Venezia
Colombaia dorata sull'acqua,
tenera e verde struggente,
e una brezza marina che spazza
la scia sottile delle barche nere.
Che dolci, strani volti tra la folla,
nelle botteghe lucenti balocchi:
un leone col libro su un cuscino a ricami,
un leone col libro su una colonna di marmo.
Come su di un'antica tela scolorita,
il cielo azzurro fioco si rapprende...
ma non si è stretti in quest'angustia,
e non opprimono l'umido e l'afa.
poesia di Anna Ahmatova
Aggiunto di Simona Enache
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Mandela il leone
Ascolta il poeta lontano da te
Ma vicino al tuo cuore.
Mandela - il leone
Tu non sei solo Mandela
Tu sei il Messia
Che abolisce la repressione
Non per instaurare un'altra
Eterno dualismo tra il bianco ed il nero,
Bensì
Per seppellire la sordida povertÃ
In una terra
Libera
Per
L'amore del Cuore e dell'anima.
A quando il tuo ruggito di speranza
Speranza di una terra senza razzismo
Mandela - il leone
Il tuo regno ti domanda
Mandela il leone.
poesia di Boubacar Traore
Aggiunto di Simona Enache
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Se per noi Cristo stesso non è in fin dei conti che una nobilissima poesia, questa è al tempo stesso più realizzabile di ogni altro ideale poetico – nella comunione quotidiana col pane e col vino.
Richard Wagner in Il libro bruno
Aggiunto di Simona Enache
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In estate come in inverno
In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.
Accanto a lui un imbecille
un signore che ne ha
tristemente pesca con la lenza
Egli non sa perché
vedendo passare una chiatta
la nostalgia lo afferra
Anch'egli vorrebbe partire
lontano lontano sull'acqua
e vivere una nuova vita
con un po' di pancia in meno.
In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.
Il bravo pescatore con la lenza
torna a casa senza un sol pesce
Apre una scatoletta di sardine
e poi si mette a piangere
Capisce che dovrà morire
e che non ha mai amato
Sua moglie lo compatisce
con un sorriso ironico
E' una ignobile megera
una ranocchia d'acquasantiera.
In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.
Sa bene che i battelli
son grandi topaie sul mare
e che per i bassi salari
le belle barcaiole
e i loro poveri battellieri
portano a spasso sui fìumi
una carrettata di fìgli
soffocati dalla miseria
in estate come in inverno
con non importa qual tempo.
poesia di Jacques Prevert
Aggiunto di Simona Enache
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La tua anima
La tua anima è un fiume, mio amore
scorre in alto tra le montagne
tra le montagne verso la piana
verso la piana senza poterla raggiungere
senza raggiungere il sonno dei salici piangenti
la quiete dei larghi archi di ponte
dell'erbe acquatiche dell'anatre della testa verde
senza raggiungere la dolcezza triste delle superfici piane
senza raggiungere i campi di grano al chiaro di luna
scorre verso la piana
scorre in alto tra le montagne
il sole azzurro delle nevi delle montagne
scorre schiumeggiando mescolando nel fondo le pietre nere
con quelle bianche
scorre coi suoi pesci che nuotano contro corrente
vigili nelle curve
s'inabissa e s'inalbera
pazza del proprio fragore
scorre in alto tra le montagne
tra le montagne verso la piana
verso la piana inseguendola
senza poterla raggiungere.
poesia di Nazim Hikmet
Aggiunto di Simona Enache
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Quando la conoscenza oscura non può piú spingersi ad oggetto piú piccolo né col vedere, né coll'udire, né coll'odorato, né col gusto, né con la sensazione del tatto, ma si deve indirizzar la ricerca a ciò che è ancor piú sottile.
citazione di Democrito
Aggiunto di Simona Enache
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Venezia
Lo scafo sciaborda e scolora
tra dettagli preziosi che dilagano taciturni.
Cambi di luce serrano le ore tra muri appisolati
mentre il vento gioca ai gettoni e li spende
per la cruna delle calli.
C’è chi passa, e chi non c’è, chi resta nell’intonaco
e la nebbia lo divora.
Il chiacchierio dell’acque controvento
mi spinge in retroscena, e quando il cielo
sviene sul pontile mi nasce acuta la domanda
se ho fede in ciò che spero, se spero in ciò che dubito.
Seguo l’andare nel limaccio dei barconi al vento
tra pietre e muschio che altercano in sordina
tra bolle d’acqua che s’impilano gioviali a far festa
orchestra a più docile destino.
