Aspro amore
Aspro amore, viola coronata di spine,
cespuglio tra tante passioni irto,
lancia dei dolori, corolla della collera,
per che strade e come ti dirigesti alla mia anima?
Perché precipitasti il tuo fuoco doloroso,
d'improvviso, tra le foglie fredde della mia strada?
Chi t'insegnò i passi che fino a me ti portarono?
Quale fiore, pietra, fumo ti mostrarono la mia dimora?
Certo è che tremò la notte paurosa,
l'alba empì tutte le coppe del suo vino
e il sole stabilì la sua presenza celeste,
mentre il crudele amore m'assediava senza tregua
finché lacerandomi con spade e con spine
aprì nel mio cuore una strada bruciante.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amore mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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La notte nell'isola
Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell'isola.
Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno,
tra il fuoco e l'acqua.
Forse assai tardi
i nostri sogni si unirono,
nell'alto o nel profondo,
in alto come rami che muove uno stesso vento,
in basso come rosse radici che si toccano.
Forse il tuo sogno
si separò dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava,
come prima,
quando ancora non esistevi,
quando senza scorgerti
navigai al tuo fianco
e i tuoi occhi cercavano
ciò che ora
- pane, vino, amore e collera -
ti do a mani piene,
perché tu sei la coppa
che attendeva i doni della mia vita.
Ho dormito con te
tutta la notte, mentre
l'oscura terra gira
con vivi e con morti,
e svegliandomi d'improvviso
in mezzo all'ombra
il mio braccio circondava la tua cintura.
Né la notte né il sonno
poterono separarci.
Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca
uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra,
d'acqua marina, di alghe,
del fondo della tua vita,
e ricevetti il tuo bacio
bagnato dall'aurora,
come se mi giungesse
dal mare che ci circonda.
poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)
Aggiunto di Simona Enache
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L'albero -Cuore,
Sono l'albero -cuore
Che si nutre dalle profondità nascoste.
Con l'arrivo della primavera
Sui miei rami fiorisce ,in tutti colori
La mia essenza...
Perchè dentro di me è l'amore
Che regna,cantando
Una canzone divina che si trova
Nei semi unici dei miei frutti.
L'amore che mi avvolge,
da colore ai fiori e frutti miei,
Attirando le farffale
In una danza eterna,fantastica
Che porta l'amore da fiore in fiore
Fino al blu dell'arcobaleno.
Dal sacro cuore del mio tronco
Nascono foglie e fiori,
Che si rispecchiano nel Cielo.
Con uno sguardo attento nel mio profondo,
Nel tempio della mia anima
Arrivo meravigliata a sentire una
Canzone di arpa,picchietata dalle mani invisibile,nell'amore di Dio.
Il profumo amaro e verde
Sale sulla Colonna dell'Infinito,
Verso il blu del Cielo...
Dove le mie radici prendono fiato
Prolungandosi verso l'Immensità
Toccando le Stele,
Da dove crescono rami che sbocciano verso la luce del Sole.
Sono diventata
l'albero cuore
Con le radici nel Cielo
Ed i rami sulla Terra,
Che sente il pulso costante della vita.
Con l'amorevolezza sono diventata
Un arcobaleno tra Cielo e Terra,
Un ponte meraviglioso da dove và e viene sempre
La vita,l'amore,la speranza...
citazione di Floarea Carbune
Aggiunto di Adina M. Neghirla
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Met? del corpo
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
mi avvolge la voce di mia madre .
Non sarebbe lei una scintilla se non fossi stata io
il cielo cullato dalle acque.
Quando mi mancava,
potevo ascoltarmi da sotto il suo cuore
nel mezzo della fiaba.
Met? del mio corpo è mamma,
Con l'altra met? mi sono specchiata
in una foglia di mela
vedendomi il suo fiore.
Gli altri fiori mi sono venuti al cuore;
moriranno senza di me
se non li fascio con le ali d'angelo
per salire nello specchio dei cieli,
per nevicare nella felicit? di coloro
che non sono stati avvolti
dalla pianta dei piedi fino alla testa
con la voce della mamma.
Pensando alla foglia ho
capito perché mi sono lasciata fiore nella sua ombra:
nel mio nome troverò sempre la voce di mia madre.
poesia di Camelia Oprița da Poeții noștri .ro
Aggiunto di anonimo
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Meta' del corpo
Dalla pianta dei piedi fino alla testa
mi avvolge la voce di mia madre .
