Giù in fondo scorreva la Jumna
Giù in fondo scorreva la Jumna, limpida;
rapida; su, in alto, lo scoglio sporgevasi
minaccioso.
Intorno, una cerchia di colline nereggianti
di boschi, e róse, a' piedi, dai torrenti.
Govinda, il grande maestro, sedeva sullo
Scoglio leggendo le Scritture, allorché
Raghunath, il discepolo, superbo della sua
ricchezza, s'accostò salutando e gli disse:
Ho portato il mio povero dono, indegno,
forse, del tuo gradimento."
Così dicendo, spiegò dinanzi al maestro due
anelli d'orlo adorni di pietre preziose.
Il maestro ne prese uno, se ne cinse il dito,
e i diamanti irradiarono guizzi.
A un tratto l'anello gli scivolò di mano e
rotolò giù per lo scoglio e poi nell'acqua.
"Haimé! " gemette Raghunath e spiccò un
salto nel torrente.
Il maestro fissò gli occhi sul suo volume,
e le onde tennero e celarono ciò che avevan
rapito, e seguitarono il corso.
Già dileguava la luce del giorno allor
che Raghunath tornò, stanco e stillante
acqua, al maestro.
Desolato disse: " Potrei ancora riprenderlo,
se tu mi dicessi dove cadde."
Il maestro tolse l'altro anello e gettandolo
nell'acqua rispose: E' laggiù!
poesia di Rabindranath Tagore
Aggiunto di Simona Enache
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Nuvolari, oltre ad essere sempre stato il mio maggior rivale, è stato il miglior corridore di tutti i tempi. Non può essere definito un maestro ma un artista del volante. Un maestro potrebbe insegnare. L'arte non si insegna.
citazione di Achille Varzi
Aggiunto di Simona Enache
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Maestro Calcidonio era il più dolce e diritto uomo che al mondo fosse, e tale almeno, se non da buttarsi nelle fiamme per amor di Dio e del prossimo, da non torcere un capello a chicchessia e da attendere alle faccende sua, che furono mai sempre di fare onore al suo nome e alla sua gente con opere di colore e di inchiostro.
Mario Rapisardi in Maestro Calcidonio
Aggiunto di Simona Enache
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Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del maestro, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l'oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra.
Giovanni Pascoli in Il fanciullino
Aggiunto di Simona Enache
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Seguimi lettore! Chi ha detto che non c'è al mondo un amore vero, fedele, eterno? Gli taglino la lingua malefica a quel bugiardo! Seguimi lettore e io ti mostrerò un simile amore! No, si ingannava il maestro quando all'ospedale, verso mezzanotte diceva con amarezza a Ivanuska che essa l'aveva dimenticato. Questo non poteva accadere. Lei naturalmente non l'aveva dimenticato.
Mihail Bulgakov in Il Maestro e Margherita
Aggiunto di Simona Enache
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Il servizio domenicale
Guarda, guarda, maestro, ecco cbe arrivano due bruchi religiosi.
L'Ebreo di Malta Polifil Oprogenitivi
i sapienti vivandieri del Signore
Fluttuano attraverso i vetri
Della finestra. In principio era il Verbo.
In principio era il Verbo. Superfetazione di -rò vn,
E al volgersi mensile del tempo
Produsse lo snervato Origene.
Un pittore della scuola umbra
Disegnò su un fondo di gesso
L'aureola del Dio Battezzato.
Il deserto è bruno e spaccato
Ma per l'acqua pallida e lieve
Splendono ancora i piedi inoffensivi
E in alto il pittore dispose
Il Padre e il Paracleto.
. . . . . . . . . . . .
Presbiteriani neri-zibellino
S'accostano alla via della penitenza;
I giovani sono rossi e pustolosi
E stringono in mano denaro d'espiazione.
Sotto i cancelli penitenziali
Sostenuti da Serafini che guardano
Dove le anime dei devoti
Bruciano fioche e invisibili.
Lungo la cinta del giardino
Le api dal ventre villoso
Vanno fra stame e pistillo,
Sacro officio dell'epicene.
Sweeney si appoggia ora sull'una ora sull'altra natica
E agita l'acqua nella vasca da bagno.
