Citazioni di roma amor y torbe, pagina 7
La pandemia ha cambiato il corso della storia e ha accelerato gli sforzi tecnologici. Tutte le previsioni per il futuro ci dicono che d'ora in poi la tecnologia giocher? un ruolo importante nell'istruzione, nei servizi pubblici e nella salute umana. Ma la tecnologia non è affatto la soluzione e senza un Dio la vita non vale più di un centesimo o di un copeck.
Cosa rende Roma una citt? eterna che attira ogni anno centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo? Il Vaticano? I monumenti? Musei, che ospitano innumerevoli capolavori o è semplicemente magie?
Camelia Oprița in Estratto dal libro ( tutti i diritti d'autore sono riservati ) (marzo 2020)
Aggiunto di Alessio Ghe
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Nevicata
Lenta fiocca la neve del cielo cinereo: gridi,
suoni di vita piú non salgon da la città,
non d'erbaiola il grido o corrente rumore di carro,
non d'amor la canzon ilare e di gioventú.
Da la torre di piazza roche per l'aere le ore
gemon, come sospir d'un mondo lungi dal dí.
Picchiano uccelli raminghi à vetri appannati: gli amici
spiriti reduci son, guardano e chiamano a me.
In breve, o cari, in breve - tu càlmati, indomito cuore -
giú al silenzio verrò, ne l'ombra riposerò.
poesia di Giosuè Carducci
Aggiunto di Simona Enache
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La pandemia cambió el curso de la historia y aceleró los esfuerzos tecnológicos. Todas las previsiones de futuro nos dicen que a partir de ahora jugará la tecnología un papel importante en la educación, los servicios públicos y la salud humana. Pero la tecnología no es de ninguna manera la solución, y sin un Dios, la vida no vale más que un león o un peseta...
Roma, con toda su cultura e historia, es un poema dedicado a la Santísima Virgen María.
Aquí la historia está en casa, algo en lo que estamos atrapados y, por tanto, no podemos verla y comprenderla en su totalidad.
Camelia Oprița in Mendigos de la existencia ( todos los derechos de autor reservados ) (marzo 2020)
Aggiunto di Olivier Messas
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Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto e del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea.
Primo Levi in prefazione a Léon Poliakov (1968)
Aggiunto di Simona Enache
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* * *
Dura è la stella mia, maggior durezza
è quella del mio conte: egli mi fugge,
i' seguo lui; altri per me si strugge,
i' non posso mirar altra bellezza.
Odio chi m'ama, ed amo chi mi sprezza:
verso chi m'è umile il mio cor rugge,
e son umil con chi mia speme adugge;
a così stranio cibo ho l'alma avezza.
Egli ognor dà cagione a novo sdegno,
essi mi cercan dar conforto e pace:
i' lasso questi, ed a quell'un m'attegno.
Così nella tua scuola, Amor, si face
sempre il contrario di quel ch'egli è degno:
l'umil si sprezza, e l'empio si compiace.
poesia di Gaspara Stampa
Aggiunto di Simona Enache
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La Madre al Figlio
Bene, figliolo, te lo dirò:
la vita per me non è stata una scala di cristallo.
Ci furono chiodi
e schegge
ed assi sconnesse,
e tratti senza tappeti sul pavimento
nudi.
Ma per tutto il tempo
seguitai a salire
e raggiunsi i pianerottoli,
e voltai angoli
e qualche volta camminai nel buio
dove non era spiraglio di luce.
Così, ragazzo, non tornare indietro.
Non fermarti sui gradini
perché trovi ardua l'ascesa.
Non cadere ora
perché io vado avanti, amor mio,
continuo a salire
e la vita per me non è stata una scala di cristallo.
poesia di Langston Hughes
Aggiunto di Simona Enache
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Amore, quanta strada
Amore, quante strade per giungere a un bacio,
che solitudine errante fino alla tua compagnia!
I treni continuano a rotolare soli con la pioggia.
A Taltal ancora non albeggia la primavera.
Ma tu ed io, amor mio, siamo uniti,
uniti dai vestiti alle radici,
uniti d'autunno, d'acqua, di fianchi,
fino ad essere solo tu, sol io uniti.
Pensare che costò tante pietre che trascina il fiume,
la foce dell'acqua del Boroa,
pensare che separati da treni e da nazioni
tu e io dovevamo semplicemente amarci,
confusi con tutti, con uomini e con donne,
con la terra che pianta ed educa i garofani.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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Canti II - Il primo amore
Tornami a mente il dì che la battaglia
D'amor sentii la prima volta, e dissi:
Oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!
Che gli occhi al suol tuttora intenti e fissi,
Io mirava colei ch'a questo core
Primiera il varco ed innocente aprissi.
Ahi come mal mi governasti, amore!
Perché seco dovea sì dolce affetto
Recar tanto desio, tanto dolore?
E non sereno, e non intero e schietto,
Anzi pien di travaglio e di lamento
Al cor mi discendea tanto diletto?
Dimmi, tenero core, or che spavento,
Che angoscia era la tua fra quel pensiero
Presso al qual t'era noia ogni contento?
[...] Read more
poesia di Giacomo Leopardi
Aggiunto di Simona Enache
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Che sta facendo adesso
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
E' a casa? per la strada?
Al lavoro? In piedi? Sdraiata?
Forse sta alzando il braccio?
Amor mio
come appare in quel movimento
il polso bianco e rotondo!
Che sta facendo adesso
adesso, in questo momento?
Un gattino sulle ginocchia
lei lo accarezza.
O forse sta camminando
ecco il piede che avanza.
Oh i tuoi piedi che mi son cari
che mi camminano sull'anima
che illuminano i miei giorni bui!
A che pensa?
A me? o forse... chi sa
ai fagioli che non si cuociono.
[...] Read more
poesia di Nazim Hikmet
Aggiunto di Simona Enache
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Sonetto 25
Chi è in favore delle proprie stelle
si vanti di pubblico onore e superbi titoli,
mentre io, cui la sorte nega simili trionfi,
godo insperatamente chi maggiormente apprezzo.
I favoriti dei potenti schiudono i bei petali
soltanto come calendule allo splendor del sole,
è già sepolto in loro il loro proprio orgoglio
perché alla prima nuvola cade la loro aureola.
L'eroico combattente, famoso per valore
se dopo tante vittorie subisce una sconfitta,
per sempre vien radiato dall'albo dell'onore
e in più dimenticato ogni successo ardito:
felice sono io che amo e son riamato
dove l'amor non cambia né può esser ripudiato.
poesia di William Shakespeare
Aggiunto di Simona Enache
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