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Antonio Castronuovo

Sentiva che in cielo non c’era nessun dio, ma l’azzurro gli piaceva ugualmente.

aforisma di Antonio Castronuovo da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)Segnala un problemaCitazioni simili
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Umberto Saba

La capra

Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.

poesia di Umberto SabaSegnala un problemaCitazioni simili
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Jean-Paul Sartre

Tutto era pieno, tutto era in atto, non c'era intervallo, tutto, perfino il più impercettibile sussulto, era fatto con un po' d'esistenza. E tutti questi esistenti che si affaccendavano attorno all'albero non venivano da nessun posto e non andavano in nessun posto. Di colpo esistevano, e poi, di colpo non esistevano più: l'esistenza è senza memoria; di ciò che scompare non conserva nulla - nemmeno un ricordo.

Jean-Paul Sartre in La nausea (2003)Segnala un problemaCitazioni simili
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Ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa in I raccontiSegnala un problemaCitazioni simili
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Stendhal

Spesso egli rideva di cuore di quel che si diceva in quel gruppetto, ma si sentiva incapace d'inventare qualcosa di simile. Era come una lingua straniera, ch'egli capiva, ma non sapeva parlare.

Stendhal in Il rosso e il neroSegnala un problemaCitazioni simili
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Albero da frutto

Con le radici
inchiodate nel Tempo
e i rami nel cielo,
solo gli uccelli
possono raccontare
i fiori
nel battito del vento.
Benedetta,
sulla terra, la vita
c'è il frutto
che finisce
nella boca dell'Univeso.

poesia di Aneta Timplaru Horghidan da In azzurro (novembre 2014), traduzione di Aneta Timplaru HorghidanSegnala un problemaCitazioni simili
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Sabato

Vorrei bere un bicchiere di vino:
amore, mi hai dimenticata?

passa una voce, tra gli anni,
come un venticello saltellante:

-ti ho avuta!
-ti ho ancora!

sul tavolino l'orologio misura
un tempo che non conosco:

nell'orizzonte si muove l'infinito
e apre una porta nel cielo.

poesia di Aneta Timplaru Horghidan da In azzurro (novembre 2014), traduzione di Aneta Timplaru HorghidanSegnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Aneta Timplaru Horghidan
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Umberto Saba

A mia moglie

Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t'offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna.

poesia di Umberto SabaSegnala un problemaCitazioni simili
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Edgar Allan Poe

Solo

Fanciullo, io gia' non ero
come gli altri erano, ne' vedevo
come gli altri vedevano. Mai
derivai da una comune fonte
le mie passioni - ne' mai,
da quella stessa, i miei aspri affanni.
Ne' il tripudio al mio cuore
io ridestavo in accordo con altri.
Tutto quello che amai, io l' amai da solo.
Allora - in quell' eta' - nell' alba
d' una procellosa vita - fu deerivato
da ogni piu' oscuro abisso di bene e male
il mistero che ancora m' avvince -
dai torrenti e dalle sorgenti -
dalla rossa roccia dei monti -
dal sole che d' intorno mi ruotava
nelle sue dorate tinte autunnali -
dal celeste baleno
che daccano mi guizzava -
dal tuono e dalla tempesta -
e dalla nuvola che forma assumeva
(mentre era azzurro tutto l' altro cielo)
d' un demone alla mia vista.

poesia di Edgar Allan PoeSegnala un problemaCitazioni simili
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Alexis Carrel

Il Dio di Platone era inaccessibile nella sua grandezza. Quello di Epitteto si confondeva con l'anima delle cose... Il Cristianesimo, al contrario, ha condotto Dio alla portata dell'uomo. Gli ha dato un viso. Ne ha fatto nostro padre, nostro fratello, il nostro salvatore.

Alexis Carrel in La preghieraSegnala un problemaCitazioni simili
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In carcere Dio non era lontano, nei cieli: era come un vicino, e come con un vicino così parlavi con Dio e Lo pregavi. Ero così certo quando parlavo con Lui, Lo sentivo così vicino!

Zosim Oancea in Le icone su vetro di Sibiel, di Giovanni Ruggeri (2008)Segnala un problemaCitazioni simili
Aggiunto di Dan Costinaş
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Rinaldo Caddeo

Dio è la formica che hai calpestato, chiedendoti dove era Dio.

aforisma di Rinaldo Caddeo da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)Segnala un problemaCitazioni simili
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Anais Nin

Con una mano gliele accarezzava dolcemente, lentamente, godendosele senza problemi, sentendo le linee armoniose, i lunghi passaggi serici che salivano sotto il vestito. Era difficile per Bijou rimanere assolutamente immobile. Avrebbe voluto aprire di più le gambe. Come si muoveva lenta la mano di lui. La sentiva seguire i contorni delle gambe, soffermarsi sulle curve, fermarsi sul ginocchio, poi continuare. Poi si interruppe, proprio prima di toccarle il sesso. L'uomo probabilmente le aveva guardato il viso per vedere se era profondamente ipnotizzata. Poi, con due dita, incominciò a toccarle il sesso, a palparlo.