I maestri delle scuole sottili
Son controversi, enciclopedici.
poesia di T.S. Eliot
Aggiunto di Simona Enache
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Il torrente
Tu così avventuroso nel mio mito,
così povero sei fra le tue sponde.
Non hai, ch'io veda, margine fiorito.
Dove ristagni scopri cose immonde.
Pur, se ti guardo, il cor d'ansia mi stringi,
o torrentello.
Tutto il tuo corso è quello
del mio pensiero, che tu risospingi
alle origini, a tutto il fronte e il bello
che in te ammiravo; e se ripenso i grossi
fiumi, l'incontro con l'avverso mare,
quest'acqua onde tu appena i piedi arrossi
nudi a una lavandaia,
la più pericolosa e la più gaia,
con isole e cascate, ancor m'appare;
e il poggio da cui scendi è una montagna.
Sulla tua sponda lastricata l'erba
cresceva, e cresce nel ricordo sempre;
sempre è d'intorno a te sabato sera;
sempre ad un bimbo la sua madre austera
rammenta che quest'acqua è fuggitiva,
che non ritrova più la sua sorgente,
né la sua riva; sempre l'ancor bella
donna si attrista, e cerca la sua mano
il fanciulletto, che ascoltò uno strano
confronto tra la vita nostra e quella
della corrente.
poesia di Umberto Saba
Aggiunto di Simona Enache
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Tuffandovi profondamente attraverso l'occhio spirituale, vedrete la quarta dimensione, sfolgorante dei miracoli del mondo interiore. E' difficile entrarvi, ma quanto è meraviglioso!
Paramahansa Yogananda in Il maestro disse (1970)
Aggiunto di Simona Enache
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Le scienze nutrono i giovani e sono la consolazione dei vecchi. La scienza ci abbrevia la vita, che è già breve di suo.
Mihail Bulgakov in Il Maestro e Margherita
Aggiunto di Simona Enache
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La notte nell'isola
Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare, nell'isola.
Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno,
tra il fuoco e l'acqua.
Forse assai tardi
i nostri sogni si unirono,
nell'alto o nel profondo,
in alto come rami che muove uno stesso vento,
in basso come rosse radici che si toccano.
Forse il tuo sogno
si separò dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava,
come prima,
quando ancora non esistevi,
quando senza scorgerti
navigai al tuo fianco
e i tuoi occhi cercavano
ciò che ora
- pane, vino, amore e collera -
ti do a mani piene,
perché tu sei la coppa
che attendeva i doni della mia vita.
Ho dormito con te
tutta la notte, mentre
l'oscura terra gira
con vivi e con morti,
e svegliandomi d'improvviso
in mezzo all'ombra
il mio braccio circondava la tua cintura.
Né la notte né il sonno
poterono separarci.
Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca
uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra,
d'acqua marina, di alghe,
del fondo della tua vita,
e ricevetti il tuo bacio
bagnato dall'aurora,
come se mi giungesse
dal mare che ci circonda.
poesia di Pablo Neruda da Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924)
Aggiunto di Simona Enache
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Chi è fondamentalmente un maestro prende sul serio ogni cosa soltanto in relazione ai suoi scolari – perfino se stesso.
Friedrich Nietzsche in Al di là del bene e del male
Aggiunto di Simona Enache
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Il matrimonio
Allora Almitra di nuovo parlò e disse: Che cos'è il Matrimonio, maestro?
E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
poesia di Khalil Gibran da Il Profeta
Aggiunto di Simona Enache
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Cuore di mamma (La Chanson de Marie-des-Anges)
C'era una volta un povero idiota
molto molto tempo fa
molto molto tempo fa
c'era una volta un povero idiota
che amava una ragazza che non lo ricambiava.
Lei gli disse: portami domani
era molto molto tempo fa
era molto molto tempo fa
Lei gli disse: portami domani
il cuore di tua madre per il mio cane.
Lui andò da sua madre e l'ammazzò,
molto, molto, molto tempo fa;
molto, molto, molto tempo fa;
lui andò da sua madre e l'ammazzò,
e le strappò il cuore, e corse indietro.
Mentre lo portava inciampò e cadde,
molto, molto, molto tempo fa,
molto, molto, molto tempo fa,
mentre lo portava inciampò e cadde
e il cuore rotolò in terra.
