Direi che oggi la destra considera la democrazia italiana insufficiente, perché non consente al potere legittimato dal voto di farsi potere supremo, in nome nella "unione sacra" rappresentata dal suffragio popolare. La sinistra invece, se fosse possibile considerarla unitariamente, considera la nostra democrazia debole per ragioni esattamente opposte, vale a dire perché si lascia troppo facilmente deformare a vantaggio del vincitore delle elezioni. I bilanciamenti, i controlli, le garanzie di fronte allo strapotere legittimato dal voto stentano a dispiegarsi come dovrebbero. Insomma, la democrazia italiana non soddisfa chi le chiede troppo, mentre delude chi già crede che abbia concesso molto più del dovuto al più forte.
Gustavo Zagrebelsky in La felicità della democrazia (2011)
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Va bene! Diciamo che siamo in democrazia perché ci sono le elezioni. Ma bastano perché sia una democrazia che ci piace?
Gustavo Zagrebelsky in La felicità della democrazia (2011)
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Abuso di potere, mitigato dal consenso popolare: ecco l’ideale della nostra democrazia.
aforisma di Leo Longanesi da La sua signora, Taccuino (1957)
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Nessuno stato, per quanto democratiche siano le sue forme, foss'anche la repubblica politica più rossa, popolare solo nel suo falso significato noto con il nome di rappresentanza del popolo, sarà mai in grado di dare al popolo quello che vuole, e cioè la libera organizzazione dei suoi interessi dal basso in alto, senza nessuna ingerenza, tutela o violenza dall'alto, perché ogni Stato, anche lo stato pseudo-popolare ideato dal signor Marx, non rappresenta in sostanza nient'altro che il governo della massa dall'alto in basso da parte della minoranza intellettuale, vale a dire quella più privilegiata, la quale pretende di sentire gli interessi ideali del popolo più del popolo stesso.
citazione di Mihail A. Bakunin
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Pensando e ripensando, non trovo altro fondamento della democrazia che questo solo. Solo, ma grande: il rispetto di sé. La democrazia è l'unica forma di reggimento politico che rispetta la mia dignità nella sfera pubblica, mi riconosce capace di discutere e decidere sulla mia esistenza in rapporto con gli altri. Nessun altro regime mi presta questo riconoscimento, poiché mi considera indegno di autonomia, fuori della cerchia stretta delle mie relazioni puramente private.
Gustavo Zagrebelsky in Contro l'etica della verità, cap. 16 (2008)
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Se in democrazia ci lasciano parlare, non vuol dire che ci ascoltino.
aforisma di Silvana Baroni da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)
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Chi è più libero: il celibe che vive in dittatura, o l'uomo sposato in democrazia?
Georges Elgozy in Lo spirito delle parole o l'Antidizionario (1981)
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"Da sempre", ho detto: perché, venuto su in ambiente di cultura e crescendo in età di ragione quando a Napoli il nome di Benedetto Croce si diffondeva occupando ogni anno più spazio nella mente dei suoi coetanei, mi è impossibile di risalire ad un momento in cui a me quel nome fosse ignoto. Anzi posso dire di averlo fin da ragazzo, cogliendolo sulle labbra di altri (forse di Vittorio Spinazzola, forse di Francesco Saverio Nitti), sentito come un bellissimo nome, esprimente già nel suono e nella connessione delle due parole l'alta personalità di chi lo portava.
citazione di Vincenzo Arangio-Ruiz
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La distribuzione di cariche amministrative il piú estensivamente possibile nella massa popolare costituisce, per il nostro autore, il solo mezzo per renderla atta a un'efficiente partecipazione alla direzione della cosa pubblica... Comunque possano essere strutturate altre costituzioni, il carattere di un popolo sarà, ne siamo persuasi, essenzialmente volgare e servile, ove lo spirito pubblico non venga coltivato grazie a una partecipazione estensiva dei piú agli affari del governo.
John Stuart Mill in Sulla 'Democrazia in America'
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Dono vano, dono casuale
Dono vano, dono casuale, o vita, perchè mi sei data? O perchè
dal misterioso destino sei condannata alla pena capitale?
Chi con l'avverso potere mi ha chiamato dal nulla ha colmato
la mia anima di passione, ha agitato col dubbio la mente?
Non ho scopo davanti a me: il cuore è vuoto, inattiva la mente,
e mi riempie di languida angoscia il monotono frastuono della vita.
poesia di Puşkin
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Che stai?
Che stai? già il secol l'orma ultima lascia;
dove del tempo son le leggi rotte
precipita, portando entro la notte
quattro tuoi lustri, e obblio freddo li fascia.
Che se vita è l'error, l'ira, e l'ambascia,
troppo hai del viver tuo l'ore prodotte;
or meglio vivi, e con fatiche dotte
a chi diratti antico esempi lascia.
