Citazioni di la casa del boton, pagina 10
La pandemia cambió el curso de la historia y aceleró los esfuerzos tecnológicos. Todas las previsiones de futuro nos dicen que a partir de ahora jugará la tecnología un papel importante en la educación, los servicios públicos y la salud humana. Pero la tecnología no es de ninguna manera la solución, y sin un Dios, la vida no vale más que un león o un peseta...
Roma, con toda su cultura e historia, es un poema dedicado a la Santísima Virgen María.
Aquí la historia está en casa, algo en lo que estamos atrapados y, por tanto, no podemos verla y comprenderla en su totalidad.
Camelia Oprița in Mendigos de la existencia ( todos los derechos de autor reservados ) (marzo 2020)
Aggiunto di Olivier Messas
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Pioggia
Pioggia fiacca, pioggia estiva
dai cespugli rumoreggia, rumoreggia dagli alberi.
Com'è bello e benedetto
sognare ancora a sazietà.
Fuori a lungo me ne stetti nella luce,
desueta mi è quest'onda:
dimorare nel proprio intimo
da nessuna terra estranea essere attratto.
Niente desidero. niente bramo,
accenno lievi canti infantili,
stupido a casa sono approdato
nella vaghezza calda dei sogni.
Cuore, come sei lacerato dalle ferite,
come sprofondi cieco e beato
di non pensare, di non sapere,
solo alitare, solo sentire.
poesia di Hermann Hesse
Aggiunto di Simona Enache
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Esistono
Esistono
per questo puoi lasciarli a casa:
il caffè riscaldato due volte, i capelli a treccia sulla nuca
l’imbronciato guardarsi attorno a cerca d’una cuccia
la scena più volte d’una cattiva digestione
il dormire col cuore d’ordinanza
sotto le unghie la pece d’aver sbagliato mestiere.
Son tutti nodi a rilievo che non sai partecipare
qualcosa di unico da dimenticare.
Allora questo può farti compagnia
(tu donna politica di fauna antichissima)
setacciare da internet la novella, stanarla uccel di bosco
dal ventre dell’etere, già lo sai, da un’ipotesi azzardata
la vita poi ritorna a seguire i suoi canali sciorinandosi.
poesia di Silvana Baroni
Aggiunto di Simona Enache
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Che sta facendo adesso
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
E' a casa? per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull'anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
[...] Read more
poesia di Nazim Hikmet
Aggiunto di Simona Enache
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Il mio fugace amico uruguagio si chiama Carlos Lorenzo e gridava gol con tutta l’anima ogni volta che vedeva Ghiggia segnare, in televisione, il gol che fece vincere all’Uruguay il mondiale del 1950: “A volte mi capita di vederlo sei volte in un pomeriggio, e tutte e sei le volte non posso fare a meno di gridare come un pazzo”. Era della stirpe di Mario, il tifoso che durante Spagna 82 viveva avvolto in una bandiera argentina. Aveva poco più di cinquant’anni e mi confessò di aver venduto la casa per poter essere a quel mondiale. “E quando torni come farai?” gli chiesi. “Non lo so, ma adesso lo sto vivendo e da qui non me lo toglie nessuno”.
citazione di Jorge Valdano
Aggiunto di Simona Enache
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Trieste
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
[...] Read more
poesia di Umberto Saba da Trieste e una donna (1910)
Aggiunto di Simona Enache
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La tomba in terra straniera
La madre scrive una bianca lettera:
"Figlio, sei vivo? Non scrivi nulla!"
Nella terra ungherese porta la lettera
un gracile uccello nel suo beccuccio.
Là dove sono i monti Carpazi,
non ci sono uomini né case bianche,
là sul praticello verdeggiante
sta una tomba, sulla tomba una croce.
Là si ferma il gracile uccello,
lascia cadere la lettera bianca.
Il vento stormisce per l'erba,
l'erba parla sommessamente:
"Di' all'amata mammina,
che qui sto proprio bene,
che venga anch'essa da me,
io non andrò più a casa."
[...] Read more
poesia di Alojz Gradnik da Grammatica della lingua slovena, di Anton Kacin
Aggiunto di Simona Enache
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Portatemi il tramonto in una coppa
Portatemi il tramonto in una coppa -
Calcolate le caraffe del mattino
E ditemi quant'è la Rugiada -
Ditemi fin dove si spinge il mattino -
Ditemi a che ora va a dormire il tessitore
Che filò le vastità d'azzurro!
Scrivetemi quante note ci sono
Nell'estasi del nuovo Pettirosso
Fra gli attoniti rami -
Quanti viaggi fa la Tartaruga -
Quante coppe consuma l'Ape,
La Dissoluta di Rugiade!
Ancora, chi posò i piloni dell'Arcobaleno,
Ancora, chi guida le docili sfere
Con vimini di flessibile azzurro?
Di chi le dita che tendono le stalattiti -
Chi conta le perline della notte
Per vedere che nessuna manchi?
[...] Read more
poesia di Emily Dickinson, traduzione di Giuseppe Ierolli
Aggiunto di Simona Enache
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La materia sveglia
La materia sveglia l'anima la veglia
e gli alberi si stancano di sbocciare
il pianeta azzurro sotto l’unico sole –
l’amore magnifico dall’abisso blu.
Come una parola
una volta non detta,
attraverso noi alba
e l’unico sole ci sar? tramonto,
come gli alberi sbocciati –
celeste nevicata
dall’infinito all’infinito.
La materia sveglia
l'anima viva ci veglia,
con l’abisso blu,
l’amore magnifico – l’unico sole
dell’abisso dell’uomo senza fine,
colui che ancora improvvisamente sorse,
come una parola da un tempo non parlato,
[...] Read more
poesia di Dumitru Găleşanu da Il titolo del libro: Sulle stringhe di luce, Casa di editrice Tracus Arte Bucarest, 2011 (ottobre 2011), traduzione di Celesta Popa
Aggiunto di anonimo
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After such pleasures
Questa notte, cercando la tua bocca
in un’altra bocca
quasi credendoci, perché così
da cieco è questo fiume
che attira nella donna e mi
sommerge fra le sue palpebre
che tristezza nuotare infine verso la
riva del sopore
sapendo che il sopore è questo
schiavo ignobile
che accetta le monete false,
le fa circolare sorridendo.
Scordata purezza, come vorrei
riscattare questo dolore di Buenos Aires, questa
attesa senza pause né speranza.
Solo nella mia casa aperta sul porto
un’altra volta incominciare ad amarti
un’altra volta incontrarti al cafè
la mattina
senza che tante cose irrinunciabili
[...] Read more
poesia di Julio Cortazar, traduzione di Federico Guerrini
Aggiunto di Simona Enache
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