Anais Nin in Il delta di VenereSegnala un problemaCitazioni simili
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Aldous Huxley

Coloro che combattono, non per Dio in se stessi, ma contro il diavolo negli altri, non riescono mai a migliorare il mondo, ma lo lasciano com'era, o qualche volta peggiore di com'era prima che cominciasse la crociata.

Aldous Huxley in I diavoli di LoudunSegnala un problemaCitazioni simili
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Gabriel Garcia Marquez

C'era una stella sola e limpida nel cielo colore di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati.

Gabriel Garcia Marquez in Memoria delle mie puttane tristiSegnala un problemaCitazioni simili
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L'Azzurro

Del sempiterno azzurro la serena ironia
Perséguita, indolente e bella come i fiori,
Il poeta impotente di genio e di follia
Attraverso un deserto sterile di Dolori.

Fuggendo, gli occhi chiusi, io lo sento che scruta
Intensamente, come un rimorso atterrante,
L'anima vuota. Dove fuggire? E quale cupa
Notte gettare a brani sul suo spregio straziante?

Nebbie, salite! Ceneri e monotoni veli
Versate, ad annegare questi autunni fangosi,
Lunghi cenci di bruma per i lividi cieli
Ed alzate soffitti immensi e silenziosi!

E tu, esci dai morti stagni letei e porta
Con te la verde melma e i pallidi canneti,
Caro Tedio, per chiudere con una mano accorta
I grandi buchi azzurri degli uccelli crudeli.

Ed ancora! Che senza sosta i tristi camini
Fùmino, e di caligine una prigione errante
Estingua nell'orrore dei suoi neri confini
Il sole ormai morente giallastro all'orizzonte!

- Il cielo è morto. - A te, materia, accorro! Dammi
L'oblio dell'Ideale crudele e del Peccato:
Questo martire viene a divider lo strame
Dove il gregge degli uomini felice è coricato.

Io voglio, poiché infine il mio cervello, vuoto
Come il vaso d'unguento gettato lungo il muro,
Più non sa agghindare il pensiero stentato,
Lugubre sbadigliare verso un trapasso oscuro…

Invano! Ecco trionfa l'Azzurro nella gloria
Delle campane. Anima, ecco, voce diventa
Per più farci paura con malvagia vittoria,
Ed esce azzurro angelus dal metallo vivente!

Si espande tra la nebbia, antico ed attraversa
La tua agonia nativa, come un gladio sicuro:
Dove andare, in rivolta inutile e perversa?
Mia ossessione. Azzurro! Azzurro! Azzurro! Azzurro!

poesia di Stephane MallarmeSegnala un problemaCitazioni simili
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Esso (il regno di Dio) è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra.

Gesù in Vangelo secondo MarcoSegnala un problemaCitazioni simili
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David Hume

Se disporre della vita umana fosse una prerogativa peculiare dell'Onnipotente, allora per gli uomini sarebbe ugualmente criminoso salvare o preservare la vita. Se cerco di scansare un sasso che mi cade sulla testa, disturbo il corso della natura, prolungando la mia vita oltre il periodo che, in base alle leggi generali della materia e del moto, le era assegnato. Se la mia vita non fosse del tutto mia, sarebbe delittuoso sia porla in pericolo sia disporne!

David Hume in Opere: Sul suicidioSegnala un problemaCitazioni simili
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Sul marciapiede era ormai un misto di schifo e lastre di ghiaccio. Erano ventiquattro ore che non nevicava più ma il cielo prometteva bufere scandinave. La città non riposava, comunque. Ubriachi di spirito controriformistico i milanesi sfidavano gli dei continuando ad andare al lavoro come fosse una qualsiasi giornata di primavera.

citazione di Gianni BiondilloSegnala un problemaCitazioni simili
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Julien Green

Il paradiso terrestre, nello strano piccolo universo che mi ero fatto, era il tempo in cui il desiderio non regnava. La carne era l'anarchia, era l'orrore che oscurava i volti. Oggi ancora, come odio quella forza inesorabile che assoggetta gli uomini ai suoi onnipotenti capricci!

Julien Green in Partire prima di giornoSegnala un problemaCitazioni simili
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Sono andato da Ponchielli e mi sono trattenuto quattro giorni. Parlai col Fontana, poeta, che trovasi a villeggiare lì vicino a Ponchielli, e si fissò, quasi, per un libretto. Anzi mi disse che gli piaceva la mia musica. Ponchielli, poi, entrò anche lui di mezzo, e mi raccomandò caldamente.

Giacomo Puccini in lettera a mammaSegnala un problemaCitazioni simili
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