Strabilia di lanterne sorvolano comignoli a facciata
e fumi al cielo, seguono il corteo delle stoffe che solca
ponti e sale in corrimano ai salotti ciarlieri
al sagrato, al portico, ai rosoni di vetro soffiato…
E infine, ciarle in vernacolo, in gorgheggio
dai tendalini delle barche, da bocche in sboccio
di sovrana bellezza…
Ma ora che parto, dal traghetto solo nuvole
e una foto bianconero di Murano.
poesia di Silvana Baroni da Perdersi per mano (2012)
Aggiunto di Simona Enache
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Sera religiosa
Verso una luna molto grande
che splende nel cielo invernale,
come patena d'oro verde,
vanno le nubi all'offertorio.
Attraversano il firmamento,
un coro sembrano di luci;
scaglionate dalle vetrate
oscuramente illuminate.
Sì che queste agitate notti
nel fondo di nere paludi
mirano, come in enormi specchi,
la bianca messa delle nubi.
poesia di Emile Verhaeren
Aggiunto di Simona Enache
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A l'antica piazza dei tornei salgono strade e strade e nell'aria pura si prevede sotto il cielo il mare. L'aria pura è appena segnata di nubi leggere. L'aria è rosa. Un antico crepuscolo ha tinto la piazza e le sue mura. E dura sotto il cielo che dura, estate rosea di più rosea estate. Intorno nell'aria del crepuscolo si intendono delle risa, serenamente, e dalle mura sporge una torricella rosa tra l'edera che cela una campana: mentre, accanto, una fonte sotto una cupoletta getta acqua acqua ed acqua senza fretta, nella vetta con il busto di un savio imperatore: acqua acqua, acqua getta senza fretta, con in vetta il busto cieco di un savio imperatore romano. Un vertice colorito dall'altra parte della piazza mette quadretta, da quattro cuspidi una torre quadrata mette quadretta svariate di smalto, un riso acuto nel cielo, oltre il tortueggiare, sopra dei vicoli il velo rosso del roso mattone: ed a quel riso odo risponde l'oblìo. L'oblìo così caro alla statua del pagano imperatore sopra la cupoletta dove l'acqua zampilla senza fretta sotto lo sguardo cieco del savio imperatore romano.
Dino Campana in Piazza Sarzano
Aggiunto di Simona Enache
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L'amore è abbastanza grande da includere una frase letta in un libro, la linea di un collo visto e desiderato tra la folla, un viso amato e desiderato visto al finestrino di un metrò che sfreccia via. È grande abbastanza da includere un amore passato, un amore futuro, un film, un viaggio, la scena di un sogno, un'allucinazione, una visione.
citazione di Anais Nin
Aggiunto di Simona Enache
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Il mio Angelo
Sei la voce
che mi acompagnerÃ
il volo, lento,
sull'effimero.
Sei la luce,
accesa nell'anima,
che brillerÃ
tra le stelle tramontate.
Sei bisbiglio dell'amore,
dalla mia voce silenziosa,
che mi porterÃ
i sogni del tramonto.
Sei il mio Angelo
che suonerà il violino,
sul verde delle pianure,
annunciando:
il mio inabissamento nella notte!
poesia di Aneta Timplaru Horghidan da In azzurro (novembre 2014)
Aggiunto di anonimo
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Acqua in una pozza
– che osserva
I cieli fradici.
haiku di Jack Kerouac da Il libro degli haiku, traduzione di Silvia Rota Sperti
Aggiunto di Simona Enache
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Il lago
L'azzurro dei boschi, il lago
Di ninfee si inarca;
Trasalendo in bianche cerchie
Esso scuote una barca.
Ed io passo lungo gli orli,
Quasi sento, quasi attendo
Che lei spunti di tra canne
E mi cada lieve al petto;
Saltiam nella barchetta,
Della voce d'acque ebbri,
E mi scivoli il timone
E mi sfuggano i remi;
Navighiamo affascinati
Col lume di blanda luna -
Fra le canne il vento frusci,
L'ondeggiante acqua suoni!
Ma non viene... Solitario
Soffro indarno e rimpiango
Presso il sempreazzurro lago
Di ninfee gialle fitto.
poesia di Mihai Eminescu da Poesie (Poesii) (1876), traduzione di Geo Vasile
Aggiunto di Dan CostinaÅŸ
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Tra un libro "di" Einstein e un libro "su" Einstein scegli il primo. C'è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo. Gli scopritori di continenti hanno disegnato contorni sempre imprecisi delle coste, che oggi qualsiasi agenzia turistica è in grado di correggere. Preferisco chi ha scoperto i continenti.