Non sarebbe lei una scintilla se non fossi stata io
il cielo cullato dalle acque.
Quando mi mancava,
potevo ascoltarmi da sotto il suo cuore
nel mezzo della fiaba.
Meta' del mio corpo è mamma,
Con l'altra meta' mi sono specchiata
in una foglia di mela
vedendomi il suo fiore.
Gli altri fiori mi sono venuti al cuore;
moriranno senza di me
se non li fascio con le ali d'angelo
per salire nello specchio dei cieli,
per nevicare nella felicita' di coloro
che non sono stati avvolti
dalla pianta dei piedi fino alla testa
con la voce della mamma.
Pensando alla foglia ho
capito perché mi sono lasciata fiore nella sua ombra:
nel mio nome troverò sempre la voce di mia madre.
Camelia Oprița
poesia di Camelia Oprița da Poeții noștri .ro (2019), traduzione di Camelia Oprița
Aggiunto di Camelia Oprița
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Tra le mille ore felici
Tra le mille ore felici
che ho trascorso nella vita,
una sola in me resta per sempre:
quella in cui tra mille dolori
io sentii nel profondo del cuore
chi per noi morì di passione.
Il mio mondo era in frantumi
come se un verme lo avesse corroso,
vizza la fioritura del mio cuore;
ogni bene che avevo e che sognavo
nella vita era chiuso in una tomba,
qui stavo ancora per il mio tormento.
Piangevo sempre, anelando a fuggire
lontano, e in segreto mi torturavo,
davanti a me solo angoscia e inganno:
la pietra del sepolcro all'improvviso
come dall'alto mi fu sollevata,
e si dischiuse nell'intimo il cuore.
Chi ho visto, e chi alla sua mano
mi apparve, non chieda nessuno,
questo soltanto vedrò in eterno;
e questa sola, tra tutte le ore
della mia vita, serena e aperta
starà per sempre, come le mie piaghe.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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CARO MIO
Caro mio,
Gemello con la mia stella
Soltanto tu conosci il segreto
Del mio modo d'essere.
Il Cielo con le stele e uguale
Anche per te,visto all'alba
Attraverso le finestre della mia anima,
Anima sopravissuta nei dolori.
Non ti posso nascondere sempre,
Nel palmo delle mie mani
Come se fossi un uccello spaventato
Senz'ombra,però
Ti posso aprire la porta del mio cuore.
Anima ferita, ti aspetterò, quando
Avrai il coraggio di essere te stesso,conoscendo l'amore,amando e lasciarsi andare...
citazione di Floarea Carbune (22 novembre 1948)
Aggiunto di Adina M. Neghirla
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Notte d'amore insonne
Notte alta, noi due e la luna piena;
io che piangevo, mentre tu ridevi.
Un dio era il tuo scherno; i miei lamenti
attimi e colombe incatenate.
Notte bassa, noi due. Cristallo e pena,
piangevi tu in profonde lontananze.
La mia angoscia era un gruppo di agonie
sopra il tuo cuore debole di sabbia.
L'alba ci ricongiunse sopra il letto,
le bocche su quel gelido fluire
di un sangue che dilaga senza fine.
Penetrò il sole la veranda chiusa
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sopra il mio cuore nel sudario avvolto.
poesia di Federico Garcia Lorca
Aggiunto di Simona Enache
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In quanti modi ti amo? (Sonetto 43)
In quanti modi ti amo? Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità, alla larghezza e all'altezza
Che la mia anima può raggiungere, quando partecipa invisibile
Agli scopi dell'Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente, come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori, e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi, - ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita! - e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.
poesia di Elizabeth Barrett Browning
Aggiunto di Simona Enache
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Cantare e' d'amore
Come una finzione: non del sangue ma del rosso,
acqua e sale e non le lacrime assaggiai,
arsure come di battaglia,
di comparse fuoco e paglia,
ed i cuori son cavalli scossi in noi.
Amarsi e' come andare in fuga
e' cosa ho fatto, cosa ho detto mai.
