Citazioni di Fr. Mario Torres, pagina 6
L'errore di fatti è un ignoranza di quello che é, ed una cognizione di ciocché non è, la quale cognizione equivale al niente. Quegli che credono di ammazzare una fiera, dia la morte all'uomo, che capricciosamente vada errando pel bosco coperto di pelle ferina non è per certo reo: perciocché avendo nell'errore operato, può dire con quel poeta latino: "At bene si quaeras fortunae crimen in illo, non scelus invenies: quod enim scelus error habebit?"
Francesco Mario Pagano in Principi del Codice Penale e logica dei probabili
Aggiunto di Simona Enache
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In questo secolo la face della filosofia incominciò a rischiarare le tenebre del foro. Il primo si fu l'autore dello "Spirito delle leggi", cioè il celebre Presidente di Montesquieu a gittare lo sguardo filosofico sulla giurisprudenza criminale. Il celebre Marchese Beccaria ex proposito nel libro "Dei delitti, e delle pene" molto famoso in Europa, richiamò ad esame molte dottrine ciecamente seguite nel foro. Una folla di scrittori seguirono le orme di questi valentuomini. Ma a dire il vero, benché molte vedute piene di filosofia e di umanità si scorgano nelle opere loro; tuttavolta non mostrano sempre molta cognizione delle leggi, e del foro, e sovente la di loro analisi non è molto esatta né molto profonda.
citazione di Francesco Mario Pagano
Aggiunto di Simona Enache
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Vita fedele alla vita
La città di domenica
sul tardi
quando c'è pace
ma una radio geme
tra le sue moli cieche
dalle sue viscere interite
e a chi va nel crepaccio di una via
tagliata netta tra le banche arriva
dolce fino allo spasimo l'umano
appiattato nelle sue chiaviche e nei suoi ammezzati,
tregua, sì, eppure
uno, la fronte sull'asfalto, muore
tra poca gente stranita
che indugia e si fa attorno all'infortunio,
e noi si è qui o per destino o casualmente insieme
tu ed io, mia compagna di poche ore,
in questa sfera impazzita
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poesia di Mario Luzi
Aggiunto di Simona Enache
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L'uno e l'altro
"Rimanere fedeli, legare agli altri il suo destino,
questo conta pur qualcosa" insiste lui
torcendo in una smorfia dubbia il viso, il suo viso di uomo nel torto.
"Questo conta pur qualcosa" risponde lei
sopra pensiero e guarda fuori l'opera del vento
da un capo all'altro della valle lasciata a pascolo.
"Se la pensi così è una fortuna.
La virtù, di questi tempi, tenuta per uno straccio e irrisa..."
prende e sposta con solennità... la mano tra il volante e il cambio.
"Oh certo" trasale lei che guarda
venire incontro da lontano i monti
e serrarsi sul rettifilo di asfalto.
"Certo" e le sfugge dalle labbra un suono
tra il gemito e lo schiocco di dentiera smossa.
Segue un attimo di silenzio, lungo
per me più che per loro, mentre penso
quale degli elementi manca, il fuoco
o l'aria, in questa cellula morta.
E frattanto li osservo quali sono,
dissimili, ma uguali in questo, che si muovono inutilmente cauti
[...] Read more
poesia di Mario Luzi (1963)
Aggiunto di Simona Enache
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In questo secolo la face della filosofia incominciò a rischiarare le tenebre del foro. Il primo si fu l'autore dello Spirito delle leggi, cioè il celebre Presidente di Montesquieu a gittare lo sguardo filosofico sulla giurisprudenza criminale. Il celebre Marchese Beccaria ex proposito nel libro Dei delitti, e delle pene molto famoso in Europa, richiamò ad esame molte dottrine ciecamente seguite nel foro. Una folla di scrittori seguirono le orme di questi valentuomini. Ma a dire il vero, benché molte vedute piene di filosofia e di umanità si scorgano nelle opere loro; tuttavolta non mostrano sempre molta cognizione delle leggi, e del foro, e sovente la di loro analisi non è molto esatta né molto profonda.
Francesco Mario Pagano in Principi del Codice Penale e logica dei probabili
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Un avvocato con la valigetta riesce a rubare più di mille uomini con la pistola.
Mario Puzo in Il Padrino
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Saggiamente l'immortale Ugon Grozio chiamò il dritto positivo diritto naturale ipotetico, poiché egli è il dritto medesimo della natura, che viene stabilito dalla medesima, dato un fatto, cioè stabilire la società. Ed elegantemente il dritto civile vien chiamato la ragion civile, poiché è una derivazione di quella eterna ed immutabile ragione, della quale partecipano gli uomini, e sviluppano gli umani legislatori, quando stabiliscono le leggi positive.
Francesco Mario Pagano in Principi del Codice Penale e logica dei probabili
Aggiunto di Simona Enache
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A che serve un prete se non a dare speranza?
Mario Canciani in Vita da prete
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I grandi che delinquono animano più al delitto, che le persone dappoco.
Francesco Mario Pagano in Principi del Codice Penale e logica dei probabili
Aggiunto di Simona Enache
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L'Italia è bella, è fatta di uomini bizzarri e di eroi.
citazione di Mario Tobino
Aggiunto di Simona Enache
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