Figlio infelice, e disperato amante,
e senza patria, a tutti aspro e a te stesso,
giovine d'anni e rugoso in sembiante,
che stai? breve è la vita, e lunga è l'arte;
a chi altamente oprar non è concesso
fama tentino almen libere carte.
poesia di Ugo Foscolo
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C’è una cosa che noi uomini non riusciamo a percepire perché troppo più grande di noi: la nostra piccolezza.
aforisma di Roberto Bertoldo da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)
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Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.
Dario Fo in La Repubblica (13 giugno 2004)
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Chi decide la guerra, si considera l’unico sincero pacifista.
aforisma di Rinaldo Caddeo da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)
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Finché si resta tra queste mura, tutto ciò che dovrà capitare capiterà a sinistra o a destra della stufa. Se san Dionigi in persona volesse entrare qui dentro, reggendo la testa fra le mani, dovrebbe entrare da destra, e camminare tra gli scaffali consacrati alla letteratura francese e la tavola riservata alle lettrici. E se non toccasse terra, se si librasse a venti centimetri dal suolo, il suo collo sanguinante arriverebbe esattamente all'altezza del terzo scaffale. Così questi oggetti servono almeno a fissare i limiti del verosimile.
Jean-Paul Sartre in La nausea (2003)
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L'adulazione è un vizio connesso al potere. Quindi è sempre di destra anche quando il potere è di sinistra. Qualche volta tocca anche giganteschi intellettuali. Jean Paul Sartre, in polemica con Camus, spiegò che non criticava Stalin solo per non creare difficoltà agli operai.
Fausto Bertinotti in intervista a Sette (4 settembre 2003)
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Mamma, il giovane Principe passerà
Mamma, il giovane Principe passerà
davanti alla nostra porta;
come posso badare al lavoro stamane?
Mostrami come devo acconciarmii i capelli,
dimmi quali vesti devo indossare.
Mamma, perché mi guardi sgomenta?
Lo' so che non alzerà
gli occhi alla mia finestra;
so bene che sparirà
in un baleno dalla mia vista;
solo la svanente melodia del flauto
mi giungerà singhiozzando da lontano.
Ma il giovane Principe passerà
davanti alla nostra porta,
e per l'occasione voglio indossare
i miei vestiti più belli.
Mamma, il giovane Principe passò
davanti alla nostra porta,
e il sole del mattino
splendeva dal suo cocchio.
Mi tolsi il velo dal viso,
strappai la collana di rubini dal mio collo
e la gettai sul suo cammino.
Mamma, perché mi guardi sgomenta?
Lo so che non raccolse la collana;
so che venne schiacciata dalle ruote
lasciando una macchia rossa sulla polvere,
e nessuno sa quale fu il mio dono
né a chi era destinato.
Ma il giovane Principe è passato
davanti alla nostra porta,
e io gettai davanti al suo cammino
il gioiello che portavo sul petto.
poesia di Rabindranath Tagore
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La democrazia ha molti nemici in attesa tra le quinte, politici e movimenti per il momento costretti a giocare secondo le sue regole ma il cui intento reale è tutt'altro – populista, di manipolazione mediatica, intollerante e autoritario. Conquisteranno molto spazio, se non riformeremo rapidamente le nsotre democrazie. E non c'è ambito in cui questa riforma sia più necessaria che in seno alla stessa Unione Europea.
citazione di Paul Ginsborg
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Non c'è niente che si sporca più facilmente della bellezza e di continuo la sporca chi la possiede e chi la incontra, per dimostrare che ne può disporre quanto e come vuole, o perché in fondo la bellezza non sa difenderla perché è difficile.
Giulia Carcasi in Tutto torna
Aggiunto di Simona Enache
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Nella modalità dell'avere, quella occupata dalla grande maggioranza delle persone, l'idea sottesa all'affermazione 'io sono io' è 'io sono io perché ho X', intendendo con X tutti gli oggetti naturali e le persone con le quali istituisco un rapporto tramite il mio potere di controllarli, di farli permanentemente miei. Secondo la modalità dell'avere non c'è rapporto vivente tra me e quello che io ho. Questo e l'io sono divenuti cose, e io ho le cose perché ho la forza di farle mie. C'è però anche una relazione inversa: le cose hanno me; perché il mio senso di identità, vale a dire l'equilibrio mentale, si fonda sul mio avere le cose (e quante più possibile). La modalità dell'esistenza secondo l'avere non è stabilita da un processo vivo, produttivo, tra soggetto e oggetto; essa rende cose sia il soggetto che l'oggetto. Il rapporto è di morte, non di vita.
Erich Fromm in L'arte di vivere
Aggiunto di Simona Enache
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La voce di dio resta la più forte perché è l’inarrestabile voce del silenzio.
aforisma di Sandro Montalto da L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi” (settembre 2011)
Aggiunto di Simona Enache
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