Non e' la verita' che piu'
la dici e piu' la dici mai
e' l'illusione mia che e' vera
e che scorre fiera
tra le dita della vita passa
il suono e belle immagini di noi,
meravigliosa confusione tra i dialoghi
e le pose
e ogni peso appassionato e'
un soffio ma non la verita',
che e' sempre un'altra storia ma non lei,
lei che tra i baci miei e' d'amore.
E' improvvisazione, non e' vento e non e' sole,
pioggia atroce meglio e' che non ci sia.
Amarsi e' come arrampicarsi
su uno schermo di illusione
e poi credere quell'edera realta'.
E' le bugie ragazza mia
e' il naso lungo e il gusto dell'addio.
Non e' la verita' che piu'
la dici e piu' la dici mai.
E' vita che non sai, sara' che come me tu rivivrai
quando l'amore mio ti cantero'.
E' quando tutti i giuramenti fatti
a te saranno inganni alla vita che,
stupita, sbandera'.
Amarsi e' prima di capire
e' rimbambire la ragione in noi.
Non e' la verita' che piu' la dici e meno baci avrai.
E' l'illusione mia che e' vera.
E chi ama canta tra le voci della vita
l'acqua che si incontra col suo scialacquio.
Oppure e' meglio non cantare, muti se non e' d'amore
e qualcuno deve farlo e sono io che ti cantero'
e come in fuga nel tuo cuore andro'.
Non e' la verita' che piu' la dici e piu' la dici mai.
Perche' cantare e' d'amore.
E' d'amore.
E' d'amore.
canzone interpretata di Amedeo Minghi
Aggiunto di Simona Enache
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Prima che bruci Parigi
Finchè ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finchè ancora tempo, mio amore
finchè il mio cuore è sul suo ramo
vorrei una notte di maggio
una di queste notti
sul lungosenna Voltaire
baciarti sulla bocca
e andando poi a Notre-Dame
contempleremmo il suo rosone
e a un tratto serrandoti a me
di gioia paura stupore
piangeresti silenziosamente
e le stelle piangerebbero
mischiate alla pioggia fine.
Finchè ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finchè ancora tempo, mio amore
finchè il mio cuore è sul suo ramo
in questa notte di maggio sul lungosenna
sotto i salici, mia rosa, con te
sotto i salici piangenti molli di pioggia
ti direi due parole le più ripetute a Parigi
le più ripetute, le più sincere
scoppierei di felicità
fischietterei una canzone
e crederemmo negli uomini.
In alto, le case di pietra
senza incavi nè gobbe
appiccicate
coi loro muri al chiar di luna
e le loro finestre diritte che dormono in piedi
e sulla riva di fronte il Louvre
illuminato dai proiettori
illuminato da noi due
il nostro splendido palazzo
di cristallo.
Finchè ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finchè ancora tempo, mio amore
finchè il mio cuore è sul suo ramo
in questa notte di maggio, lungo la Senna, nei depositi
ci siederemmo sui barili rossi
di fronte al fiume scuro nella notte
per salutare la chiatta dalla cabina gialla che passa
- verso il Belgio o verso l'Olanda? -
davanti alla cabina una donna
con un grembiule bianco
sorride dolcemente.
Finchè ancora tempo, mio amore
e prima che bruci Parigi
finchè ancora tempo, mio amore.
poesia di Nazim Hikmet (1958)
Aggiunto di Simona Enache
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No, l'amore non è morto
No, l'amore non è morto nel cuore, negli occhi
e nella bocca che annunciava l'inizio del suo funerale.
Sentite, ne ho abbastanza del pittoresco
e del colore e del fascino.
Amo l'amore, con la sua tenerezza e crudeltà.
Il mio amore non ha che un nome, una sola forma.
Tutto passa. Delle bocche si incollano a questa bocca.
Il mio amore ha soltanto un nome, soltanto una forma.
E se un giorno te ne ricordi,
Oh te, forma e nome del mio amore,
Un giorno sul mare tra l'America e l'Europa,
Nell'ora in cui il raggio morente del sole si riverbera
sullo specchio increspato delle onde, oppure in una
notte di temporale sotto un albero nella campagna,
o in una veloce automobile,
Una mattina di primavera in boulevard Malesherbes,
Un giorno di pioggia
All' alba prima di coricarti,
Di' a te stessa, lo ordino al tuo fantasma familiare, che
io fui l'unico ad amarti di più ed è un peccato che tu
non lo abbia saputo.
