Stupenda questione quella del solletico: per Spinoza fenomeno capace di impegnare il corpo nella sua interezza, laddove per Cartesio era lo starnuto ad assorbire tutte le funzioni dell’anima, è l’atto gratuito per eccellenza, e già per Platone pienezza di un piacere che non è negazione di nessun dolore. Sarà per questo che non ci si può fare il solletico da soli?
aforisma di Sandro Montalto
Aggiunto di Simona Enache
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Fenomeno è rappresentazione e nulla più; e ogni rappresentazione, ogni oggetto di qualsiasi specie è fenomeno. Cosa in sé è soltanto la volontà che a tal titolo non è affatto fenomeno, anzi ne differisce toto genere… La volontà è la sostanza intima, il nocciolo di ogni cosa particolare e del tutto; è quella che appare nella forza naturale cieca, e quella che si manifesta nella condotta ragionata dell'uomo.
citazione di Arthur Schopenhauer
Aggiunto di Simona Enache
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Il senso del governo rappresentativo è che tutto il popolo o una numerosa parte di esso eserciti, tramite deputati periodicamente eletti, il potere di controllo ultimo che in ogni costituzione deve trovare il suo soggetto. Deve possedere tale potere nella sua pienezza. Deve essere padrone, a suo piacimento, di tutte le funzioni del governo.
John Stuart Mill in Considerazioni sul governo rappresentativo
Aggiunto di Simona Enache
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La vera originalità di Cartesio deriva innanzitutto dal fatto che la sua opera fondamentale prepara la scienza dell'età moderna. Con la scoperta della geometria analitica Cartesio fonda il modo di pensare scientifico moderno che trova la sua espressione matura nel calcolo infinitesimale. Il rinnovamento della riflessione sul problema della conoscenza, incontra così un nuovo oggetto; solo in questo modo la filosofia di Cartesio acquisisce il carattere di autentica rinascenza.
citazione di Ernst Cassirer
Aggiunto di Simona Enache
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Il Dio di Platone era inaccessibile nella sua grandezza. Quello di Epitteto si confondeva con l'anima delle cose... Il Cristianesimo, al contrario, ha condotto Dio alla portata dell'uomo. Gli ha dato un viso. Ne ha fatto nostro padre, nostro fratello, il nostro salvatore.
Alexis Carrel in La preghiera
Aggiunto di Simona Enache
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Inno
Pochi sanno
il mistero dell'amore,
sentono fame insaziabile
e sete eterna.
Il simbolo divino
della Cena
è un enigma per i sensi terreni:
ma chi una volta
da calde, amate labbra
bevve il soffio della vita,
cui sciolse un ardore sacro
in onde di brividi il cuore,
chi aprì gli occhi
per misurare l'insondabile
profondità del cielo,
mangerà del suo corpo
e berrà del suo sangue
per sempre.
Chi ha decifrato l'alto
senso del corpo terreno?
Chi può dire
di comprendere il sangue?
Tutto sarà un giorno
corpo, un solo corpo,
in sangue celeste
nuoterà la coppia beata. -
Oh, che l'oceano
già s'imporpori
e in carne odorosa
fermenti la roccia!
Non ha mai fine la cena soave,
non è mai sazio l'amore.
Mai del tutto possiamo con l'amato
congiungerci, in un'unica sostanza.
Da sempre più tenere labbra
mutato, diviene il possesso
più intimo e vicino.
Voluttà più ardente
percorre con brividi l'anima.
Più assetato e affamato
diviene il cuore:
e così dura il godimento d'amore
di eternità in eternità.
Se una volta chi è digiuno
lo avesse gustato,
lascerebbe ogni cosa
per sedere con noi
alla mensa della nostalgia
che non è mai scarsa.