Giuseppe Pontiggia in Le sabbie immobili (1991)
Aggiunto di Simona Enache
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Sempre bestia
Senza far nulla, un leone è leone:
e un pover’uom dev’affrontar la morte
per avere l’onor del paragone
con quella bestia, senza stento, forte.
D’alti pensieri l’anima infelice
nutrite, si che s’alzi a eccelse mète.
Un gran premio v’aspetta. Vi si dice
che veramente un’aquila voi siete.
Sciogliete in soavissima armonia
il vostro chiuso intenso ardente duolo,
fatene una sublime poesia,
e vi diran che siete un rosignuolo.
Ma dunque per non essere una bestia
che dovrebbe far l’uomo? non far niente?
non pigliarsi ne affanno ne molestia?
E ciuco allora gli dirà la gente.
poesia di Luigi Pirandello da Rivista d’Italia, ottobre 1901 (ottobre 1901)
Aggiunto di Dan CostinaÅŸ
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Spiaggia di sera
Così sbiadito a quest'ora
lo sguardo del mare,
che pare negli occhi
(macchie d'indaco appena
celesti)
del bagnino che tira in secco
le barche.
Come una randa cade
l'ultimo lembo di sole.
Di tante risa di donne,
un pigro schiumare
bianco sull'alghe, e un fresco
vento che sala il viso
rimane.
poesia di Giorgio Caproni
Aggiunto di Simona Enache
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In questo secolo la face della filosofia incominciò a rischiarare le tenebre del foro. Il primo si fu l'autore dello "Spirito delle leggi", cioè il celebre Presidente di Montesquieu a gittare lo sguardo filosofico sulla giurisprudenza criminale. Il celebre Marchese Beccaria ex proposito nel libro "Dei delitti, e delle pene" molto famoso in Europa, richiamò ad esame molte dottrine ciecamente seguite nel foro. Una folla di scrittori seguirono le orme di questi valentuomini. Ma a dire il vero, benché molte vedute piene di filosofia e di umanità si scorgano nelle opere loro; tuttavolta non mostrano sempre molta cognizione delle leggi, e del foro, e sovente la di loro analisi non è molto esatta né molto profonda.
citazione di Francesco Mario Pagano
Aggiunto di Simona Enache
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* * *
I fieri assalti di crudel Fortuna
scrivo piangendo, e la mia verde etate;
me che 'n sà vili ed orride contrate
spendo il mio tempo senza loda alcuna.
Degno il sepolcro, se fu vil la cuna,
vo procacciando con le Muse amate;
e spero ritrovar qualche pietate
malgrado de la cieca aspra importuna,
e col favor de le sacrate Dive,
se non col corpo, almen con l'alma sciolta
essere in pregio a piú felice rive.
poesia di Isabella di Morra da Rime
Aggiunto di Simona Enache
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Oboe sommerso
Avara pena, tarda il tuo dono
in questa mia ora
di sospirati abbandoni.
Un oboe gelido risillaba
gioia di foglie perenni,
non mie, e smemora;
In me si fa sera:
l'acqua tramonta
sulle mie mani erbose.
Ali oscillano in fioco cielo,
labili: il cuore trasmigra
ed io son gerbido,
e i giorni una maceria.
poesia di Salvatore Quasimodo
Aggiunto di Simona Enache
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In questo secolo la face della filosofia incominciò a rischiarare le tenebre del foro. Il primo si fu l'autore dello Spirito delle leggi, cioè il celebre Presidente di Montesquieu a gittare lo sguardo filosofico sulla giurisprudenza criminale. Il celebre Marchese Beccaria ex proposito nel libro Dei delitti, e delle pene molto famoso in Europa, richiamò ad esame molte dottrine ciecamente seguite nel foro. Una folla di scrittori seguirono le orme di questi valentuomini. Ma a dire il vero, benché molte vedute piene di filosofia e di umanità si scorgano nelle opere loro; tuttavolta non mostrano sempre molta cognizione delle leggi, e del foro, e sovente la di loro analisi non è molto esatta né molto profonda.
Francesco Mario Pagano in Principi del Codice Penale e logica dei probabili
Aggiunto di Simona Enache
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C'era come la sensazione che mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità . Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.
Amos Oz in Una storia di amore e di tenebra
Aggiunto di Simona Enache
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