Di' a te stessa che non bisogna rimpianger le cose:
prima di me Ronsard e Baudelaire hanno cantato il
rimpianto delle vecchie e delle morte che
disprezzarono il più puro amore.
Tu quando sarai morta
Sarai bella e ancora desiderabile.
Io sarò già morto, tutto chiuso nel tuo corpo
immortale, nella tua immagine splendente per sempre
tra le perpetue immagini della vita e dell' eternità,
ma se io vivo
La tua voce e il suo accento, il tuo sguardo e i suoi raggi,
Il tuo odore e quello dei tuoi capelli e molte altre cose
ancora vivranno in me,
In me che non sono nè Ronsard nè Baudelaire.
Ma che sono Robert Desnos e che per averti
conosciuta e amata,
Li valgo;
Io che sono Robert Desnos, per amarti
E che non voglio alla mia memoria sulla spregevole
terra legare altra reputazione.
poesia di Robert Desnos
Aggiunto di Simona Enache
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Giochi ogni giorno
Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ti ricordi com'eri allora, quando ancora non esistevi.
Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire tutti i venti, tutti.
La pioggia si denuda.
Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.
Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.
Raggomìtolati al mio fianco come se avessi paura
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.
Ora, anche ora, piccola, mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.
Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.
Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Occhi scuri
Oggi in questa notte calda
dolce come il profumo di fiori esotici,
svegliati ad una vita che scotta.
La mia nostalgia ed il mio amore
e' tutta la mia fortuna e sfortuna
e' scritta come una muta canzone
nel tuo sguardo oscuro da fiaba.
E' la mia nostalgia ed il mio amore,
sfuggito al mondo e ad ogni suo rumore,
si e' costruito nei tuoi occhi oscuri
un segreto trono da re.
poesia di Hermann Hesse
Aggiunto di Simona Enache
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Quando mi comandi
Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
sembra scoppiare d'orgoglio
e fisso il tuo volto
e le lacrime mi riempiono gli occhi.
Tutto ciò che nella mia vita
vi è di aspro e discorde
si fonde in dolce armonia,
e la mia adorazione stende l'ali
come un uccello felice
nel suo volo a traverso il mare.
So che ti diletti del mio canto,
che soltanto come cantore
posso presentarmi al tuo cospetto.
Con l'ala distesa del mio canto
sfioro i tuoi piedi, che mai
avrei pensato di poter sfiorare.
Ebbro della felicità del mio canto
dimentico me stesso
e chiamo amico te
che sei il mio signore.
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto. Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.
Elie Wiesel in La notte (1980)
Aggiunto di Simona Enache
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Gli insegnamenti di don Juan
Ogni strada è soltanto una tra un milione di strade possibili.
Perciò dovete sempre tenere presente che una via è soltanto una via.
Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo in nessun caso.
Ogni via è soltanto una via.
Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla,
se è questo che vi suggerisce il cuore.
Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla,
non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione.
Vi avverto: osservate ogni strada attentamente e con calma.
Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario.
Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi.
Questa strada ha un cuore?
Tutte le strade sono eguali.
Non conducono in nessun posto.
Ci sono vie che passano attraverso la boscaglia, o sotto la boscaglia.
Questa strada ha un cuore? E’ l’unico interrogativo che conta.
Se ce l’ha è una buona strada.
Se non ce l’ha, è da scartare.
poesia di Carlos Castaneda da A Scuola dallo Stregone
Aggiunto di Simona Enache
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La Canzone Dei Vecchi Amanti (La chanson des vieux amants)
Certo ci fu qualche tempesta
anni d'amore alla follia.
Mille volte tu dicesti basta
mille volte io me ne andai via.
Ed ogni mobile ricorda
in questa stanza senza culla
i lampi dei vecchi contrasti
non c'era più una cosa giusta
avevi perso il tuo calore
ed io la febbre di conquista.
Mio amore, mio dolce, meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
So tutto delle tue magie
e tu della mia intimità
sapevo delle tue bugie
tu delle mie tristi viltà.
So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
ma c'é voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Mio amore, mio dolce, mio meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
Il tempo passa e ci scoraggia,
tormenti sulla nostra via
ma dimmi c'é peggior insidia
che amarsi con monotonia.