Saprebbe l'infinita
pienezza dell'amore
e loderebbe il cibo
di carne e di sangue.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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Suppongo che il corpo non sia altro che una statua o macchina di terra che Dio forma espressamente per renderla il più possibile simile a noi: per modo che non solo dia ad essa all'esterno il colore e la figura di tutte le nostre membra, ma vi metta anche all'interno tutti i pezzi che si richiedono per fare sì che cammini, mangi, respiri e imiti infine tutte quelle nostre funzioni che si può immaginare procedano dalla materia e non dipendano che dalla disposizione degli organi.
Descartes in Opere scientifiche: L'Uomo
Aggiunto di Simona Enache
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L’attrice
Sorgiva al diapason dell’ellisse
vestita di vibrisse, la bella attrice
ha già l’anima della Bovary.
Che interpretazione entrarle nel corpo
sognare di avere un incontro, ripensare
con foga, dolore, incertezze all’amante
star lì sulla punta dei piedi dell’altra
consustanziali.
poesia di Silvana Baroni da Perdersi per mano (2012)
Aggiunto di Simona Enache
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Il piacere dell'elemosina è un piacere altezzoso e immorale, il piacere del ricco che si compiace della propria ricchezza, del potere, e del confronto tra la propria importanza e quella del mendico.
Dostoievski in I demoni (1871)
Aggiunto di Simona Enache
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Il Piacere
Allora un eremita, che visitava la città una volta l'anno, si fece avanti e disse: Parlaci del Piacere.
E lui rispose dicendo:
Il piacere è un canto di libertà,
Ma non è libertà.
E' la fioritura dei vostri desideri,
Ma non il loro frutto.
E' un abisso che esorta alla scesa,
Ma non è profondo né alto.
E' un uccello in gabbia che si alza in volo,
Ma non è lo spazio conquistato.
Sì, francamente, il piacere è un canto di libertà.
E io vorrei che lo intonaste in tutta pienezza, ma temo che a cantarlo perdereste il cuore.
Alcuni giovani tra voi ricercano il piacere come se fosse tutto, e vengono giudicati e biasimati.
Non vorrei né giudicarli né biasimarli. Vorrei che cercassero.
E troveranno non solo il piacere,
Poiché il piacere ha sette fratelli, e il minore è più bello dello stesso piacere.
Non avete udito di quell'uomo che, scavando la terra in cerca di radici, scoprì un tesoro?
E alcuni anziani tra voi ricordano con rimpianto i piaceri, come errori compiuti nell'ebbrezza.
Ma il rimpianto è l'oscurità della mente, e non il suo castigo.
Essi dovrebbero ricordare i loro piaceri riconoscenti come per il raccolto di un'estate.
Ma se il rimpianto li conforta, si confortino pure.
E tra voi vi sono quelli non così giovani per cercare, né così vecchi per ricordare.
E nella paura di cercare e ricordare, essi fuggono ogni piacer temendo di umiliare e offendere l'anima.
Ma proprio in questo è il loro piacere.
E in tal modo scoprono tesori, sebbene scavino radici con mano tremante.
Ma ditemi, chi può offendere lo spirito?
L'usignolo offende il silenzio della notte, o la lucciola le stelle?
E la vostra fiamma o il vostro fumo mortificano il vento?
Pensate forse di poter turbare lo spirito come con un bastone uno stagno tranquillo?
Spesso, negandovi al piacere, non fate altro che respingere il desiderio nei recessi del vostro essere.
Chissà che non vi attenda domani ciò che oggi avete negato.
Anche il vostro corpo conosce la sua ricchezza e il suo legittimo bisogno, e non permette inganno.
Il corpo è l'arpa della vostra anima,
E sta a voi trarne musica armoniosa o confusi suoni.
E ora domandatevi in cuore: "Come potremo distinguere il buono dal cattivo nel piacere?".
Andate nei vostri campi e giardini, e imparerete che il piacere dell'ape è raccogliere il nettare del fiore,
E che il piacere del fiore è conceder all'ape il suo nettare.
Poiché il fiore per l'ape è una fonte di vita,
E l'ape per il fiore è una messaggera d'amore.
E per l'ape e per il fiore donarsi e ricevere piacere è a un tempo necessita ed estasi.
