Citazioni di anna, pagina 2
VIII
Non più per inganno giovanile, ma per la persuasione adulta
che tanto rende incauti, fui certo che oramai
stavo abbracciando POltre. Guardavo di lontano
nuove forme di me d’acciaio e di cristallo protese verso il cielo:
quasi alberi slanciati, materia ondeggiante ad ogni alito di vento.
poesia di Anna Antolisei da Il muro (2004)
Aggiunto di Simona Enache
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In una notte bianca
Ah, non avevo chiuso la porta,
le candele non avevo acceso,
non sai come, stanca,
non mi risolvevo a coricarmi.
Guardare come si spengono le macchie
d'abeti nel buio del crepuscolo,
inebriandomi al suono d'una voce
che somiglia alla tua.
E sapere che tutto è perduto,
che la vita è un maledetto inferno!
Oh, io ero sicura
che saresti tornato.
poesia di Anna Ahmatova
Aggiunto di Simona Enache
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Né mistero, né dolore
Né mistero, né dolore,
né volontà sapiente del destino:
sempre quell'incontrarci ci lasciava
l'impressione di una lotta.
Ed io, indovinato dal mattino
l'attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.
Con dita arse sgualcivo
la variopinta tovaglia del tavolo...
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.
poesia di Anna Ahmatova
Aggiunto di Simona Enache
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Ovviamente, chi è un appassionato dell’estrema sintesi, chi è un fedele cultore della scrittura breve, non può che incoraggiare gli Autori d’oggi a perseverare, a coltivare e nutrire nel terzo millennio la loro passione letteraria così come fecero nel secolo passato.
Anna Antolisei in L'aforisma in Italia. Antologia dal Premio “Torino in Sintesi”, postfazione (settembre 2011)
Aggiunto di Simona Enache
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XII
Si tramutò quindi
la mia fragilità innovata
da punto fermo d’ansiosa debolezza
in strale che va verso un Ancòra;
smise d’essere motivo di sconcerto
non fu più segno di apatica vecchiezza
ma impertinente, ammiccante,
incalzante invito al gioco.
E quieto gioco è
da allora:
io, l’antico claudicante,
sbrecciato, cadente, sereno muro vivo
a rimirare laggiù
molto lontano
chi ancora tanto investe
sul moto o sull’inerzia.
poesia di Anna Antolisei da Il muro (2004)
Aggiunto di Simona Enache
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Venezia
Colombaia dorata sull'acqua,
tenera e verde struggente,
e una brezza marina che spazza
la scia sottile delle barche nere.
Che dolci, strani volti tra la folla,
nelle botteghe lucenti balocchi:
un leone col libro su un cuscino a ricami,
un leone col libro su una colonna di marmo.
Come su di un'antica tela scolorita,
il cielo azzurro fioco si rapprende...
ma non si è stretti in quest'angustia,
e non opprimono l'umido e l'afa.
poesia di Anna Ahmatova
Aggiunto di Simona Enache
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IV
Io - il Muro - prima fui Pietra.
So di me d’essere stato roccia
compatta e verticale a vigilare
per Ere ed Ere intiere.
So di uno scalpello bagnato di sudore
che venne a separar me da me stessa,
quasi che una goccia levata al mare
smetta per questo strappo
d’essere mare.
Presi la via;
dopo un percorso lungo
fui deposta ove gli odori spanti
non mi erano più noti,
a me stessa congiunta
in mille squadrati blocchi
e qui ricomposta infine,
dove mi accarezza
un clima forestiero.
poesia di Anna Antolisei da Il muro (2004)
Aggiunto di Simona Enache
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Bastardo
C'è una ragione di più
l'hai detto... ma che bravo
ma questa parte di te
davvero la ignoravo.
Non me l'aspettavo davvero
è come bere il più potente veleno
è amaro
non recuperare ti prego.
Tanto più parli e ancora meno ti credo, peccato!
Lascia al silenzio la sua verità
aspetta...
Voglio dirti quello che sento.
farti morire nello stesso momento!
Bastardo!
Voglio affrontarti senza fare un lamento
Voglio bruciarti con il fuoco che ho dentro
Per poi vederti cenere, bastardo!
Farti soffiare su di te, il vento!
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canzone interpretata di Anna Tatangelo, musica di Gigi D'Alessio, versi di Anna Tatangelo da Progetto B (16 febbraio 2011)
Aggiunto di Simona Enache
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Puttanoroscopo
Cos'è questo?
Un uovo?
Per i fratelli Boot! puzza di fresco.
Daglielo a Gillot.
Galileo come va
e le sue terze parallele!
Quel vecchio infame archipenzolatore figlio di un cantiniere!
Ci muoviamo disse eccoci lanciati - Porca Madonna!
come un nostromo, o un Pretendente sacco-di-patate alla carica.
Quello non è muoversi, è muoversi.
Cos'è questo?
Una frittatina verde o una fungosa?
Due ovari frustati al prostisciutto?
Quanto l'inuterò, la pennuta?
Tre giorni e quattro notti?
Daglielo a Gillot.
Faulhaber, Beeckman e Pietro il Rosso,
[...] Read more
poesia di Samuel Beckett (1930)
Aggiunto di Simona Enache
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