intellegibili,
tutte le cose che ti circondano
all’origine sono state non parole,
mappate poi in parole.
Nel giardino quantico –
chiuso con la chiave negli abissi,
non esiste niente dell’universo conosciuto,
solo l’attimo magico in cui puoi
immortalare un pensiero, un’idea.
Entrando nella cassaforte della natura,
l’atto contemplativo cambia il mondo;
alla fine della strada la luce giace
tra multipli stati ed effetti –
la fortuna appare quando non ti aspetti,
riempiendo i vuoti con i sussurri
di quelli preparati ad accoglierla
in inedite (...) chiamate.
Annebbiando il quadro dal sogno,
nell’universo quantico
la luce si riposa
in un infimo buco nero,
come la gatta di Schrödinger
nascosta nella propria
vita/morte.
Terra
dei misteri ultraprofondi,
in fumigazioni nostalgiche
il corpo non si ricorda nessuna paura;
imprevedibile la vita –
nella chiarezza dell’attimo cerca fama.
Dalla correlazione quantistica
al superdeterminismo –
solo le parole del mondo
trovate in superposizione
e la luce libera da qualsiasi servitù:
sottilmente dissipata nell’aria della tua presenza.
Nel
giardino quantico,
in una nuvola di probabilità -il fonema
sventola nella mano
la chiave dei tuoi sforzi,
con il sentimento dell’eccellenza
invocando la parola-talismano
per chiudere
il Poema.
poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela Cîrțog
Aggiunto di anonimo
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Bastardo
C’è una ragione di più
l’hai detto
ma che bravo,
ma questa parte di te
davvero, la ignoravo,
non me l’aspettavo davvero
è come bere il più potente veleno
è amaro,
non recuperare ti prego
tanto più parli e ancora meno ti credo
peccato,
lascia al silenzio la sua verità
aspetta...
Voglio dirti quello che sento
farti morire nello stesso momento, bastardo
voglio affrontarti senza fare un lamento
voglio bruciarti con il fuoco che ho dentro
per poi vederti cenere, bastardo
far soffiare su di te il vento.
Io spezzata in due dal dolore
mentre ti amavo tu facevi l’amore
per gioco,
lasciami sognare la vita
l’hai detto tu quando è finita è finita
io vado
chissà se un giorno poi mi passerà
la rabbia che porto nel cuore.
Voglio dirti quello che sento
farti morire nello stesso momento, bastardo
vedere gli occhi tuoi in un mare profondo
farti affogare nei singhiozzi del pianto
e spingerti sempre più giù, bastardo
ma purtroppo tocca a me
soffrire, gridare, morire
tu, hai preso senza dare mai,
noi la cosa che non vuoi
maledetto sporco amore…
Voglio dirti quello che sento
farti morire nello stesso momento, bastardo
e poi vederti cenere, bastardo
ma purtroppo tocca a me
soffrire,
gridare,
ti amo, bastardo.
canzone interpretata di Anna Tatangelo
Aggiunto di Simona Enache
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Poem XVII
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Bastardo
C'è una ragione di più
l'hai detto... ma che bravo
ma questa parte di te
davvero la ignoravo.
Non me l'aspettavo davvero
è come bere il più potente veleno
è amaro
non recuperare ti prego.
Tanto più parli e ancora meno ti credo, peccato!
Lascia al silenzio la sua verità
aspetta...
Voglio dirti quello che sento.
farti morire nello stesso momento!
Bastardo!
Voglio affrontarti senza fare un lamento
Voglio bruciarti con il fuoco che ho dentro
Per poi vederti cenere, bastardo!
Farti soffiare su di te, il vento!
Io spezzata in due dal dolore!
Mentre ti amavo tu facevi l'amore, per gioco!
Lasciami sognare la vita
l'hai detto tu quando è finita è finita
io vado.
Chissà se un giorno poi mi passerà,
la rabbia che porto nel cuore.
Voglio dirti quello che sento!
fatti morire nello stesso momento!