Popolo di Orfalese, nel piacere siate come le api e come i fiori.
poesia di Khalil Gibran da Il Profeta
Aggiunto di Simona Enache
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Regina: Oh, basta, finalmente, Amleto! Basta! Tu mi fai volger gli occhi in fondo all'anima, e là io vedo sì macchie nere e sì tenaci, che nessun lavacro sarà capace più di cancellare.
replica da Amleto, Atto terzo, Scena 4 di William Shakespeare (1599), traduzione di Goffredo Raponi
Aggiunto di Dan Costinaş
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Il giardino quantico
Con il sentimento dell’eccellenza nell’arte,
i miei versi
danno vita a nugoli di stelle.
Da ragioni intellegibili,
tutte le cose che ti circondano
all’origine sono state non parole,
mappate poi in parole.
Nel giardino quantico –
chiuso con la chiave negli abissi,
non esiste niente dell’universo conosciuto,
solo l’attimo magico in cui puoi
immortalare un pensiero, un’idea.
Entrando nella cassaforte della natura,
l’atto contemplativo cambia il mondo;
alla fine della strada la luce giace
tra multipli stati ed effetti –
la fortuna appare quando non ti aspetti,
riempiendo i vuoti con i sussurri
di quelli preparati ad accoglierla
in inedite (...) chiamate.
Annebbiando il quadro dal sogno,
nell’universo quantico
la luce si riposa
in un infimo buco nero,
come la gatta di Schrödinger
nascosta nella propria
vita/morte.
Terra
dei misteri ultraprofondi,
in fumigazioni nostalgiche
il corpo non si ricorda nessuna paura;
imprevedibile la vita –
nella chiarezza dell’attimo cerca fama.
Dalla correlazione quantistica
al superdeterminismo –
solo le parole del mondo
trovate in superposizione
e la luce libera da qualsiasi servitù:
sottilmente dissipata nell’aria della tua presenza.
Nel
giardino quantico,
in una nuvola di probabilità -il fonema
sventola nella mano
la chiave dei tuoi sforzi,
con il sentimento dell’eccellenza
invocando la parola-talismano
per chiudere
il Poema.
poesia di Dumitru Găleşanu da Le luci dell\'uomo [lirica filosofica] (5 aprile 2021), traduzione di Mihaela Cîrțog
Aggiunto di anonimo
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L'uomo che diventa criminale lo diventa in genere solo dopo un periodo di precriminalità, durante il quale il processo che lo portò all'atto criminoso si andava precisando nel suo pensiero, oprava in tutte le regioni dell'anima una specie di anestesia particolare, deformava i valori, trasformava i princìpi, fondava la sua legittimità. Questa preparazione al crimine si trova sia negli esseri patologici sia in quelli normali; e quando non esiste si può dire, quasi a colpo sicuro, che si è in presenza di una personalità morbosa. Un crimine commesso durante un parossismo emotivo improvviso e senza la preesistenza di uno di quei processi criminogeni, un tal crimine, così spesso descritto in tribunale, non esiste. Senza dubbio, il crimine "gratuito, immotivato" di cui si parla a destra e a sinistra, si trova qualche volta ma riguarda sempre una personalità chiaramente patologica.
citazione di Etienne de Greeff
Aggiunto di Simona Enache
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Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
citazione di Epicur
Aggiunto di Simona Enache
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Tutto era pieno, tutto era in atto, non c'era intervallo, tutto, perfino il più impercettibile sussulto, era fatto con un po' d'esistenza. E tutti questi esistenti che si affaccendavano attorno all'albero non venivano da nessun posto e non andavano in nessun posto. Di colpo esistevano, e poi, di colpo non esistevano più: l'esistenza è senza memoria; di ciò che scompare non conserva nulla - nemmeno un ricordo.