E mentre il cuore rotolava,
molto, molto, molto tempo fa,
molto, molto, molto tempo fa;
e mentre il cuore rotolava
si udì il cuore che parlava,
il cuore gli disse piangendo,
molto, molto, molto tempo fa,
molto, molto, molto tempo fa:
il cuore gli disse piangendo,
"Ti sei fatto male, figlio mio?"
poesia di Jean Richepin
Aggiunto di Simona Enache
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Margherita aveva sognato un sito sconosciuto, desolato, triste, sotto il cielo fosco della primavera precoce. Aveva sognato quel cielo grigiognolo, pezzato di nuvole trascorrenti e sotto uno stormo silenzioso di cornacchie. Un piccolo ponte rozzo, sotto di esso un un torbido fiumicello primaverile. Alberi malinconici, stenti, semispogli. Una tremula solitaria e più lontano, fra gli alberi, al di là di un orto, una casupola di tronchi, forse una cucina isolata, oppure un capanno da bagno o sa il diavolo che cosa! Tutto intorno un non so che di morto e di così triste, che veniva voglia d'impiccarsi a quella tremula vicino al ponticello. Che sito infernale per una persona viva!
Mihail Bulgakov in Il Maestro e Margherita
Aggiunto di Simona Enache
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Sul tempo
E un astronomo disse: Maestro Parlaci del Tempo.
E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e guardarlo fluire.
Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo
E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto?
Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre,
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.
poesia di Khalil Gibran
Aggiunto di Simona Enache
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Di nulla i demoni si rallegrano così tanto quanto di qualcuno che nasconde i pensieri al proprio maestro spirituale.
Giovanni Climaco in La scala del paradiso
Aggiunto di Simona Enache
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Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti.
citazione di Hector Berlioz
Aggiunto di Dan Costinaş
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C'è chi siede piangendo
C'è chi siede piangendo disperate
lacrime solitario in una stanza -
e a lui solo di pena e di miseria
appare colorato il mondo intorno; -
chi guarda nell'immagine di antichi
tempi come in un baratro profondo,
dove, giù trascinandolo, una dolce
malinconia lo attira da ogni lato; -
è come se, là dentro, inestimabili
tesori per lui fossero ammassati;
stende la mano a coglierne, in furiosa
caccia, anelando, l'intimo segreto.
Lungo e angoscioso in arido deserto
gli sta davanti orribile il futuro,
solo e smarrito egli si aggira intorno
con folle smania in cerca di se stesso.
Io gli cado piangendo tra le braccia:
come il tuo fu il mio cuore tormentato,
ma più tardi guarii dal mio dolore
ed ora so dove il riposo è eterno.
Deve a te, come a me, dare conforto
chi nell'intimo amò, soffrì e morì;
anche per quelli che più gli avevano
fatto del male, è morto nella gioia.
È morto, eppure senti che ogni giorno
col suo amore lui stesso ti è vicino,
e in ogni avversità puoi fiducioso
teneramente stringerlo al tuo petto.
Irrompono con lui nelle tue ossa
corrose nuovo sangue e nuova vita;
e se tu gli hai donato il tuo cuore,
tuo rimane il suo cuore in eterno.
Egli ha trovato ciò che hai perduto;
incontrerai da lui quello che amasti:
e a te congiunto, ciò che la sua mano
ti ha ridonato, resterà in eterno.
poesia di Novalis
Aggiunto di Simona Enache
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Che senso ha morire in corsia, con l'accompagnamento dei gemiti e dei rantoli dei malati inguaribili? Non sarebbe meglio organizzare con quei ventisettemila rubli una bella festa e prendere del veleno, trasferirsi nell'altro mondo al suono della musica, circondato da belle ragazze ebbre e da amici scanzonati?
Mihail Bulgakov in Il Maestro e Margherita
Aggiunto di Simona Enache
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Hai mai sentito di quel tizio che al bar disse: "Tutti gli avvocati sono degli stronzi" e un altro tizio si alzò dal suo tavolino e disse: "Io faccio eccezione" e lui gli disse: "Sei un avvocato?" e il tizio rispose: "No, sono uno stronzo".
citazione di Willie Nelson
Aggiunto di Simona Enache
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Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amore mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
poesia di Pablo Neruda
Aggiunto di Simona Enache
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