Bastardo!!!
Vederi gli occhi tuoi in un mare profondo!
Farti affogare nei singhiozzi del pianto!
E spingerti sempre più giù!
Bastardo!
Ma purtoppo tocca a me.
Soffrire, gridare, morire...
Tu, hai preso senza dare mai
noi
la cosa che non vuoi.
Maledetto sporco amore!
Voglio dirti quello che sento.
fatti morire nello stesso momento!
Bastardo!
E poi vederti cenere, bastardo!
Ma purtroppo tocca a me
soffrire, gridare, ti amo,
bastardo!
canzone interpretata di Anna Tatangelo, musica di Gigi D'Alessio, versi di Anna Tatangelo da Progetto B (16 febbraio 2011)
Aggiunto di Simona Enache
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Chi ti ha guardata
Chi ti ha guardata una volta, irretito
non sarà mai dalla rovina, o Madre;
da te lontano, cede alla tristezza,
ti amerà sempre con passione ardente,
e la memoria in lui della tua grazia
resta il più alto volo del suo spirito.
Mi volgo a te con devozione immensa,
tu già conosci quello che mi manca.
Sii tenera con me, Madre soave,
dammi un segno di gioia, finalmente.
Tutta la mia esistenza in te riposa,
resta vicino a me solo un istante.
Più volte nei miei sogni ti ho veduta
così bella, e nell'intimo amorosa;
il piccolo dio che avevi tra le braccia
voleva muoversi a pietà del compagno;
ma tu tornasti, levando il tuo sguardo
sublime, tra le nuvole in tripudio.
Me infelice! che cosa ti ho mai fatto?
Pieno di nostalgia, ti prego ancora;
non sono il luogo dove la mia vita
trova pace, le tue cappelle sante?
Regina benedetta,
prenditi questo cuore e questa vita.
Lo sai, regina amata,
che sono tutto interamente tuo.
Non ho goduto già da lungo tempo
nel segreto del cuore la tua grazia?
Quando ero ancora ignaro di me stesso
succhiavo il latte al tuo beato seno.
Sei stata accanto a me infinite volte,
guardavo a te con gioia di fanciullo;
mi tendeva le mani - perché un giorno
potesse ritrovarmi - il tuo bambino.
Con dolce e tenero sorriso - oh tempo
di paradiso! - un bacio tu mi davi.
Questo beato mondo ora è lontano,
e già da tempo il lutto mi accompagna,
perdutamente ho continuato a errare:
dunque ho peccato in modo così grave?
Fanciullo, tocco l'orlo del tuo manto,
svegliami tu da questo grave sogno.
Solo un fanciullo può guardarti in viso,
con fiducia aspettare il tuo soccorso;
allora sciogli il vincolo degli anni,
ch'io ritorni com'ero, il tuo bambino.
Vivono in me la fedeltà, l'amore
mio di fanciullo, da quel tempo d'oro.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 2
Quando quaranta inverni assedieranno la tua fronte
e profonde trincee solcheranno il campo della tua bellezza,
l'orgoglioso manto della gioventù, ora ammirato,
sarà a brandelli, tenuto in nessun conto.
Allora, se richiesto dove la tua bellezza giace,
dove il tesoro dei tuoi gagliardi giorni,
rispondere ch'essi s'adagiano infossati nei tuoi occhi
per te vergogna bruciante sarebbe e ridicolo vanto.
Quanta più lode meriterebbe la tua bellezza,
se tu potessi replicare: "Questo mio bel bambino
pareggia il conto e fa perdonare il passare degli anni",
dando prova che la sua bellezza da te fu data.
Sarebbe questo un sentirsi giovane quando sei vecchio,
mirare il tuo sangue caldo quand'esso nelle tue vene è freddo.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Mi hai fatto senza fine
Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.
Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.
Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire.