Adesso piangi molto dopo
io mi dispero con ritardo
non abbiamo più misteri
si lascia meno fare al caso
scendiamo a patti con la terra
però é la stessa dolce guerra.
Mon amour
mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour
de l'aube claire jusqu'à la fin du jour
je t'aime encore, tu sais, je t'ame.
canzone interpretata di Franco Battiato da Fleurs (1999)
Aggiunto di Simona Enache
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Io desidero soltanto te
Io desidero te, soltanto te -
il mio cuore lo ripeta senza fine.
Sono falsi e vuoti i desideri
che continuamente mi distolgono da te.
Come la notte nell'oscurità
cela il desiderio della luce,
così nella profondità
della mia incoscienza risuona questo grido:
"Io desidero te, soltanto te".
Come la tempesta cerca fine
nella pace, anche se lotta
contro la pace con tutta la sua furia,
così la mia ribellione
lotta contro il tuo amore eppure grida:
"Io desidero te, soltanto te".
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Senza di te
Senza di te che cosa sarei stato?
Senza di te che cosa non sarei?
Destinato a paure e smarrimenti,
solo mi sentirei nel vasto mondo.
Non amerei più nulla con certezza,
sarebbe un cupo baratro il futuro;
se nel profondo il cuore si turbasse,
a chi potrei svelare la mia pena?
Solo, da amore e nostalgia consunto,
non dissimile il giorno dalla notte
mi sembrerebbe; e seguirei con caldo
pianto il corso selvaggio della vita.
Troverei nel tumulto inquietudine,
dentro la casa angoscia disperata.
Chi reggerà senza un amico in cielo,
chi reggere potrà qui sulla terra?
Ora che Cristo a me si è rivelato,
io con certezza tutto gli appartengo,
come consuma rapida una chiara
vita la tenebra senza confine.
Sono con Cristo divenuto un uomo;
il destino è da lui trasfigurato,
e l'India deve fiorire gioiosa
perfino nel Nord intorno all'amato.
La vita diventa un'ora d'amore,
d'amore e gioia tutto il mondo parla.
Cresce un'erba che sana ogni ferita,
palpita colmo e libero ogni cuore.
Io rimango, per tutti i suoi mille
regali, pieno d'umiltà, suo figlio;
so che sarà presente in mezzo a noi
anche se solo due fossimo insieme.
Oh, andate per tutte le strade
e riportate dentro chi è smarrito,
stendete a ognuno la mano, invitatelo
lietamente a venire in mezzo a noi.
Il cielo è qui con noi sulla terra,
lo contempliamo uniti nella fede;
e a quelli che con noi sono congiunti
in un'unica fede, si apre il cielo.
Un senso antico, grave del peccato
ci stava in cuore saldamente impresso;
come ciechi erravamo nella notte,
da rimorso e passione insieme accesi.
Che l'uomo degli dei fosse nemico
ci sembrava, ogni azione delittuosa;
anche se il cielo sembrava parlarci,
parlava soltanto di morte e di pena.
Nel cuore, ricca fonte della vita,
stava annidato un essere malvagio;
e se si illuminava il nostro spirito,
era solo inquietudine il suo frutto.
Saldamente inchiodava i prigionieri
tremanti a terra una catena ferrea;
la spada giustiziera della morte
ci atterrì, soffocando ogni speranza.
Venne un figlio dell'uomo a riscattarci,
pieno d'amore e forza, un Salvatore;
nel nostro intimo un fuoco ha suscitato
che infonde nuova vita ad ogni cosa.
Vedemmo finalmente aperto il cielo
su di noi, come nostra antica patria;
provammo l'esultanza di sentirci
congiunti a Dio, di credere e sperare.
E da allora per noi sparve il peccato,
fu gioioso ogni passo sulla terra;
si regalò, sul nascere, ai fanciulli
come il dono più bello questa fede;
da lei santificata, come un sogno
felice trascorreva ormai la vita;
e, votati ad amore e gioia eterna,
si avvertì appena l'ora del distacco.
Sta ancora qui nel suo splendore
meraviglioso, il Santo, l'Amato;
per la sua fedeltà, la sua corona
di spine, siamo in lacrime, commossi.
Sia benvenuto ogni uomo che passa
e che afferra con noi la sua mano
per divenire maturando, accolto
nel suo cuore, un frutto del paradiso.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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