Jean-Paul Sartre in La nausea (2003)
Aggiunto di Simona Enache
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Luna
Only you can hear my soul
Only you can hear my soul
Luna tu
Quanti sono i canti che risuonano
Desideri che attraverso i secoli
Han solcato il cielo per raggiungerti
Porto per poeti che non scrivono
E che il loro senno spesso perdono
Tu accogli i sospiri di chi spasima
E regali un sogno ad ogni anima
Luna che mi guardi adesso ascoltami
Only you can hear my soul
Luna tu
Che conosci il tempo dell'eternità
E il sentiero stretto della verità
Fà più luce dentro questo cuore mio
Questo cuore d'uomo che non sa, non sa
Che l'amore può nascondere il dolore
Come un fuoco ti può bruciare l'anima
Luna tu
Tu rischiari il cielo e la sua immensità
E ci mostri solo la metà che vuoi
Come poi facciamo quasi sempre noi
Angeli di creta che non volano
Anime di carta che si incendiano
Cuori come foglie che poi cadono
Sogni fatti d'aria che svaniscono
Figli della terra e figli tuoi che sai
Che l'amore può nascondere il dolore
Come un fuoco ti può bruciare l'anima
Ma è con l'amore che respira il nostro cuore
È la forza che tutto muove e illumina
Only you can hear my soul
Alba lux, diva mea, diva es silentissima
Only you can hear my soul
Alba lux, diva mea, diva es silentissima.
canzone interpretata di Alessandro Safina
Aggiunto di Simona Enache
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Uno dei vantaggi del piacere sul dolore è che al piacere puoi dire basta, al dolore non puoi.
aforisma di Ugo Ojetti da Sessanta (1937)
Aggiunto di Simona Enache
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Tutte le specie letterarie si sono evolute, quindi non può fare eccezione nemeno l’aforisma. È stato liberato in buona misura dal classico tono didattico, è diventato più leggero, meno moralista, più allegro. L’umore e la ironia sono benvenuti ma purtroppo in molti autori l’aforisma va verso il ridicolo e frivolezza. Sono state date centinaia di definizioni dell’aforisma. Penso che la forza dell’aforisma è nella sua capacità di esplodere in poche parole, quindi si riconfigurarsi nella mente del lettore in una forma sorprendente e memorabile.
Valeriu Butulescu in intervista (6 maggio 2010), traduzione di Simona Enache
Aggiunto di Simona Enache
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Il delitto è ribellione all'autorità dello Stato, è la negazione del diritto, la pena è a sua volta la negazione del delitto e quindi la riaffermazione del diritto.
Hegel in Lineamenti di filosofia del diritto
Aggiunto di Simona Enache
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Il pericolo insito nella bellezza non canonica è che la sua precarietà rischia di enfatizzare il ruolo dell'osservatore. Perché quando l'immaginazione si stanca di quella fessura tra i denti, non resta che rivolgersi a un buon specialista in ortodonzia. Una volta che abbiamo collocato la bellezza nell'occhio dello spettatore, cosa succede se quell'occhio si rivolge altrove? Ma proprio questo limite era gran parte del fascino di Chloe. Il concetto soggettivo di bellezza fa dell'osservatore un essere meravigliosamente indispensabile.
Alain de Botton in Esercizi d'amore
Aggiunto di Simona Enache
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Tra le mille ore felici
Tra le mille ore felici
che ho trascorso nella vita,
una sola in me resta per sempre:
quella in cui tra mille dolori
io sentii nel profondo del cuore
chi per noi morì di passione.
Il mio mondo era in frantumi
come se un verme lo avesse corroso,
vizza la fioritura del mio cuore;
ogni bene che avevo e che sognavo
nella vita era chiuso in una tomba,
qui stavo ancora per il mio tormento.
Piangevo sempre, anelando a fuggire
lontano, e in segreto mi torturavo,
davanti a me solo angoscia e inganno:
la pietra del sepolcro all'improvviso
come dall'alto mi fu sollevata,
e si dischiuse nell'intimo il cuore.
Chi ho visto, e chi alla sua mano
mi apparve, non chieda nessuno,
questo soltanto vedrò in eterno;
e questa sola, tra tutte le ore
della mia vita, serena e aperta
starà per sempre, come le mie piaghe.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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