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Non ho mai avallato "amori pubblicitari". Gli unici, veri, sono appunto quelli con Volonté e Delon. Un ragazzo d'oro, Gian, ma poi è arrivato Delon...
citazione di Mireille Darc
Aggiunto di Simona Enache
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Ci vuole pazienza. Prima o poi passa il vento e si va. Si va nel verso giusto, che poi, forse, è proprio quello sbagliato, chissà... Sì, prima o poi passa il vento, arriva un soffio e ti regala un po' di movimento.
Giulia Carcasi in Ma le stelle quante sono
Aggiunto di Simona Enache
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Più di così
Tu con la faccia dura e senza sogni
sulla mia pelle sai lasciare i segni,
sulle ferite poi ci metti il sale
io non capisco questo strano amore,
ma dovrei fare esattamente come
fa un cane buono con il suo padrone,
contro di te che sai tenere banco,
coprire con gli stracci un cuore stanco.
Più di così
non so più cosa dare
più di così
che cosa fa più male,
perderti adesso e non vederti più,
ricominciare come lo vuoi tu,
più di così
mi chiedi e mi pretendi,
più di così
mi stringi e poi mi stendi,
e a denti stretti io ti dico sì
perchè ti amo.
Perchè non trovo mai una via di uscita
perchè mi dico sempre che è finita,
e poi mi trovo chiusa in un bicchiere,
dove tu puoi tranquillamente bere.
Più di così
che cosa vuoi che faccia
più di così
non apro le mie braccia
ma dove vuoi che vada senza te
tutto daccapo e il resto va da sé
più di così,
mi chiedi e mi pretendi
più di così
mi stringi e poi mi stendi,
e a denti stretti io ti dico sì
perché ti amo.
canzone interpretata di Mina Mazzini da Catene (1984)
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 47
I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.
Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perchè non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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Gli Innamorati
Nelle terrazze d'estate al blu
bevendo notte e felicità
convinti di non morire più
nei lunghi inverni delle città
il mondo chiudono con la zip
carte di credito a fantasia
e se ne fregano della SIP
l'amore è anche telepatia
Gli innamorati con piccoli voli
galleggiano un metro più in sù
e della vita si mangiano il miele
e a noi non ne lasciano più
magari piangono in fondo a un film
e poi si picchiano per la via
al buio lottano con i jeans
giocando il sesso con allegria
Gli innamorati si inventano il sole
nei freddi grappini di un bar
ladri sfacciati di baci e parole
che scappano dalla realtà
Eppure gli innamorati ci sembrano strani
ma lo siamo stati anche noi
bianchi sui prati a migliaia di mani
e adesso non voglio e non vuoi
Gli innamorati senza pietà
come la figlia del paradiso
con le tue ciglia voltate in là
dietro un sorriso che se ne va,
se ne va...
Ma i grandi amori non vanno via
come le macchie di eternità
lo credi tu che non sei più mia
con le tue ciglia voltate in là
Gli innamorati lo sono per sempre
e ancora lo siamo io e te
come poeti di fine settembre
un po' ci sentiamo Prevert...
Gli innamorati non lasciano ombre
le tengono ognuno per sè
Gli innamorati lo sono per sempre
e ancora lo siamo io e te,
io e te, io e te, si, io e te.
canzone interpretata di Umberto Tozzi
Aggiunto di Simona Enache
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Canzone sulle giovani fanciulle
Già quando nascono, hanno profumo di mela
cosparsa di miele e latte.
E sono piccine, di circa tre anni,
poi l'epidermide s'indora
e un'ombra impalpabile
comincia a disegnare la loro innocenza.
Sorridono, senza malizia ancora;
e l' onda che penetra il corpo
si ferma poi su quelle punte
e non si muove più.
Da quel momento, arrossiscono;
ma nei giochi
le bambole gocano ancora con loro,
e le costringono a socchiudere gli occhi.
La loro pelle però
ha già il profumo della foglia d'acero
sminuzzata. E quando si voltano,
il cuore gli pulsa.
poesia di Jaroslav Seifert
Aggiunto di Simona Enache
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